DING Il Calderone Rituale

di Paolo Raccagni

DING 鼎,  esagramma 50 dell’YI JING, il “Classico delle Mutazioni”, rappresenta un vaso sacrificale, in particolare un calderone in bronzo, usato nell’antica Cina durante i riti nel culto degli antenati.

L’esagramma è formato da una coppia di trigrammi: quello superiore o esterno, è LI, il Fuoco; composto in successione, dal basso verso l’alto, da un tratto intero (YANG), un tratto spezzato (YIN) e nuovamente da un tratto intero; quello inferiore è XUN, il Vento o l’elemento Legno, composto da un tratto spezzato e due tratti interi che lo sormontano. L’immagine è dunque quella di un Fuoco che “aderendo” al Legno, arde scalda, illumina e cuoce. Questo aspetto della cottura ci riporta al rituale.

Il rito è il rigeneratore dell’ordine, ridà ordine al disordine. Legato alle nozioni di spazio e tempo, struttura l’Uomo e lo avvicina alla “conoscenza”, ponendolo in un istante preciso in un determinato punto, un luogo in cui macrocosmo e microcosmo si fondono.

DING  Il Calderone
Immagine tratta dal testo "Les exercices de santé du Kung Fu" di Georges CHARLES
Se ce un rituale non può mancare un’offerta, perché l’offerta sacrificale è la parte essenziale del rito. All’inizio le offerte erano rappresentate da animali, frutta, cereali, …  in parte cotti e mangiati durante la cerimonia, altri bruciati in  modo che il Soffio Vitale dell’alimento, trasformato e purificato, per mezzo della cottura, potesse salire al Cielo e gratificare gli Antenati.La disposizione delle linee dell’esagramma evoca l’immagine del calderone: le due linee iniziali rappresentano i piedi, le tre linee intere la pancia del calderone, la quinta linea spezzata le maniglie o gli anelli e l’ultimo tratto intero è la barra che sostiene il recipiente, oppure il coperchio.

All’inizio semplici pentole utilizzate per la cottura dei cibi, posti all’interno dei templi degli ancestri, divennero in seguito delle realizzazioni artistiche molto raffinate, emblemi di spiritualità, strumenti di “comunicazione” tra il mondo visibile, terrestre e quello invisibile, celeste. Trasformati in simboli di potere politico e religioso, era uso da parte della nobiltà, al conseguimento di un titolo importante, fondere un calderone per manifestare agli occhi di tutti la sua nuova posizione sociale.

DING - Pechino - Città Proibita
Sul coperchio appaiono gli Otto Trigrammi
nella sequenza del Cielo Posteriore
Fuso in lega di bronzo (QING TONG 青銅: metallo 金, armonioso 同, verde azzurro 青), il calderone rappresenta l’Elemento Metallo nell’ambito dei Cinque Elementi, o Movimenti, dell’energetica Cinese. Il Metallo ha la capacità di separare l’Acqua dal Fuoco, generato dalla combustione del Legno, ma nello stesso tempo unirli, senza che nessuno dei due ne subisca un danno. Altro concetto è quello di contenitore e contenuto; all’interno del calderone mettiamo il cibo (MI 米 cereale), l’Elemento Terra, in cottura per ottenere una trasformazione, una mutazione (YI): da un prodotto crudo (grezzo - solido) ad una pietanza cotta (raffinata - sottile). Durante la cottura si genera un vapore (QI 气), il Soffio Vitale (QI 氣) dell’alimento, che sale al Cielo per essere assaporato dagli antenati.

Leggendo il testo dell’YI JING che riguarda DING si ha la percezione di una trasformazione per stadi successivi che avviene all’interno del crogiolo alchemico. Inizia con una “ostruzione” che ci porta immediatamente all’esagramma “Difficoltà Iniziali” (ZHUN) e via via, attraverso una densificazione e raffinazioni successive, si giunge ad una “trasmutazione” del bronzo in giada. La giada rappresenta il potere  dell’autorità imperiale, ma è anche il “talismano” più potente della vitalità, simbolo della virtù, della purezza, della incorruttibilità del corpo, dell’immortalità.

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