L'anno della Scimmia di Fuoco


di Paolo Raccagni

Dopo due anni governati dall'Elemento (o Movimento) Legno quest'anno è caratterizzato dal Fuoco. Il Fuoco, per il pensiero Tradizionale Cinese, è l'elemento dell'azione, del dinamismo, dell'espansione, della luce, del calore, ma se fuori controllo, dell'incendio e della distruzione. L'anno della Capra terminerà per fare posto all'anno Scimmia di Fuoco che inizia l'8 febbraio per terminare il 28 gennaio 2017, inizio del Gallo di Fuoco.


Il Simbolismo della Scimmia

Il simbolismo della scimmia è alquanto ambiguo ed equivoco. Nella visione cristiana è l'animale a cui si riconducono diversi vizi e desideri primari dell'uomo come la sessualità senza regole, l'ingordigia, la menzogna, la malignità, … ovvero una caricatura dell'uomo controfigura del demonio. Una forma “arcaica dell'umanità”, un uomo in potenza, ma non ancora definito perché privo dell'anima. Proprio per questo aspetto sarà in seguito acquisita dall'alchimia come simbolo della trasformazione o trasmutazione da uno stato grezzo a uno stato nobile.

Durer: La Madonna con la scimmia
Nell'iconografia cristiana una scimmia accoccolata ai piedi della Madonna rappresenta il trionfo della verità sulla menzogna del demonio che mantenendola bloccata ai suoi piedi, impedisce all'uomo di ritornare al peccato originale.
Nella cultura cinese la Scimmia è vista sotto un aspetto diverso. Le vengono attribuiti poteri magici, qualità di intelligenza, furbizia e immortalità. Nel Buddismo rappresenta la coscienza sensibile, colui che è alla ricerca l'illuminazione e aiuta gli altri esseri, grazie alla sua suprema conoscenza, lungo questo cammino.

Anche la rappresentazione delle Tre Scimmiette “Non Vedo, Non Sento, Non Parlo”, non ha la connotazione di omertà che purtroppo si è diffusa in occidente. La lettura di questa immagine simbolica la dobbiamo andare a ricercare sul testo “essenziale” del Taoismo: il DAODEJING. Il testo attribuito a LAOZI, al capitolo 12, dice: “I Cinque colori accecano l'occhio – Le Cinque note assordano l'orecchio – I Cinque sapori guastano la bocca” (TAO TE KING Il Libro della Via e della Virtù – commento di C. Larre. - Ed. Jaca Book).

Pannello in legno raffigurante le "Tre Scimmiette" nel santuario di Toshogu a Nikko (Giappone).
Il Vuoto del Cuore deve essere protetto dagli eccessi dei sensi che veicolano le emozioni e i turbamenti, in modo che lo Spirito (SHEN) vi possa risiedere in tranquillità. Dunque l'interpretazione dell'immagine delle Tre Scimmie è “proteggere l'occhio, proteggere l'orecchio, proteggere la bocca per custodire i sensi”.

La Scimmia nella leggenda

La leggenda narra che la Scimmia fin dalla sua nascita, nella foresta, fosse già in possesso di grandi poteri magici. Per diventare padrona di questi poteri e per migliorare le sue capacità, studiò con un immortale Taoista il quale le trasmise tutta la sua conoscenza nelle arti magiche. Imparò a cambiare il proprio aspetto a suo piacimento, ad eseguire salti di migliaia di LI e molti altri potenti incantesimi. La sua capacità e destrezza la consacrarono come il membro più potente della sua specie. Purtroppo la propensione a fare scherzi e a cacciarsi nei guai costrinsero il Maestro Taoista ad abbandonare la Scimmia al suo destino.

L'attore Jet Li nella parte del Re delle scimmie nel film "Il Regno Proibito"

Divenuta il capo di tutte le altre scimmie e di tutti i primati, durante una festa in suo onore bevve troppo e si addormentò avvolta dai fumi dell'alcol. Il re degli inferi non si fece cogliere impreparato dall'occasione e catturata la Scimmia la portò incatenata all'inferno.

I poteri della Scimmia le consentirono di scappare e nella fuga rubò il Registro dei Giudizi. Questo libro era tenuto dai giudici degl'inferi dove scrivevano tutti i dettagli della vita e della morte di ogni essere sulla terra. La curiosità che la distingueva da tutti gli altri la portò a leggere a quale età sarebbe morta: 342 anni. Ritenne che quell'età non fosse adeguata ai suoi poteri e decise di cancellare il suo nome e la sua età dal Registro dei Giudizi il che la fece diventare immortale.

Il re degl'inferi si recò dall'Imperatore di Giada e denunciò i crimini della Scimmia. L'Imperatore decise di inviare un esercito per affrontare l'animale, ma all'ultimo momento preferì condannarla ad un incarico speciale che la tenesse occupata in modo da non indurla a commettere altri crimini.

La Scimmia pensò che l'incarico di Sovrintendente degli Stabili Imperiali fosse molto importante, poi si rese conto che il suo rango non era così tenuto in considerazione dagli altri notabili e questo la rese furente. Iniziò a creare ogni sorta di scherzo che nel tempo divennero danni ed in fine veri e propri atti vandalici. L'imperatore si persuase ad inviare i suoi soldati per catturarla, ma la Scimmia si rifugio sul monte HUAGUO e tramite le sue arti magiche tenne in scacco per lungo tempo l'esercito imperiale.

La scimmia mostra i suoi poteri al Buddha
L'Imperatore di Giada si convinse che la cosa migliore era coinvolgere l'animale con un altro incarico. Le affidò la responsabilità di curare il giardino delle pesche dell'immortalità. Tutto andò per il meglio fintanto che per la festa della Regina Madre di Occidente, XI WANG MU, non fu invitata. Prima che la festa iniziasse la Scimmia si mangiò tutte le pesche dell'immortalità, rovinando così la festa e diventando una degli Immortali.

Fuggendo dal giardino si presentò al cospetto di LAO ZI, il Saggio Taoista che l'accolse nella sua casa dove causò altri disastri. Fuggi dalla casa del Saggio non prima di aver mangiato le pillole dell'immortalità del Maestro, così da assicurarsi di essere veramente immortale, causando non pochi grattacapi agli dei. L'Imperatore di Giada a questo punto chiese aiuto al Buddha per trovare una soluzione al problema al quale la guerra e la punizione avevano fallito.

Il Buddha invitò la Scimmia a mostrargli i suoi poteri. L'animale spicco un salto di migliaia di LI verso la montagna più alta della terra dove scrisse il suo nome nella pietra. Tornata raccontò l'impresa cercando di impressionare il Buddha, ma quest'ultimo ne rise mostrandole che la montagna più alta non era altro che la base di una delle sue grandi dita ed invitando lei stessa a verificare. La Scimmia si slanciò in un altro salto, ma il Buddha chiuse la mano imprigionando la bestiola. Consegnò poi la briccona a Quan Yin, la dea della misericordia, che la imprigionò all'interno di una montagna magica per alcuni secoli.

Il Buddha e Quan Yin decisero che fosse giunto il momento di liberare la Scimmia dalla sua prigione. Si presentarono con una sfida per la Scimmia. Le proposero di accompagnare un saggio nel suo pellegrinaggio in India per riportare in Cina le scritture buddiste. La Scimmia con gran sforzo di volontà si costrinse a non compiere danni ed ad usare i suoi poteri solo in caso di necessità. Al ritorno del pellegrinaggio l'Imperatore di Giada e il Buddha furono così impressionati che la promossero al più alto rango nel Cielo: venne nominata dea dei conflitti vittoriosi.

La Scimmia nello Zodiaco

Il calendario cinese è costruito sul ciclo solare e sul ciclo lunare, dunque il capodanno inizia alla seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno (21 dicembre). Questo determina un sistema astronomico e astrologico diverso da quello occidentale. Suddiviso in cicli di sessanta anni (5 x 12) ciascuno suddiviso in dodici quinquennali che vede nell’ordine susseguirsi i seguenti segni: Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Cinghiale. Ognuno di questi segni zodiacali si combina con i Cinque Elementi fondamentali della Tradizione cinese: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua. L’inizio dell’anno coincide, nella tradizione cinese, all’inizio della primavera.
Termina un ciclo annuale governato dalla Capra di Legno, un periodo dove si è tentato di ricondurre tutti al buon senso, ma a mio avviso, visto gli eventi, con pochi e insoddisfacenti risultati.

L'anno della Scimmia (HOU o HOU ZI 猴 – 猴子), in particolare il 2016 che è governato dall'elemento Fuoco, sarà un periodo che vedrà tutti noi, anche i più pigri, impegnati a raggiungere un obbiettivo utilizzando tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, più o meno leciti. La tradizione vuole che durante l'anno della Scimmia tutto sia realizzabile anche le iniziative impossibili. È l'anno in cui si apre un'attività o si da vita ad un progetto importante per la carriera lavorativa o professionale. La Scimmia ha come elemento base il Metallo (JIN 金) che in cinese traduce anche oro, dunque denaro. Sarà un periodo dinamico dove abilità, inventiva e fantasia verranno premiate. Anche chi solitamente non è portato ad impegnarsi al massimo, sarà trascinato dall'audacia e dall'inarrestabile talento naturale della Scimmia per l'apprendimento e l'avanzamento.
A livello politico sarà una gigantesca partita a carte coperte dove tutti i giocatori, politica, alta finanza e diplomazia cercheranno di bluffare. Un consiglio finale attenzione alle truffe e ai furti. La Scimmia oltre ai suoi pregi ha anche un grande difetto: è un abile furfante.

24 FU – 復: Il Ritorno – Il Ritorno è il movimento del TAO


di Paolo Raccagni


Gli Esagrammi del Calendario sono una sequenza d’immagini legata alla “simbologia” dei mesi dell’anno e sono parte integrante dell’YI JING, testo essenziale (JING) della cultura cinese, formato da sessantaquattro immagini che prendono forma da un tratto spezzato (YIN) e da un tratto intero (YANG). Con la combinazione di questi due tratti, a gruppi di sei, si ottiene una serie di dodici immagini che esprimono la proporzione tra YIN e YANG, ovvero il cambiamento del rapporto tra luce e ombra nell'arco dell'anno. A differenza degli altri esagrammi, le linee di questi dodici non sono mischiate tra loro, ma restano contigue in una successione progressiva che porta al riempimento dell'immagine fino al suo culmine. Il tratto intero cresce nel periodo Primavera-Estate, il tratto spezzato durante l'Autunno-Inverno.

Associato alla serie degli esagrammi del calendario, FU (復 - Ricci 1621) il Ritorno, il Rinnovamento, è l'esagramma di questo periodo, tra inizio Gennaio e inizio Febbraio. È il numero 24 dei sessantaquattro esagrammi che compongono Il Libro delle Mutazioni, YIJING, ed è formato da cinque tratti spezzati posti uno sopra l'altro che si appoggiano su un solo tratto intero. Rappresenta il ritorno della Luce. è ancora il periodo invernale, ma si è superato il “punto di svolta”, il Solstizio d'Inverno. Il Sole dopo aver toccato il punto più alto dell'espressione energetica dello YIN (TAI YIN), ha “invertito” il suo movimento; il giorno cessa di decrescere e inizia la sua risalita.

Si tratta dunque di un movimento naturale, generato spontaneamente… tutto viene da sé, quando il tempo è maturo. Questo è il Tao del Cielo e della Terra” (Wilhelm).

Il Ritorno è il movimento del TAO. Se c'è un “ritorno” senza dubbio c'è un “andare” ed è proprio questo andare e tornare ad esprimere la ciclicità degli opposti e complementari, dello YIN e dello YANG, la rappresentazione del moto della natura.

L'immagine dell'esagramma FU ha come trigramma superiore KUN – La Terra e come trigramma inferiore ZHEN – Il Tuono, la Forza Vitale. Come sempre, l'immagine dà il senso dell'esagramma, non di meno per il Ritorno: un movimento ai suoi inizi, come un piccolo germoglio che spunta dal terreno e “viene alla luce” dopo essere stato nell'oscurità della madre Terra, deve essere trattato con delicatezza e riguardo affinché possa crescere e fiorire.

L’ideogramma FU (復) è rappresentato, nella sua grafia con due immagini contigue: a sinistra un segno che identifica una marcia dunque la parte destra, più complessa, assume il senso di movimento. Il movimento è evidenziato dalla rappresentazione di un piede trattenuto, significato di un cammino cauto e difficile (P. Faure).

All'inizio di questo movimento tutto deve essere trattato con delicatezza e cura perché l'energia è sottile e delicata. Una azione nella quale non vi deve essere nulla di forzato, tutto deve evolvere e “trasformarsi” naturalmente, secondo i tempi e i modi propri, in una data situazione. Ritornare alle radici per ricominciare. Scendere nelle profondità della Terra per ritrovare la forza nel rinnovamento per poi risalire alla luce.

E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Dante, ultimo verso dell'Inferno).


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