Qi Gong e Yi Jing – I Sei Draghi Volano in Cielo

Fare riferimento alle immagini dell’YI JING, il Libro delle Mutazioni, nella pratica del QI GONG è inevitabile. Testo essenziale (JING) della cultura cinese, è formato da sessantaquattro immagini che prendono forma da un tratto spezzato (YIN) e da un tratto intero (YANG). Con la combinazione di questi due tratti, a gruppi di sei, si ottiene un universo d’immagini espressive che assumono un senso all’interno di un determinato contesto.
La prima immagine raffigurata nell’YI JING è QIAN, il Creativo. Disegnato con sei tratti interi, è la manifestazione del Cielo, dello YANG e di tutto ciò che è visibile. Se lo vogliamo riferire al comportamento umano, corrisponde al percorso personale verso l’affermazione di se, anche in ambito sociale. Affermazione che secondo i canoni confuciani, si conquista attraverso la rettitudine e l’integrità morale. Questo cammino può essere accomunato con un percorso “iniziatico” che si sviluppa verticalmente in sei fasi successive. Queste fasi sono suddivise in tre stadi: due momenti o “tratti” legati alla Terra, due all’Uomo e due dell’ordine del Cielo.

Nella pratica del QI GONG del LING PAO MING nella Scuola SAN YI QUAN, il primo esagramma costituisce la chiave di lettura nell’esecuzione dell’esercizio “Il Volo del Drago a Sei Teste” o “Il Volo dei Sei Draghi”. Lo scopo di questa serie di posture e respirazioni è, nella sua forma base, portare l’attenzione a sei punti energetici, chiamati i “Sei Draghi” [1].

L’esercizio

Assumendo la postura WU JI, del Non-Colmo o dell’Uomo Libero (gambe divaricate, ginocchia leggermente piegate, tronco eretto, spalle rilassate, braccia lungo il tronco, collo leggermente esteso, testa dritta) la nostra attenzione si porta sul respiro, rallentandone il ritmo e cercando di renderlo più calmo e profondo. In questa fase di preparazione, le mani si spostano in avanti, a livello del basso addome ed iniziano ad “impastare” una massa immaginaria. Immaginiamo dunque di portare l’impasto verso l’alto, durante un’inspirazione, lasciandolo poi ricadere, scendendo in espirazione. Lo scopo è di ripartire il QI all’interno del corpo iniziando dal “Centro Inferiore” o “DAN TIAN Inferiore”, legato alla Terra, come legati alla Terra, sono i primi due tratti dell’esagramma.

Primo tratto (TERRA).
Nove all’inizio significa: Drago coperto. Non agire.

Il gesto si ferma qualche istante a livello del basso ventre, il peso del corpo è sui talloni il nostro sguardo si rivolge al terreno. L’attenzione si sposta sulla sensazione di una grossa sfera, estremamente pesante, trattenuta nelle mani e il punto HUI YIN, alla base del perineo. Questo è il primo tratto, lo stadio di preparazione, in cui il Drago si nasconde nel ventre della Terra per accumulare la sua forza ed esprimerla in seguito. Come dire che la potenza di un individuo, sia esso maschio o femmina, non si manifesta nella sua esteriorità ma trae la sua forza nella capacità di riconoscere le proprie radici profonde. La respirazione coinvolge solo il pavimento pelvico; inspirando si contrae e si “solleva”, espirando la muscolatura pelvica si rilassa e torna in posizione naturale.

Secondo tratto (TERRA).
Nove al secondo posto significa: Drago che compare nel campo. Propizio è vedere un grande uomo.


Le mani salgono e si portano all’altezza dell’addome, il peso del corpo è sempre sui talloni. Le dita sono rivolte le une verso le altre, il bacino è in retroversione. L’attenzione si sposta ora sulla sensazione di un’altra sfera, pesante e il punto QI HAI, DAN TIAN Inferiore, circa tre dita sotto l’ombelico. Lo sguardo è ancora rivolto a terra. Nel secondo tratto la preparazione è terminata, il Drago si manifesta. La potenza comincia a svilupparsi ed esprimersi all’esterno. Il tratto è ancora nello stadio Terra, il lavoro o l’esercizio (GONG) svolto dal praticante, mira a consolidare il radicamento e la forza personale. Mantenere la postura qualche istante. La respirazione è addominale, la pancia si “riempie” e si “dilata” inspirando e si “svuota” in espirazione. Separare lateralmente le braccia per poi ridiscendere verso il perineo.

Terzo tratto (UOMO).
Nove al terzo posto significa: Il nobile è creativamente attivo tutto il giorno. Ancora a sera è pieno di pensieri. Pericolo. Nessuna macchia”.


Le mani salgono lungo l’asse del corpo, passando dall’addome si fermano davanti al centro del petto, DAN TIAN Medio, punto ZHONG TING. Le dita delle mani sono rivolte l’una verso l’altra. La postura si raddrizza, il bacino è in equilibrio, il peso è posto al centro dei piedi, lo sguardo all’orizzonte. La sensazione è di “abbracciare” una sfera, più grande delle precedenti, ne pesante ne leggera e appoggiata al petto. Il Drago ora è scomparso. Il praticante (o l’iniziato, se vogliamo entrare in un altro ambito) si trova a un livello intermedio, non è più sostenuto dalla Terra ma non è ancora in contatto con il Cielo. Lo scopo è trovare il “giusto equilibrio” tra la Terra (YIN) e il Cielo (YANG). Il praticante si trova a dover imparare a “camminare”, a fare affidamento solo sulle sue forze e riconoscere i suoi limiti. Solo in questo modo potrà esprimere tutta la potenza del Drago. La respirazione coinvolge solo la gabbia toracica, il perineo e l’addome sono immobili. Le scapole si separano nell’inspirazione e ritornano quando espiriamo. Separare lateralmente le braccia per ridiscendere verso il perineo. Il peso del corpo torna progressivamente verso i talloni.

Quarto tratto (UOMO).
“Nove al quarto posto significa: Oscillante slancio al di sopra dell’abisso. Nessuna macchia”.


Le mani salgono nuovamente lungo l’asse del corpo, i palmi si posizionano davanti alla base del collo, punto TIAN TU e ruotano verso l’esterno. Il bacino è in leggera anteroversione e il peso del corpo è su gli avampiedi. La sensazione è di sostenere una sfera di seta, tra il neutro e il leggero. Lo sguardo è verso l’alto.
Siamo al punto di passaggio dal primo trigramma al secondo. Questo è il momento in cui la forza deve lasciare spazio allo spirito del Drago. Come per tutte le trasformazioni, il cambiamento richiede tempo e pazienza ed è nella capacità del praticante cogliere il momento opportuno. La respirazione è leggera, l’aria entra e riempie la gola e la zona clavicolare. Espirando separiamo lateralmente le braccia per ridiscendere verso il perineo. Il peso del corpo torna progressivamente verso i talloni.

Quinto tratto (CIELO).
“Nove al quinto posto significa: Drago volante nel cielo. Propizio è vedere il grande uomo.”


Salendo lungo l’asse del corpo, le mani si portano contemporaneamente verso la fronte, il Centro Superiore, punto YIN TANG. I palmi, durante il percorso, giunte al punto TIAN TU si orientano verso l’alto e in avanti posizionandosi poi frontalmente a YIN TANG, DAN TIAN Superiore. Il corpo è in estensione, lo sguardo verso il cielo (in diagonale rispetto l’asse centrale del corpo). Il peso del corpo su gli avampiedi, il bacino in anteroversione. La sensazione è di sostenere una sfera leggera, come fatta di nuvole; l’attenzione è sul punto che si trova tra le sopraciglia. Il Drago riappare. Questo è il punto del cambiamento. Tutti gli sforzi fatti fino ad ora hanno portato al risultato: l’Uomo, attraverso il Soffio Celeste, è in armonia con l’Universo. La sua forza, separata dall’oscurità, accoppiata alla lucidità, giunge alla “chiaroveggenza”, a “vedere-chiaro”. La respirazione è molto sottile, se “una candela è avvicinata alla bocca la fiamma non si muove”. Espirando separiamo lateralmente le braccia per ridiscendere verso il perineo. Il peso del corpo torna progressivamente verso i talloni.

Sesto tratto (CIELO).
“Nove sopra significa: Drago altezzoso avrà da pentirsi.”


Salendo lungo l’asse del corpo, le mani si portano contemporaneamente verso il vertice della testa, il punto BAI HUI. I palmi, durante il percorso, giunte al punto TIAN TU, si orientano verso l’alto e in avanti, superano YIN TANG, si collocano sopra la testa, in relazione a BAI HUI. Il corpo è in estensione, lo sguardo rivolto al cielo. Il peso del corpo è sulle dita dei piedi, il bacino in anteroversione. La sensazione è di sostenere una sfera di luce molto leggera; l’attenzione è sul vertice della testa. Un monito. Se l’Uomo perde le sue radici (YIN), in questa fase YANG, rischia di non essere in grado di governare il proprio Spirito (SHEN) e cadere in preda al delirio. Per mantenere la pace, il giusto equilibrio, deve saper dosare la sua “potenza” e non andare contro la natura della Via (TAO). Il respiro è pressoché inesistente. Dopo l’ispirazione segue una fase di “inspiro nell’inspiro”, come se l’inspirazione, attraverso il punto BAI HUI, continuasse all’infinito percorrendo tutta la colonna vertebrale e, attraverso il coccige, penetrasse la terra fino al suo centro.

Espirando separiamo lateralmente le braccia per ridiscendere verso il perineo. Il peso del corpo torna progressivamente verso i talloni. La nostra attenzione durante la discesa, lungo l’asse centrale, passa di volta in volta dal punto BAI HUI a YIN TANG, TIAN TU, ZHONG TING, QI HAI e HUI YIN. Liberando il movimento, ripetere la risalita e successiva discesa. Questo gesto è chiamato “Il Volo del Drago a Sei Teste” o “Il Volo dei Sei Draghi” e, simbolicamente, riprende il testo dell’YI JING sempre relativo al primo esagramma:

“Compare una schiera di draghi senza testa (nessuno comanda sull’altro). È la pace.”

La sequenza si chiude con una serie di movimenti chiamata “Portare in giro la Tigre” o la “Corsa della Tigre” che riconduce alla tradizione in cui si afferma che quando il drago appare in cielo (il volo del drago), occorre essere prudenti, poiché la tigre lo segue e non è lontana.
Al termine dell’espirazione nella sequenza finale del “Volo del Drago”:
inspirando, il bacino si porta progressivamente in apertura in un movimento d’anteroversione. Le braccia si allargano lentamente, i palmi si orientano in avanti fino all’estensione completa della colonna vertebrale. Il peso del corpo si porta su gli avampiedi; espirando, il bacino va in chiusura con un movimento di retroversione, le braccia si portano in avanti rispetto al corpo, le dita si orientano verso il perineo (rotazione interna delle braccia). Il peso del corpo torna sui talloni, la colonna vertebrale si ritrae. (La Corsa della Tigre è un movimento analogo alla "Camminata dell'Acqua", nella sua forma statica, gia descritta su questo blog.)

Quando il movimento raggiunge la massima ampiezza, liberare il gesto di “apertura e chiusura” ritornando gradualmente alla postura di partenza WU JI.

[1] Questi “centri energetici” sono posti sulla parte anteriore del corpo, su un percorso che si svolge verticalmente, partendo dal perineo fino al vertice della testa. Possiamo determinare la loro posizione con la corrispondenza a sei punti dell’agopuntura tradizionale: HUI YIN (CV 1 - al centro del perineo), QI HAI (CV 6 - a 1,5 distanze sotto l’ombelico), ZHONG TING (CV 16 – all’altezza del V spazio intercostale nel centro del petto), TIAN TU (CV 22 – sopra lo sterno, al centro la fossa soprasternale), YIN TANG (Punto fuori meridiano, sulla linea mediana del corpo, tra le sopracciglia), BAI HUI (GV 20 – sul vertice della testa, sul punto d’incrocio tra linea mediana del cranio e la linea che congiunge gli apici dei padiglioni auricolari.

Bibliografia:
Georges Charles "Qi Gong ed Energia Vitale - Pratiche Taoiste di Lunga Vita" Ed. Pendragon;
Jean-Luc Saby "Dao Yin Fa Qi Gong - Libro 1" Ed. italiana a cura di TaoYinItalia;
C. H. Hempen " Atlante di Agopuntura" Ed. U. Hoepli;
C. Javary e P. Faure "YI JING - Le Livre des Changements" Ed. Albin Michel;
R. Wilhelm "I CHING - Il Libro dei Mutamenti" Ed. Adelphi.

Le immagini sono tratte da:
Jean-Luc Saby "Dao Yin Fa Qi Gong - Libro 1" Ed. italiana a cura di TaoYinItalia.

L'Inverno avanza ... Rinforzare i reni con la "Camminata dell'Acqua"

Il grande “classico” della Medicina Tradizionale Cinese (MTC), NEI JING SU WEN, nei suoi consigli stagionali dice:

I Tre mesi dell’inverno sono chiamati: chiudere e tesaurizzare; l’acqua gela, la terra si screpola; nessuno stimolo viene più dallo Yang. Ci si corica presto, ci si alza tardi, ci si rimette per tutto alla luce del sole. Si esercita il volere come, sotterrati, come nascosti, come rivolti solamente a sé, come occupati a possedersi. Si sfugge il freddo, si ricerca il calore, non lasciando sfuggire nulla attraverso gli strati della pelle, per paura di essere pericolosamente sforniti dei propri soffi. Così ci si conforma ai soffi dell’inverno, via per il mantenimento della tesaurizzazione della vita. Andare controcorrente porterebbe danno ai Reni, causando in primavera, invalidità e riflussi, per insufficiente apporto dell’Influsso Vitale.” (C. Larre - E. R. De La Vallée - “Huangdi Neijing Suwen - Le Domande Semplici dell'Imperatore Giallo” - Ed. Jaca Book).

Alimentare l’Influsso Vitale o nutrire il “Principio Vitale”, YANG SHENG (養生), equivale a dire nutrire ciò che consente la vita (SHENG- 生) di un individuo e del suo organismo. Le tecniche di “Nutrimento del Principio Vitale” permettono al QI (氣), il Flusso Vitale o Soffio Vitale, di propagarsi in tutto il corpo. Nutrire il QI vuol dire stimolare, riparare e rigenerare l’intero organismo.

Il movimento dell'inverno, come leggiamo dal NEI JING, è quello della tesaurizzazione, della concentrazione, di chiudere allo scopo di preservare, attirando in profondità, i principi della vita. Nell’ambito dei Cinque Movimenti l’Acqua (SHUI) caratterizza lo stesso movimento dell’inverno, il massimo rientro, la suprema interiorizzazione, l'inerzia e la massima concentrazione dello yin: i Reni.

Nell’energetica classica, a livello del corpo umano, i Reni esprimono quest’energia. Rene destro e sinistro, contengono l’essenza profonda dello Yin e dello Yang, dunque la memoria dell’energia originale (YUAN QI), dell’energie antiche, dell’energie parentali (madre e padre), poi delle energie personali, individuali (individis – che non possono essere divise o separate).

La Camminata dell’Acqua
Questo esercizio di QI GONG ha la virtù di rinforzare l’energia dei Reni, agendo sul DAN TIAN Inferiore (XIA DAN TIAN). Tratto dallo XING YI QUAN, Arte Marziale Interna, secondo la Scuola SAN YI QUAN del Maestro Georges Charles, permette un lavoro di mobilizzazione sulle articolazioni, assai utile in inverno. Camminare portando l’attenzione alla parte bassa dell’addome e al movimento dei piedi accentuerà tal effetto.

Prima Parte – Forma statica
Innanzitutto si assume la postura WU JI. Letteralmente “Non – Colmo”, si tratta della postura che ogni praticante assume prima di iniziare ogni esercizio di QI GONG. In piedi in una posizione naturale, gambe divaricate, piedi a una distanza compresa tra la larghezza delle anche e delle spalle, braccia lungo il tronco. Effettuare qualche respirazione in modo calmo e profondo, in questa posizione, portando l’attenzione al DAN TIAN Inferiore.

  • Movimento Yin dell’Acqua – YIN SHUI. In un’inspirazione le due mani si sollevano a livello della cintura, e si portano leggermente verso dietro, fino a raggiungere lo stesso livello dei Reni. I palmi sono rivolti al terreno, le dita delle mani indietro e verso il basso. La nostra “intenzione”, è di dirigere l’energia, il QI, verso i Reni in particolare al punto MING MEN e verso l’estremità delle dita. Le mani descrivono un arco di cerchio verso la parte posteriore del corpo e le braccia sono a protezione della zona lombare. Le gambe si estendono leggermente.
  • Movimento Yang dell’Acqua – YANG SHUI. Alla fine del movimento Yin dell’Acqua, le mani si muovono in avanti e verso il basso in un’espirazione. L’intenzione è di dirigere l’energia, verso il basso ventre, come per “proteggere” la Vescica Urinaria.
Inspirando, ripetere il movimento Yin dell’Acqua, riportare le mani dietro, all’altezza dei Reni, palmi al terreno, con le dita rivolte indietro e verso in basso. Ripetere il movimento Yin e Yang dell’Acqua otto volte.

Seconda Parte – Forma in movimento
Da WU JI in un’inspirazione-espirazione unire i piedi e assumere una postura eretta , tallone contro tallone, braccia lungo il corpo (postura YI MA BO). La sensazione del corpo è neutra, tra pesante e leggero. È possibile mantenere per qualche respirazione questa postura portando l’attenzione sul DAN TIAN Inferiore.

Inspirando, ruotare leggermente verso sinistra, portare il peso sul piede destro e sollevare il tallone del piede sinistro (postura YI SAN TI). Le mani si sollevano a livello dell’addome effettuando un semi cerchio indietro (Movimento Yin dell’Acqua). L’intenzione è portare il QI verso i Reni o il punto MING MEN.
Espirando il piede sinistro avanza e si posa a terra (prima il tallone e poi la pianta del piede – postura SAN TI). Contemporaneamente le mani si muovono in avanti e verso il basso (Movimento Yang dell’Acqua). L’intenzione è di spostare il QI sulla parte anteriore del basso addome, verso la Vescica.

Da SAN TI, inspirando, spostiamo il peso del corpo sul piede avanti, il sinistro. Immediatamente il piede dietro, il destro, si porta a livello dell’altro piede (postura YI MA). Contemporaneamente le mani ritornano in posizione Yin dell’Acqua, dietro. Ruotare leggermente verso destra, portare il peso sul piede sinistro e sollevare il tallone del piede destro (YI SAN TI).

Espirando il piede destro avanza e si posa a terra (SAN TI). Contemporaneamente le mani si muovono in avanti e verso la posizione Yang dell’Acqua. Effettuare questa camminata almeno per otto passi.

Come già accennato l’attenzione è sul DAN TIAN Inferiore, una zona interna all’addome che la tradizione medica cinese dice compresa tra i punti MING MEN, sulla regione lombare (più esattamente, situato tra la seconda e terza vertebra lombare, sulla stessa orizzontale dell’ombelico, la regione corrispondente ai Reni) e QI HAI sull’addome, sotto l’ombelico (6 VC, il sesto punto del meridiano Vaso Concezione).

Bibliografia:
Vedi BIBLIOGRAFIA nel Blog.

Ringraziamenti:
Yves Kieffer