Cina: un poco di "etichetta"

di Paolo Raccani
Per secoli, la Cina è stata conosciuta come “Il Paese di Mezzo” ma anche come il “Paese dei Riti”. Esistevano varie formalità nella formulazione del saluto nell’antica Cina, tra questi il saluto del Palmo e del Pugno è uno di quelli più classici. Anche in Cina oggigiorno ci si stringe la mano quando si incontrano amici o parenti, come in Occidente, ma il saluto del Palmo e del Pugno è ancora molto usato in situazioni particolari. Ad esempio quando si fa visita a qualcuno durante il tradizionale capodanno cinese, se si partecipa ad un ricevimento di nozze, oppure per un compleanno di qualcuno e in occasione dei funerali.

Questo modo di salutare ha una storia di oltre 3000 anni. Sin dalla dinastia Zhou occidentale (1046 a.C. - 771 a.C.), le persone usavano questa “etichetta” quando incontravano 
un propio pari. Nell’antichità, quando si incontrava uno sconosciuto, ci si preparava ad un eventuale combattimento, quindi le mani dovevano essere sempre pronte ad impugnare un arma qualsiasi. Chiudere le mani e portarle verso se stessi era un gesto per dire “calma”, non sono in possesso di armi e non sono qui per combattere. Più tardi divenne il modo più comune di salutarsi quando ci si incontrava e per mostrare gratitudine. Nella Cina moderna, il saluto del Palmo e del Pugno resta il modo “formale” più usato nelle occasioni tradizionali. I cinesi mostrano il loro rispetto per gli altri attraverso la distanza, diversamente dagli occidentali che di solito la mostrano attraverso la vicinanza fisica. La stretta di mano in Cina è diventata di uso comune da meno di un secolo.

Come fare correttamente il saluto del Palmo e del Pugno 
In un post precedente ho parlato del Saluto Rituale (Jing Li), ma qui vediamo il gesto del saluto del Palmo e del Pugno più di uso comune. In primo luogo occorre fare molta attenzione. Per gli uomini il  saluto si costruisce avvolgendo mezzo pugno destro con la mano sinistra, portandolo poi  davanti al petto. Guardarsi negli occhi l’un l’altro, alzare entrambe le mani a livello delle sopracciglia, chinarsi e agitare delicatamente la mano e il pugno per tre volte. Nel frattempo, potresti dire alcune parole d’augurio come “kong hei fat choy” (ti auguro di guadagnare un sacco di soldi), “ni hao” (ciao), “xing hui” (Piacere di conoscerti), “xin nian kuai le” (felice anno nuovo)… a seconda delle occasioni. Da notare che nella tradizione cinese, i maschi, considerano la sinistra come il lato importante e onorevole. Se si è una donna, il lato onorevole è il destro, quindi nel saluto si deve chiudere a pugno la mano sinistra in modo che la mano destra che avvolge il pugno, risulti in alto.

Cosa assolutamente non fare!
Questo saluto non è opportuno nelle occasioni importanti e ufficiali come ad esempio al Congresso Nazionale del Popolo. Quando si partecipa ad un funerale fate molta attenzione! Il saluto Palmo e Pugno deve essere invertito: per gli uomini mano sinistra chiusa a pugno e la mano destra avvolge la sinistra, dunque la destra risulta sopra; per le donne è la mano sinistra che è in alto.

In quali occasioni possiamo fare il saluto Palmo e Pugno? 
Quando incontriamo degli amici, quando li salutiamo dopo l'incontro, ai matrimoni, alle feste di compleanno, ai festeggiamenti di vittoria sportiva o di passaggio di carriera, ...  Il saluto del Palmo e del Pugno significa salve, salute, congratulazioni e così via. Quando qualcuno ci presenta il saluto del Palmo e del Pugno, dovremmo ricambiarlo in modo amichevole.

Un errore frequente: il saluto Palmo e Pugno non è uguale al saluto a Pugno Chiuso
Il saluto marziale con il palmo e il pugno o a Pugno Chiuso o Tenere il Pugno, in cinese si chiama Baoquan Li 抱拳禮 (o Jing Li 敬禮 Saluto Rituale). Significa chiudere, tenere il pugno nell’altra mano. È abbastanza simile al saluto del Palmo e Pugno, ma anche abbastanza diverso. Il gesto rituale di Tenere il Pugno è che la mano destra è chiusa a pugno e la mano sinistra tiene o copre il pugno destro. Occorre assicurarsi che il pollice sinistro sia aderente al dito indice della stessa mano e non punti verso se stessi, poiché è indice di arroganza. Tenere il Pugno significa umiltà. La più grande differenza con il saluto Palmo e Pugno è che quest'ultimo è più comunemente usato nelle occasioni quotidiane, è che ilsaluto Tenere il Pugno è per lo più usato tra insegnanti e allievi nell’ambito sportivo marziale.



Un poco di “etichetta”
Oramai lo sappiamo, i cinesi non gesticolano molto e considerano eccessivo il movimento delle mani. Ammiccare e fischiare è considerato maleducazione. Il contatto visivo tende ad essere indiretto.

Anche l’uso dei gesti delle mani può causare qualche incomprensione. Ad esempio il segno del pollice in su o toccare il lobo dell'orecchio, sono segni di consenso e apprezzamento. Al contrario il mignolo sollevato e rivolto verso l’esterno significa “sei una nullità”, di scarso valore o non molto bravo in qualcosa.  In alcune parti della Cina si indica con il dito medio senza rendersi conto che per un occidentale ha un significato volgare. Al contrario, un pollice posizionato tra il medio e l'indice (il gesto di "rubare il naso” ai bambini) è un gesto osceno in alcune parti della Cina.

Non si deve puntare o usare il dito per attirare l’attenzione di qualcuno perché questo gesto è usato per i cani. Per attirare l'attenzione di qualcuno e dire loro di “venire qui”, occorre posizionare il palmo verso il basso e sposta le dita verso di se. Questo gesto viene utilizzato con i bambini, per chiamare un taxi o i camerieri del ristorante, ma è considerato molto scortese quando diretto a una persona anziana. Il modo più educato per attirare l’attenzione di qualcuno è quello di stabilire un contatto visivo e inchinarsi leggermente.

Alzare il pugno è un gesto osceno a Hong Kong e in alcune parti della Cina meridionale. Sempre nella Cina meridionale, la gente ringrazia toccando con due dita il tavolo; tuttavia, nel nord della Cina, non hanno familiarità con questo gesto.

Fonti dell'articolo: il web e un poco di esperienza personale.

Purificazioni Rituali

"La vasca da bagno dell’imperatore Tch’eng t’ang porta questa iscrizione:
“Purificatevi veramente, rinnovatevi ogni giorno, senza smettere mai”.
 Le sozzure del cuore si lavano come quelle del corpo:
 quando un uomo è giunto a lavare le sozzure inveterate del cuore 
e rinnovarle coraggiosamente, egli deve continuare ogni giorno
 a rinnovarsi, con l’aiuto di ciò che ha già rinnovato il lui.
Il Libro dei Riti - Il Grande  Studio Capitolo II

di Paolo Raccagni

Il Battesimo di Cristo - Battistero degli Ariani, Ravenna
La Purificazione Rituale è una pratica prevista in numerose culture e non solo orientali. Il Cristianesimo, il Giudaismo, l’Islamismo,… prevedevano e prevedono tuttora, delle pratiche atte a purificare il corpo e lo spirito del praticante prima di entrare in relazione con la divinità ed accedere ai riti religiosi o per implorarne la grazia. Solitamente queste misure sono conseguite tramite abluzioni con acqua o l’aspersione del corpo con altre sostanze non necessariamente liquide (olio, farina, cenere…). Questa tradizione della Purificazione Rituale resta tuttora evidente nelle pratiche legate all’Islam e al Giudaismo con l’utilizzo di acqua corrente o in luoghi dedicati come saune, mikveh (bagno purificatorio) o hammam. Nella liturgia Cattolica ritroviamo il “bagno purificatorio” nel battesimo e le tracce di queste abluzioni rituali, nel rito del lavarsi le mani compiuto dal celebrante durante l’offertorio e dopo la comunione, come anche nella benedizione di persone, gruppi, luoghi o cose. Questo atto di purificazione, come per tutti gli altri, fumigazioni, aspersioni e abluzioni, ha come scopo la rimozione degli ostacoli che si oppongono al raggiungimento dello stato di sacralità, ovvero sottrarre l’individuo dallo stato di impuro, di profano e condurlo o riportarlo, allo stato di  adepto o di praticante.

In certi casi gravi di impurità si rinunciava alla purificazione e si procedeva alla “eliminazione” o “espulsione” del soggetto attraverso la lapidazione o la scomunica; ove si trattasse di un luogo, al suo abbandono. In modo meno cruento, quando la “purezza” della comunità era in gioco, si cercava di dirigere ogni impurità verso un oggetto o un animale che veniva poi sacrificato.

Sacrificio Rituale - Riproduzione vasale
 
Nella cosmogonia Tradizionale Cinese Puro e Torbido (Chiaro e Scuro) sono le due qualità primarie e fondamentali che si distinguono nell’indifferenziato primordiale: “Il puro e leggero sale a formare il Cielo; il torbido e pesante scende per formare la Terra. Il Soffio situato armoniosamente nel mezzo va a costituire l’Uomo” (LIEZI - I Prodigi Celesti 1.2).

L’ideogramma che LIEZI utilizza nel testo per specificare puro è qīng 清 che si oppone a zhuó 濁 utilizzato per indicare torbido. Entrambi i caratteri hanno come radicale l’acqua, shui 氵=  水 che evoca la mobilità degli influssi vitali. La parte specifica del carattere qīng 清 è qīng 青, verde azzurro che richiama il verdeggiare della vitalità. Quindi in senso figurato il carattere qīng 清 significa la purezza dell’acqua e la limpidezza del cielo, la purezza del cuore e la serenità dello spirito, ovvero l’integrità del comportamento.

In MTC, il carattere qīng 清 significa chiaro, puro, nel senso dei liquidi, dei soffi o delle sostanze corporee che si diffondono e si elevano per via della loro purezza, leggerezza e sottigliezza. Può anche indicare ciò che è di origine del Cielo e che assumiamo con il respiro, in confronto a ciò che proviene dalla Terra, l’alimentazione.

Altro ideogramma interessante è jìng che nella grafia popolare viene scritto 淨 o 凈 e, a secondo dei contesti, può significare pulito, limpido, senza macchia, non mescolato, casto, pudico, puro, pulire, svuotare, vuoto, nudo...

Tra le numerose combinazioni di jìng con un altro ideogramma, possiamo citare La Via della Pietà Filiale, della Purezza e della Luce jìng míng zhōng xiào dào 淨明忠孝道, spesso abbreviata in Via della Pura Luce jìng míng dào 淨明道, una via liturgica basata sul Líng Bǎo 靈寶 che si è sviluppata attorno al terzo e quarto secolo.

Jìng corrisponde al terzo carattere in Yi Jin Jing Xi Sui Jing, tradotto indicativamente come “Principio di trasformazione e di pulizia dei muscoli/tendini e di purificazione del midollo/quintessenza”, una tecnica di Qi Gong più comunemente conosciuta come Yi Jin Jing.

Nella tradizione buddista, jìng rén 淨人 indica un uomo puro, ovvero un laico al servizio di un monaco. Quando associato a jiào 教 (religione), indica la religione pura, ovvero il Buddismo. Curiosamente, in jìng shēn 淨身 (dove shēn è l'ideogramma di corpo) significa lavarsi, purificarsi (attraverso il digiuno), ma anche purificare il corpo, ovvero farsi castrare!

Nella pratica delle Arti Marziali Tradizionali o nelle Arti Cavalleresche (wǔshù  武术 in Cina, bujutsu 武術 in Giappone) il Saluto (Jìnglǐ 敬禮 ) assume molta importanza in quanto si tratta di una Purificazione Rituale* (misogi 禊 in giapponese) e a volte la sua rilevanza non è riconosciuta dai praticanti, anche di lunga data, perché giudicato come secondario o superfluo, mentre è sempre stato considerato fondamentale ed essenziale dai Maestri che hanno fondato queste Arti. Quando è separato da questo contesto di "purificazione rituale" necessaria per la pratica, il Saluto diventa solo una semplice frivolezza.

Sumo - Rito di Purificazione del luogo
della pratica con il sale
Un esempio può essere il rituale compiuto dai lottatori di sumo (相撲 sumou, lotta tradizionale giapponese) prima di ogni competizione, un rituale molto complicato necessariamente compreso unicamente daigli addetti ai lavori presenti alla manifestazione. Questo rituale consiste precisamente nella purificazione del luogo e dei lottatori e questo nel rispetto di una tradizione che tiene conto degli orientamenti fondamentali dello spazio sacro. Simbolicamente uno dei due protagonisti toccherà il suolo, quindi la Terra, già purificata dal sale, al di fuori del cerchio consacrato, con una parte del suo corpo che permetterà tra l'altro di elevarsi in una gerarchia celeste... o per ottenere, cosa che pochi sanno, la nazionalità Giapponese, che equivale quasi alla stessa cosa. Un arco, un simbolo molto caro alla tradizione giapponese, sarà utilizzato alla fine del torneo per ringraziare le divinità benefiche e scongiurare le cattive influenze dei soffi perversi... mentre i lottatori di sumo lasceranno l’impronta della loro mano su una carta di riso che verrà offerta come portafortuna alle personalità presenti.

Altri aspetti della purificazione rituale sono presenti anche nella Alchimia Interna (內丹 Nèidān). L’oggetto della purificazione è in questo caso il praticante stesso che esegue il rituale attraverso esercizi codificati, respirazioni, digiuni,… In tal modo purifica il proprio corpo, considerato troppo materiale, Yin e per estensione “impuro”, per raggiungere la perfezione dell’immortalità.

* Anche foneticamente Saluto Rituale Jìnglǐ 敬禮  e Purificazione Rituale  Jìnglǐ 淨禮 si pronunciano in modo identico.

Applicazioni
Nella pratica a noi più vicina, il Dǎo Yǐn Fǎ Qìgōng 導引法氣功 della Scuola Sānyī Quán 三一拳 che si richiama alle tecniche corporee del Líng Bǎo 靈寶, le "purificazioni rituali" sono inserite a più livelli nei concatenamenti della pratica, sia a livello tecnico che a livello di comprensione della pratica stessa. Come già citato in precedenza il Saluto Rituale Jìnglǐ 敬禮 apre la pratica come una sorta di "rito propiziatorio" (Saluto al Cielo), di purificazione del luogo (Saluto alla Terra) e purificazione del praticante (Saluto all’Uomo).

Nello Yī Yǐn Fǎ 一引法, la pratica di pre-nutrizione o di iniziazione, si opera una purificazione ogni volta che esprimiamo i Cinque Movimenti (wǔxíng 五行) nell’ordine detto Ciclo di Rivolta (xiang hài), conosciuto anche come Ciclo di Violazione o d’Insulto (xiang wu 相侮 ), o Ciclo Barbaro o dei Nomadi (xiang wei). Un ordine che vede ciascuno dei Cinque Movimenti, in una situazione di squilibrio, ribellarsi al Movimento che di solito lo domina: il Metallo oltraggia (wu 侮) o si rivolta, contro il Fuoco; il Fuoco oltraggia o si rivolta contro l’Acqua, l’Acqua oltraggia o si rivolta contro la Terra… Si tratta quindi di un ciclo in cui la relazione è inversa rispetto al ciclo abituale degli Elementi espresso dal Ciclo di Dominazione (xiang ke 相剋 ) dove ciascuno dei Cinque Movimenti domina (ke ) un movimento, come specificato nel Huangdi Neijing Suwen (il testo classico per gli agopuntori): il Metallo taglia il Legno, l’Acqua spegne il Fuoco, il Legno copre la Terra, il Fuoco fonde il Metallo, la Terra argina l’Acqua. Ognuno dei Movimenti domina ed è a sua volta dominato... il Fuoco è dominato dall’Acqua, ma a sua volta domina il Metallo.

 Espressione del Ciclo Hai

“Esprimere” il Metallo
Tagliare e scendere con il bordo esterno delle mani, le dita sono serrate e tese, si pronuncia il suono “HE”. Il suono del Metallo corrisponde al rumore di una lama che taglia la seta. L’elemento Metallo governa i Polmoni ed il Grosso Intestino. Il suono si esprime dalla regione sotto-costale, lateralmente, e si libera sulle zone superficiali del corpo. E’ possibile visualizzare il colore bianco durante l’espressione del Metallo. Atteggiamento: come tagliare, ma senza aprire troppo i gomiti e senza estende troppo all’esterno.

“Esprimere” il Fuoco
Serrare i pugni e salire; poi aprire le mani in alto e lasciare scappare il suono “HA”. Il suono del Fuoco corrisponde al rumore di un braciere che crepita sotto l’azione del mantice. L’elemento Fuoco governa il Cuore e l’Intestino Tenue. Il suono si esprime partendo dalla parte superiore della cassa toracica e si libera verso l’alto. L’energia si concentra durante la fase ascendente dell’esercizio poi si libera verso l’alto. E’ possibile visualizzare il colore rosso durante l’espressione del Fuoco. Atteggiamento: come un’esplosine, sale sul viso e sul dorso; continua a salire sul dorso anche durante la discesa.

“Esprimere” l’Acqua
Aprire le mani salendo e serrare i pugni scendendo, come voler trascinare qualcosa verso il basso, pronunciare il suono “HI” o “SH”. Il suono dell’Acqua corrisponde al rumore di una pioggia invernale ghiacciata sul tetto d’ardesia della casa. L’elemento Acqua governa i Reni e la Vescica, il suono si esprime come un soffio che proviene dal basso del nostro corpo. E’ possibile visualizzare il colore nero collegato all’azione dell’Acqua. Atteggiamento: un movimento profondo; scorre sul viso e scende sul dorso.

 “Esprimere” la Terra
Chiudere le mani a pugno salendo, discendendo mantenerli serrati ed emettere il suono “HO”. Il suono della Terra corrisponde al rumore sordo del temporale lontano durante il periodo di canicola estiva. L’elemento Terra governa la Milza e lo Stomaco. Il suono si esprime come un rantolo che parte dal centro del corpo. L’energia è così ripartita tra il cielo e la terra. E’ possibile visualizzare il colore giallo/arancio collegato all’azione della Terra. Atteggiamento: come sollevare ed estendere due elastici accompagnandoli poi nel ritorno.

“Esprimere” il Legno
Rilassare le braccia come fossero rami che si muovono dolcemente mossi dal vento ed esprimere il suono “HU”. Il suono del Legno corrisponde al soffio del vento primaverile in una foresta di pini. L’elemento Legno governa il Fegato e la Vescicola Biliare, il suono si esprime dalla cintura addominale, sopra il torace. L’energia si libera verso la “forma originale”. E’ possibile visualizzare il colore blu/verde collegato all’azione del Legno. Atteggiamento: è come una liberazione da un impegno gravoso.

Nella serie del Ciclo Hài, ogni elemento può essere espresso due volte di seguito o una sola. Il suono è interiorizzato durante l’inspirazione ed esteriorizzato durante l’espirazione. Innanzi tutto provare ad esprimere un’energia, poi aggiungere le sensazioni.


Ringrazio il mio amico Yves Kieffer per avermi messo a disposizione i suoi appunti.

Riferimenti al materiale pubblicato:
Fabrizio Pregadio "The Encyclopedia Of Taoism" Ed. Routledge
S. Couvreur "La Grande Étude" Bibliotheque Université du Québec
Elisabeth Rochat de la Vallée "Le Centouno Nozioni Chiave Della Medicina Cinese" Ed. Red!

Jean-Luc Saby "Dao Yin Fa Qigong" Ed. Tao Yin Italia
Georges Charles "Feng Shui - La Maison du Bonheur" HS 5 Tao Yin

... e la preziosa Libera Enciclopedia Wikipedia.