12 PI – 否: La Stagnazione, i contrari non si parlano

di Paolo Raccagni

Gli Esagrammi del Calendario sono una sequenza d’immagini legata alla “simbologia” dei mesi dell’anno e sono parte integrante dell’YI JING, testo essenziale (JING) della cultura cinese, formato da sessantaquattro immagini che prendono forma da un tratto spezzato (YIN) e da un tratto intero (YANG). Con la combinazione di questi due tratti, a gruppi di sei, si ottiene una serie di dodici immagini che esprimono la proporzione tra YIN e YANG, ovvero sia il cambiamento del rapporto tra luce e ombra nell'arco dell'anno. A differenza degli altri esagrammi, le linee di questi dodici non sono mischiate tra loro, ma restano contigue in una successione progressiva che porta al riempimento dell'immagine fino al suo culmine. Il tratto intero cresce nel periodo Primavera-Estate, il tratto spezzato durante l'Autunno-Inverno.

L'esagramma di questo periodo, tra inizio Settembre e inizio Ottobre, è PI (否 – Ricci 1600b), La Stagnazione. È il numero 12 dell'insieme dei sessantaquattro esagrammi che compongono Il Libro delle Mutazioni, YI JING, ed è formato da tre tratti interi che si sovrappongono a tre tratti spezzati.

Il Cielo e la Terra non si uniscono… Così il nobile si ritira nel suo valore interiore per sfuggire alle difficoltà...” (Wilhelm).

Così la traduzione di Wilhelm dell'immagine di PI, La Stagnazione. Come esagramma della serie del calendario fa parte degli esagrammi cardinali, quelli che separano, orizzontalmente, l'alto e il basso segnando il momento di passaggio dall'Estate all'Inverno e dall'Inverno all'Estate. La Stagnazione o il Ristagno, rappresenta l’Equinozio d’Autunno, (12 – TAI, La Prosperità rappresenta l'Equinozio di Primavera) il momento dell'anno che segna l'entrata dell'Autunno, la stagione di raccolta e immagazzinamento delle provviste che ci permetteranno di superare l'Inverno.

Al contrario di TAI, la Prosperità, la Pace, l’esagramma PI ha come primo trigramma, quello inferiore, la Terra, come secondo, quello superiore, il Cielo. Tutto sembrerebbe al suo posto, il Cielo in alto la Terra in basso, ma dal punto di vista delle energie in gioco, questa situazione comporta una separazione. L'energia del Cielo, YANG, tende verso l'alto, quella della Terra, YIN, tende verso il basso, dunque “Il Cielo e la Terra non si uniscono...”, non si parlano, e questa separazione, questa mancanza di comunicazione, porta alla catastrofe.

La situazione è ben descritta anche dal carattere che identifica PI (否 – P'I). Composto di due ideogrammi, uno inferiore che rappresenta una bocca (KOU 口) e uno superiore (BU 不) una negazione che il dizionario Francese della lingua Cinese Ricci, traduce come: calamità, disastro, sciagura, ma anche come bocca ostruita, non poter avanzare ne aver successo, opporsi all'avvicinamento. Una bocca che dice no ( 否 o 否 Wieger - Lezione 133a).

L'immagine descrive l'avanzare dello YIN, il freddo e l'oscurità, rispetto lo YANG, il calore e la luce. Il punto di equilibrio, l'Equinozio, è stato raggiunto, ora il movimento della natura è verso l'interno, così anche l'Uomo, parte integrante di questo sistema si deve adeguare:
Ci si corica presto, ci si alza presto. Si hanno i movimenti del gallo. Si esercita il volere quietamente e tranquillamente, per mitigare l’effetto repressivo dell’Autunno, raccogliendo gli Spiriti e accumulando i Soffi, assecondando il ricco equilibrio dei Soffi dell’Autunno, senza che il volere si spanda al di fuori, assecondando la purezza propria dei Soffi del Polmone. Ci si conforma ai Soffi dell’Autunno, via per il mantenimento del raccolto della Vita. Andare controcorrente porterebbe danno al Polmone...” (C. Larre - E. R. De La Vallée - “Huangdi Neijing Suwen - Le Domande Semplici dell'Imperatore Giallo” - Ed. Jaca Book).

D'altra parte l'immagine rievocata da PI, “Così il nobile si ritira nel suo valore interiore per sfuggire alle difficoltà...”, si può interpretare come la capacità di economizzare le proprie energie in una situazione che “non è favorevole all'esternazione e alla elevazione”. Non è fare un passo indietro come rappresentato dall'esagramma precedente, La Ritirata, ma è entrare in se stessi, canalizzando l'energia nel dare nutrimento alle proprie radici, in attesa del sorgere del sole, della Primavera. Come dice il grande Edoardo in Napoli Milionaria: “S'ha da aspettà, Ama'. Ha da passà 'a nuttata”.

Per i riferimenti ai testi usati consulta la pagina bibliografia del blog