Il Concetto di Vuoto

a cura di Paolo Raccagni

In questo post ho cercato di dare una risposta ad una domanda postami durante una lezione sui Numeri Simbolici e che accomunava lo Zero al concetto di Vuoto o al nulla. Questa relazione ha ben poco a che fare con il Pensiero Cinese Tradizionale e per rispondere più compiutamente ho raccolto le considerazioni di diversi autori come M. Granet, E. R. De La Vallée, C. Larre, G. Charles..., che riguardano il concetto di Vuoto nel pensiero di questa antica civiltà.

Trenta raggi si congiungono ad un mozzo unico

Questo Vuoto nel carro permette l'uso

Con una zolla d'argilla si dà forma ad un vaso

Questo Vuoto nel vaso permette l'uso

Si dispongono le porte e le finestre per una stanza

Questo Vuoto nella stanza permette l'uso

L'avere permette il vantaggio

Il Non-Avere permette l'uso
(Dao De Jing cap. 11)

Il concetto di Vuoto in Occidente dà adito a poche riflessioni: il Vuoto è vuoto ed è talora assimilabile al nulla. Nel Pensiero Cinese è, invece, una nozione essenziale. Come dice G. Charles “… per i Cinesi “c’è e non c’è”, il “non c’è” non è Zero, è qualcosa… il Vuoto è un’altra cosa rispetto al nulla”. Il Vuoto è la sede della Vita: è un elemento dinamico, condizione senza la quale non si opera alcuna trasformazione (HUA – 化). Per la filosofia Taoista il Vuoto è la chiave che permette l'accesso ad una comprensione e ad una saggezza che incarnano l'Arte di Vivere, fondata sui principi di Vuoto del Cuore (XIN XU – 心虛) e Non-Agire (WU WEI - 無為). Per accedere ai passaggi che conducono alla Santità bisogna conoscere il concetto di Vuoto.

Innanzi tutto occorre precisare che vi sono diversi termini che con sfumature diverse designano la parola Vuoto: XU 虛, CHONG 沖, KONG 空. Il termine più frequente per la parola Vuoto è l'ideogramma XU 虛 che è anche il più comune nell'ambito della Medicina Tradizionale Cinese. La sua etimologia presenta in basso una collina (QIU - 丘), ovvero un luogo elevato, una prominenza e in alto un carattere che rappresenta le striature della pelliccia di una tigre, HU 虎.
L'ideogramma suggerisce l'idea di vasti territori deserti, di ampie distese elevate, come gli altipiani o i territori montagnosi, senza molte case o persone. Si potrebbe anche dire che sopra questa collina possiamo guardare nelle Quattro Direzioni, senza che nulla fermi il nostro sguardo, poiché la vista si estende all'infinito. La sommità della collina non è aguzza, ma è scavata per ricevere i Soffi dal Cielo e questi Soffi, liberi da ostacoli, circolano con regolarità.
Per i cinesi il concetto di buona salute è uno stato di perfetto silenzio dove non vengono percepite anomalie. Solo quando si presentano le malattie ci si accorge che qualcosa non funziona come dovrebbe. Nel Vuoto i Soffi sono così equilibrati, così armonizzati che è come se non ci fossero: i Soffi perfetti non fanno rumore.

La nozione di Vuoto ha sempre un duplice aspetto. Come abbiamo visto è ciò che permette a ogni cosa di essere al suo posto con il movimento giusto, è ciò che fa si che tutti svolgano la propria funzione nell'interazione e negli scambi senza ostacoli, ma anche ciò che è manchevole di qualcosa, sprovvisto di ciò che mantiene e permette di esistere. E' la scarsità, una idea vuota, una parola vana. La mancanza di desiderio permette al Cuore di essere tranquillo, e quindi all'uomo di agire con la più grande economicità e con la massima efficienza (l'uso razionale dell'energia), ma l'assenza di pensieri o di sentimenti disumanizza.

Altri caratteri evocano il vuoto, la mancanza. Tra questi: KONG 空, costituito dai caratteri per cavità (XUE - 穴) e lavoro (GONG工) : un buco, un varco per aprire un orifizio; un luogo che è stato sgomberato e permane vuoto sia per mancanza, sia perché nulla lo ingombra.

Un altro concetto che si avvicina a quello di Vuoto e che spesso viene tradotto in occidente con questa parola, è WU 無, propriamente: “che ha perduto la forma”, quindi senza forma, invisibile, incorporeo. Con approssimazione è stato anche tradotto con non-avere, ed è accoppiato al termine YOU 有, avere, che per analogia significa “che ha una forma”, corporeo, visibile.

L'ideogramma XU 虛 è solitamente accoppiato all'ideogramma SHI 實 che designa la Pienezza. SHI indica, infatti, qualcosa che fruttifica e raggiunge la maturità, come il seme che produrrà il frutto. SHI è ciò che è pieno, ma in quanto reale e vero; vero è ciò che ha raggiunto la sua realizzazione, la sua Pienezza. La stessa Pienezza, intesa come realizzazione e compiutezza, non può verificarsi senza il Vuoto, che ne consente lo sviluppo e il dispiegarsi, permettendo agli elementi che compongono un sistema di trasformarsi e di ricomporsi in Unità. Se l'uomo non è capace di mantenere psicologicamente, spiritualmente e anche fisicamente questo Vuoto dentro di sé, Vuoto e Pienezza possono diventare stati patologici.
Nei testi medici il termine XU, Vuoto, indica stati di debolezza o di scompenso che favoriscono i Soffi perversi e SHI indica qualcosa che è troppo Pieno, cioè in eccesso. Il medico dovrà, con gli strumenti più adatti, nel primo caso tonificare e nel secondo disperdere.

Il Tao ha per origine il Vuoto. Dal Vuoto è nato il cosmo da cui emana il Soffio vitale” (Zhuang Zi cap. 3).

Se il Tao ha per origine il Vuoto, per animare i Diecimila Esseri è necessario il Vuoto da cui procedono il Soffio primordiale e gli altri Soffi vitali. La vita stessa avviene nel Vuoto mediano, spazio tra Cielo e Terra dove si operano gli scambi dei Soffi.
Anche lo Yin e lo Yang, per esprimere la loro dinamicità, hanno bisogno del Vuoto. Le coppie Yin/Yang e Pieno/Vuoto sono sempre correlate. Nel libro dei Mutamenti (DAO DE JING) dove non si parla ancora di Yin/Yang, il tratto pieno (---) simboleggia lo Yang, mentre il tratto spezzato che presenta un vuoto tra due linee (- -), simboleggia lo Yin. In seno al sistema Yin/Yang, il Vuoto costituisce il terzo termine, che è nello stesso istante sia tempo e separazione, sia luogo dove avviene la trasformazione e ricongiungimento all'Unità. Il Vuoto è quindi il punto nodale tessuto di virtuale e di divenire dove s'incontrano la mancanza e la pienezza. Il Pieno costituisce il Visibile, ma il Vuoto permette l'uso.

Se l'universo procede dal Soffio Primordiale e si mantiene per lo scambio dei Soffi vitali, bisogna che gli stessi Soffi animino l'opera d'arte. In tutte le forme d'arte, come nell'universo, come nel corpo, senza il Vuoto i Soffi non potrebbero circolare e l'alternanza Yin/Yang non potrebbe accadere.
Nella musica il Vuoto viene espresso con silenzi e note sincopate, nella poesia sono utilizzate “parole-vuote”, nella pittura questo concetto è reso “visibile” con lo spazio non dipinto che può occupare anche i due terzi della tela. Ricordiamo che per i Cinesi la pittura e l'arte in generale, non sono prima di tutto un fatto estetico, ma il tentativo di creare un microcosmo ad immagine del macrocosmo.