Analizziamo la sua forma. Innanzitutto spogliamoci del materialismo occidentale, che potrebbe essere ingombrante e forviante. Avviciniamoci con il sano e semplice atteggiamento di un contadino di prima della nostra era che per seminare aspetta la luna buona e per sapere che tempo farà guarda il tramonto e le stelle. È circolare, come l’orizzonte, come lo è ogni simbolo che sia legato al Cielo, a ciò che è spirituale e divino, ciclico e ripetitivo. Circolare come ciò che esprime i concetti umani di perfezione, infinito e intangibilità. Non ha inizio né fine, né direzione, né orientamento. Rotondo come lo sono il Sole e la Luna, come tutti i pianeti e le stelle (Sole, in alchimia è il simbolo del metallo analogo, l’oro). Nel Buddismo Zen il cerchio indica l’illuminazione, la perfezione dell’uomo in sintonia con il principio originario. Allontanandosi dal centro, tutto si divide e si moltiplica, al centro tutto coesiste ed è contenuto in un punto, l’Unità, la perfezione.
"Scava un buco per il tuo lago senza attendere la luna. Quando il lago sarà finito, la luna ci verrà". (Eihei Dògen)
Considerazioni sul simbolo TAI JI
Analizziamo la sua forma. Innanzitutto spogliamoci del materialismo occidentale, che potrebbe essere ingombrante e forviante. Avviciniamoci con il sano e semplice atteggiamento di un contadino di prima della nostra era che per seminare aspetta la luna buona e per sapere che tempo farà guarda il tramonto e le stelle. È circolare, come l’orizzonte, come lo è ogni simbolo che sia legato al Cielo, a ciò che è spirituale e divino, ciclico e ripetitivo. Circolare come ciò che esprime i concetti umani di perfezione, infinito e intangibilità. Non ha inizio né fine, né direzione, né orientamento. Rotondo come lo sono il Sole e la Luna, come tutti i pianeti e le stelle (Sole, in alchimia è il simbolo del metallo analogo, l’oro). Nel Buddismo Zen il cerchio indica l’illuminazione, la perfezione dell’uomo in sintonia con il principio originario. Allontanandosi dal centro, tutto si divide e si moltiplica, al centro tutto coesiste ed è contenuto in un punto, l’Unità, la perfezione.
ZI RAN - La Spontaneità
ZI RAN(自然), la spontaneità, in cinese si compone di due caratteri: ZI (自), naso, se stessi, venire da, da; e RAN (然), giusto corretto, così, sì. ZI RAN è un concetto fondamentale del Taoismo e rappresenta tutto ciò che accade inevitabilmente. Un processo risulta efficace solamente se avviene naturalmente e se si trascura ogni forma di intenzionalità, aderire alle situazioni così come ci si presentano, lasciando stabilire il nostro destino al Cielo senza contrastarne le decisioni.
Quando si segue la Via (道 DAO o TAO), tutto avviene in maniera impercettibile, senza forzature; così il comportamento dell'Uomo (REN 人) e dell'Uomo per eccellenza, il Sovrano (WANG 王), deve dispiegarsi con spontaneità e naturalezza. Se l'uomo si comporta in maniera contraria al TAO, ne derivano fenomeni naturali anomali (o anormali), se l'uomo agisce conformemente al TAO, tutte le cose funzionano in modo naturale, senza bisogno d'intervenire.
Non intervenire o “non agire” (WU WEI 无为) è un altro concetto importantissimo del Taoismo. Non agire non significa inattività assoluta bensì azione controllata, conforme alla Via, al TAO. Dunque l'azione dell'Uomo deve avvenire spontaneamente (ZI RAN), senza forzature. Ogni azione deve seguire la natura del TAO, evitando ogni azione consapevole per raggiungere uno scopo. Ogni intervento umano che si oppone al processo di alternanza cosmica, lo YIN/YANG, provoca disordine, quindi infelicità e dolore.
Ciò significa che “l'Uomo Autentico” (ZHEN REN 真人) agisce secondo la Via, mantiene l'ordine praticando il non agire (WU WEI)e garantisce la stabilità con la spontaneità (ZI RAN) della propria “semplice esistenza”, in una simbiosi inconscia con i cicli della natura (YIN YANG).
Bibliografia:
Anne Cheng, Storia del pensiero cinese, Biblioteca Einaudi
A. A. Abdallah, R. Sorgo, Religioni ieri e oggi: storia, idee, società, Ed. Franco Angeli
E. R. de la Vallée, Les 101 Notions-Clés de la Médicine Chinoise, Guy Trédaniel Editeur