Mudra e Qi Gong

 di Paolo Raccagni

In molti oramai conoscono, anche se non li praticano, il significato di mudra, quelle posizioni delle mani che accompagnano la pratica yoga e le meditazioni. In minor numero sono coloro che sanno che simili posizioni delle mani sono praticate nel Buddhismo; pochissimi sanno che anche nel Taoismo (Daoismo) questi gesti simbolici sono utilizzati nelle cerimonie iniziatiche, nelle meditazioni, nonché nelle pratiche di lunga vita YANG SHENG (養生). Gesti, posizioni delle mani che attivano delle interazioni, che hanno come obbiettivo stimolare e aumentare le potenzialità fisiche nonché generare delle trasformazioni sia a livello energetico che a livello spirituale.

L’origine del termine è abbastanza discusso, ma tutti concordano che l’etimologia del termine identifica la posa delle mani in un gesto simbolico, un “sigillo”. Questa origine è ben evidenziata dagli ideogrammi che traducono mudra in cinese: SHOUJUE 手訣 (letteralmente tecniche segrete delle mani) nelle pratiche Taoiste, derivato da SHOUYIN 手印 (letteralmente sigilli con le mani) che identifica le mudra nelle pratiche Buddhiste.

Nella Cina antica questa tecnica era destinata agli iniziati alle pratiche esoteriche (FANGSHI 方士; letteralmente maestro dei metodi o maestro delle ricette) per controllare delle “entità” quali i demoni (MO 魔) o i fantasmi (GUI 鬼), durante le cerimonie o gli esorcismi, ma il loro utilizzo riguardava anche la cura di certe malattie.

Per quanto riguarda la pratica del Qi Gong ogni Scuola ha il suo repertorio di mudra, eseguiti con una o due mani, ma tutte hanno almeno questi scopi in comune:

  • sviluppare le capacità fisiche, energetiche e spirituali del praticante;
  • percepire, mobilizzare e “dirigere” energie specifiche (es. purificazioni);
  • avere un migliore risultato nelle pratiche.

Per quanto riguarda la Scuola SANYI QUAN 三一拳, legata al Taoismo del LING BAO 靈寶, si adottano numerose posizioni delle mani già nelle pratiche iniziali (o iniziatiche). Quella descritta qui di seguito rientra proprio nelle pratiche iniziali, nel particolare si tratta di una “chiave” eseguita all’apertura dello YI YIN FA di Terra (DI YI YIN FA 地一引法).

La Postura

Come in tutte le pratiche di Qi Gong iniziamo dalla postura WUJI, la postura che ogni praticante assume prima di iniziare ogni esercizio di Qi Gong. La postura WUJI, letteralmente del "Non-Colmo", ha come scopo mettere in relazione l'Uomo, nel modo migliore, con il Cielo e la Terra ed ottenere, attraverso questa verticalità, l'Unione dei Tre-Uno (SAN YI 三一). I piedi sono appoggiati naturalmente a terra e la distanza tra un piede e l'altro è compresa tra la larghezza delle spalle e delle anche. Il peso del corpo è distribuito equamente tra entrambi i piedi. Le ginocchia sono leggermente piegate, il bacino è libero di muoversi tra apertura e chiusura. La colonna vertebrale è estesa, la testa è come sospesa ad un filo legato al vertice del cranio. Lo sguardo è rivolto all'orizzonte, il mento preme verso il basso in modo da stirare leggermente la nuca. Le braccia scendono lungo il corpo, le spalle sono rilassate, le mani con i palmi rivolti alle cosce. La respirazione è calma e profonda.

Posizionamento delle mani

Dalla postura WUJI riunire i pollici, i medi e gli anulari in modo che formino un triangolo davanti a se. Posare la punta degl’indici sulla piega tra la prima e seconda falange dei pollici formando un angolo di 90° (Vedi la figura). Mettere a contatto i medi con il centro dell’addome, punto QIHAI (Vc6), sotto l’ombelico. Gli anulari, in direzione del pube (sinfisi pubica), premono sul punto SHIMEN (Vc5). I mignoli contattano la zona della piega inguinale, tra inguine e coscia. I pollici, posti da una parte e dall’altra dell’ombelico, sono in contatto con il punto DAHENG (Mp15).

Il triangolo formato dalle dita ha il vertice verso il basso: i pollici, allineati con l’ombelico, costituiscono la base di questo triangolo, la punta è formata dagli anulari rivolti verso il pube e i medi identificano il centro.


Il contatto all’inizio è leggero (sensazione di contatto) e segue la respirazione, poi diventa più “presente” (contatto). Durante una espirazione profonda portare leggermente il bacino in retroversione ed esercitare un pressione verso i punti di contatto delle dita (approfondire il contatto); l’intenzione è rivolta all’ascolto del punto e alla tonificazione dello stesso. Si può ripetere questo esercizio di ascolto e tonificazione anche più volte.



Senza staccare il contatto dei pollici dalla zona addominale, separare gli indici che andranno a poi a sostituire i pollici nel punto di contatto. I pollici spostandosi verso la zona lombare fanno si che le mani si appoggino sulle creste iliache del bacino. In fine, i pollici, facendo perno sul punto di contatto, consentiranno al palmo della mano di raggiungere la zona lombare; l’intenzione ora è rivolta all’ascolto e alla tonificazione della zona lombare (Reni).

Il contatto e l’ascolto dei punti è finalizzato alla percezione delle seguenti strutture:

Dita

Area Corporea

Punto d’Agopuntura

Strutture

Mignoli

Piega Inguinale


Muscoli e Tendini

Anualri

Sinfisi Pubica

Shi Men (Vc5)

Struttura Corporea

Medi

Sotto l’ombelico

Qi Hai Vc6)

Soffio Vitale (Qi)

Pollici e Indici

A lato dell’ombelico

Da Heng (Mp15)

Pulsione Originale
Respir. Embrionale


Questa “chiave”, tramite la relazione/ascolto dei punti elencati (“muscolo ancestrale”, sinfisi pubica, Dan Tian Inferiore,…) e con il successivo passaggio delle mani sulla zona lombare (Reni, Jing…), ci mette in contatto con le strutture legate al Cielo Anteriore (XIAN TIAN – 先天), quindi al Soffio Originale, YUAN QI (元氣), l’energia (QI 氣) preesistente alla formazione dell’organismo che fonda e determina l’esistenza di un essere e lo lega alla sorgente originale della vita.