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Mudra e Qi Gong - Espulsioni dei Soffi Perversi

di Paolo Raccagni

Come abbiamo già descritto nel post “Mudra e Qi Gong” le mudra sono gesti, posizioni delle mani, che attivano delle interazioni che stimolano l'individuo, con obbiettivo di aumentarne le potenzialità fisiche nonché generare delle trasformazioni sia a livello energetico che a livello spirituale. Per quanto riguarda la pratica del Qi Gong ogni Scuola ha il suo repertorio di mudra, più o meno esplicite, eseguite con una o due mani, ma tutte hanno almeno questi scopi in comune:

  • sviluppare le capacità fisiche, energetiche e spirituali del praticante;
  • percepire, mobilizzare e “dirigere” energie specifiche;
  • avere un migliore risultato nelle pratiche.

La sequenza di seguito descritta, eseguita alla chiusura dello Yi Yin Fa di Cielo (Tian Yi Yin Fa 天一引法), rientra nelle pratiche delle “purificazioni rituali” del Qi Gong della Scuola San Yi Quan 三一拳, legata al Taoismo del Lingbao 靈寶. Le “purificazioni” sono delle pratiche rituali atte a liberare il corpo e lo spirito del praticante da ciò che è “impuro” e sono rivolte, in questo caso, ad espellere i cosiddetti “Soffi Perversi” (Xie Qi): soffi viziati che si oppongono ai soffi sottili, quindi nocivi alla salute.

La tecnica presentata è utilizzata per espellere questi soffi che si sono radicati a livello degli organi interni. Come per tutti gli atti di purificazione, questa sequenza ha come scopo finale la rimozione degli ostacoli che si oppongono al raggiungimento dello stato di salute del praticante. Più esotericamente rendere degno l’individuo, attraverso l’atto di purificazione, di entrare a contatto con la sua “sacralità” che, in seguito,  gli consentirà di accedere ad un livello superiore di comprensione o di entrare in relazione con il divino.

La Postura

Iniziamo assumendo la postura Wuji, l'atteggiamento che ogni praticante assume prima di iniziare ogni esercizio di Qi Gong. La postura Wuji, letteralmente del "Non-Colmo", ha come scopo mettere in relazione l'Uomo, nel modo migliore, con il Cielo e la Terra ed ottenere, attraverso questa verticalità, l'Unione dei Tre-Uno (San Yi 三一). I piedi sono appoggiati naturalmente a terra e la distanza tra un piede e l'altro è compresa tra la larghezza delle spalle e delle anche. Il peso del corpo è distribuito equamente tra entrambi i piedi. Le ginocchia sono leggermente piegate, il bacino è libero di muoversi tra apertura e chiusura. La colonna vertebrale è estesa, la testa è come sospesa ad un filo legato al vertice del cranio. Lo sguardo è rivolto all'orizzonte, il mento scende leggermente verso il basso in modo da stirare la nuca. Le braccia scendono lungo il corpo, le spalle sono rilassate, le mani con i palmi rivolti alle cosce. La respirazione è calma e profonda.

Posizionamento delle mani

Unire le mani - Con una inspirazione spostare il peso del corpo verso gli avampiedi, unire le mani facendo aderire i palmi l’un l’altro. Le spalle sono rilassate, gli avambracci risultano paralleli al terreno, le dita delle mani sono rivolte verso l’alto. Durante l’espirazione il peso del corpo passa progressivamente sui talloni. Al termine dell’espirazione si esegue una leggera pressione delle mani per consentire una buona aderenza dei palmi.

Questo gesto, le due mani unite con le dita rivolte verso l’alto, lo si incontra nella pratica del Qigong della Scuola San Yi Quan sia eseguito in posizione eretta che in posizione seduta. Conosciuta da quasi la totalità delle culture (nella pratica Yoga prende il nome di Anjali Mudra) pone chi la pratica in un atteggiamento di rispetto verso se stesso e gli altri. Induce al contatto con la propria spiritualità o con la divinità (atteggiamento di preghiera o di supplica). Conosciuta dai praticanti per la caratteristica di calmare la mente e riequilibrare il Qi, è una mudra molto usata nelle tecniche Taoiste di meditazione e di “lunga vita” (Yang Sheng 养生) in quanto aiuta ad entrare in un profondo stato meditativo e di consapevolezza.

 

Intrecciare le dita - Dalla posizione delle mani a palmi uniti con le dita rivolte verso l’alto intrecciamo le dita. Eseguire una compressione dei palmi durante una espirazione per poi allentare la pressione inspirando. Ripetere quesa azione fino ad ottenere una sensazione di energia che si comprime e si concentra all’interno del palmo per poi espandersi, durante l’inspirazione, dalle dita fino alle spalle. Il peso del corpo si sposta, progressivamente, dagli avampiedi (inspirazione) ai talloni (espirazione).
Concentrare nuovamente l’energia nelle mani serrando progressivamente le spalle, i gomiti, i polsi, le mani e le dita. L’immagine è comprimere una spugna, farne colare il liquido, per poi, allentando la pressione, assorbirne del nuovo. L’esercizio può essere ripetuto più volte.
In questa parte dell’esercizio incontriamo nuovamente una mudra a due mani. Anche questa può essere praticata sia in piedi che  in posizione seduta. Nelle tecniche Taoiste è nota come il “Sigillo del Fiore di Loto” ed è utilizzato per la stimolazione del Dantian Medio (centro del petto). La sua caratteristica o peculiarità, è incrementare la circolazione del Soffio (Qi) a livello dei Polmoni e del Cuore, inducendo la trasformazione del Qi in Shen.

Liberare l’energia - Con le braccia si esegue un movimento ad otto, come governare una barca senza timone utilizzando solo il remo di poppa. Lasciare “scorrere” il Qi dalle dita fino alle spalle, poi dalle spalle alle dita. Concentrare di nuovo l’energia nelle mani e ridurre progressivamente l’ampiezza del movimento.

Vibrazione - Serrare e comprimere con forza le mani intrecciate. “Chiudere le aperture del corpo, conservare l’Unità, comprendere l’Uno - Pi Quan Shou Yi”. L’Unità è conservata. Inspirando far vibrare le mani. Aumentare progressivamente questa vibrazione, dapprima a livello delle mani, coinvolgendo poi in successione le braccia, le spalle, la parte alta del tronco, infine tutto il corpo. Espirando la vibrazione diminuisce di intensità fino a cessare completamente. Si può ripetere la vibrazione anche alcune volte.

Espulsione dei Soffi Perversi

Elemento Fuoco. Al termine della vibrazione allungare gli indici  unendo i polpastrelli. In inspirazione elevare le mani intrecciate con gli indici allungati ed espirando “proiettarle” con forza verso il basso. Si può abbinare nel momento dell’espulsione, il suono “HAAA” espressione dell’Elemento Fuoco - “Come il suono delle fiamme quando si attizzano le braci”.
Questo modo di unire le mani è conosciuto ed utilizzato anche nelle pratiche Yoga con il nome Ksepana Mudra, favorisce l’eliminazione dei Soffi Perversi (Xie Qi 邪氣) dell’organo Cuore e dello stress con conseguente rilassamento delle tensioni a livello fisico-muscolare nonché mentale (il Cuore, legato all’Elemento Fuoco, è la sede dello Shen). Questa mudra può essere anche utilizzata al di fuori delle espulsioni. Se posta davanti al centro del petto e mantenuta per alcuni minuti con gl’indici verso l’alto, attiva il punto Zhong Ting (CV 16). Se invece scegliamo di metterla in relazione con il perineo (indici verso il basso), attiva il punto Hui Yin (CV 1) favorendo l’espulsione delle energie stagnanti  ed agevolando quindi l’assorbimento di quelle positive e “riparatrici” della Terra.

Elemento Legno. Serrare e comprimere con forza le mani e liberare la vibrazione. Allungare i medi unendo i polpastrelli. In inspirazione elevare le mani intrecciate con i medi allungati ed espirando “proiettarle” con forza verso il basso. Si può abbinare nel momento dell’espulsione, in espirazione, il suono “HUUU” espressione dell’Elemento Legno - “Come il soffiare del vento tra i pini in autunno”.
Ritroviamo un’altra mudra (Matangi Mudra) a mani doppie. Oltre ad agire sui Soffi Perversi che potrebbero aver invaso il Fegato (organo legato al Legno), questo gesto favorisce l’armonia interiore agevola il radicamento del praticante. Dona sollievo dall’ansia, dallo stress e dalla depressione.



Elemento Acqua. Serrare e comprimere con forza le mani e liberare la vibrazione. Allungare gli anulari unendo i polpastrelli. In inspirazione elevare le mani intrecciate con gli anulari allungati ed espirando “proiettarle” con forza verso il basso. Si può abbinare nel momento dell’espulsione, espirando, il suono “SHIII” espressione dell’Elemento Acqua - “Come pioggia ghiacciata sui tetti d’ardesia”.
Questa mudra è utilizzata per espellere i Soffi Perversi legati ai Reni organi posti in relazione all’Elemento Acqua.



Elemento Metallo. Serrare e comprimere con forza le mani e liberare la vibrazione. Allungare i mignoli unendo i polpastrelli. In inspirazione elevare le mani intrecciate con i mignoli allungati ed espirando “proiettarle” con forza verso il basso. Si può abbinare nel momento dell’espulsione, espirando, il suono “HEEE” espressione dell’Elemento Metallo - “Come il suono di seta strappata”.
Questa mudra (Murti Mudra) è utilizzata per agevolare l’espulsione dei Soffi Perversi legati all’Elemento Metallo favorendo il senso dell’equilibrio e la stabilità, rilassa le tensioni accumulate e libra la mente dal senso di “pienezza”.


Elemento Terra. Serrare e comprimere con forza le mani e liberare la vibrazione. Allungare i pollici mantenendoli ben aderenti. In inspirazione elevare le mani intrecciate con i pollici allungati ed espirando “proiettarle” con forza verso il basso. Si può abbinare nel momento dell’espulsione, espirando, il suono “HOOO” espressione dell’Elemento Terra “Come il suono di un tuono lontano in un temporale di tarda estate”. Questa mudra è utilizzata per espellere i Soffi Perversi legati alla Milza-Pancreas organi posti in relazione all’Elemento Terra.

 

 

Conclusione della Sequenza

Liberare i Cinque Soffi. Serrare e comprimere con forza le mani e liberare la vibrazione. In inspirazione elevare le mani intrecciate ed espirando “proiettarle” con forza verso il basso separandole. Ritornare alla postura Wuji.

Da notare che la sequenza di apparizione degli Elementi è inversa rispetto al senso naturale di apparizione (Legno, Fuoco, Terra Metallo Acqua). Questo senso di “rotazione” è specifico delle pratiche di purificazione che tendono a ripristinare la normale circolazione dei Soffi.



Chong Mai: Il Potenziale dell'esperienza nella Materia

Con questo post continua l'interessante proposta di Jean-Michel nella rilettura dell'energetica cinese come un sistema di coscienza. La sua visione ci apre le porte ad interpretazioni che non troviamo nei "libri" ma che sono evidenti nella pratica "terapeutica" (lasciatemi usare questo termine). Prevedo di pubblicare a breve un altro post che va a completare il presente elaborato.

Paolo Raccagni

Premessa

Ringrazio Yves per avermi proposto di condividere con voi questa visione della “coscienza energetica”, anche se non mi sembra di poter contribuire molto, tranne mettere delle parole su ciò che già potrebbe risuonare in voi. Ringrazio Paolo per tutta la cura nella traduzione. Vi ringrazio per accogliermi con benevolenza e scusatemi se rimane qualche errore.

Il Meridiano Curioso Chong Mai


Vi avevo già proposto, nel post precedente (L’Energetica Cinese: un semplice sistema di coscienza), una visione molto sommaria del Chong mai. Vi propongo ora di andare più in dettaglio cercando di darvene un’immagine naturale e dinamica.

Uno degli aspetti che la visione energetica ci permette di attuare è proprio quello di evolvere uscendo dagli schemi della parola scritta. Proprio come nella pratica del TaoYin dove, attraverso l'utilizzo delle sensazioni, delle immagini, possiamo giungere ad una comprensione molto più ampia di ciò che potremmo ottenere leggendo.

Il Chong mai rappresenta il potenziale dell’esperienza nella materia, è una riserva immensa di energia che contiene tutto ciò che potrà essere intrapreso nella vita. Tale potenziale vuole essere rivelato, possiamo dire che aspetta di essere manifestato, di diventare tangibile. Certo, non creiamo nel senso “solitario” della parola, ma co-creiamo assieme all’“universo” con il Tao. Quindi manifestiamo qualcosa dall’intangibile verso il tangibile, dall’immanente verso il concreto, dal latente verso il presente.

Alcuni elementi sono necessari perché tale manifestazione possa aver luogo:

  • Il contesto deve essere propizio, altrimenti ci viene consigliato di non fare niente.
  • La fiducia ci deve animare, per agire e manifestare la parte di potenziale.
  • La volontà ci deve accompagnare per diffondere la manifestazione.

Il contesto propizio

Accogliere in se stesso e nel proprio spirito, delle idee che hanno voglia di trovare qualcuno che le ospita, per poi radicarsi nel Qi. Pensiamo alla Meditazione del Calendario di Giada: “Quando gli spiriti passano tra le due grosse pietre (sopracciglia) che segnano l’ingresso della valle e penetrano nel palazzo del Mingtang, il tamburo di bronzo risuona e le campane musicali tintinnano.

Questo stato di disponibilità, di ricettività genera il contesto di accoglienza delle “idee”. La mente (non più lo Spirito) agisce allora come uno specchio celeste. Rifletterà la luce celeste all’interno dell’intero essere umano e ogni cellula del corpo s’impregnerà del Qi delle idee celesti.

In quanto materiale levigato, puro e chiaro (Qing - Ming), lo specchio/mente conserva la propria neutralità, freddezza, intransigenza, inflessibilità e quindi diffonde la sua luce/chiarezza in funzione del proprio grado di convessità/concavità simultanee. Convesso: accoglierà, in modo più ampio possibile, tutte le vibrazioni esterne. Concavo: le concentrerà per meglio integrarle all’interno.

Riassumendo, abbiamo appena accolto un’idea che sembra interessante. Diciamo che ci piacerebbe che prendesse forma, ma non sappiamo ancora bene come. Questa idea piace perché tocca qualcosa in noi che ci è caro, che è importante, addirittura essenziale.

Anche se il Tao “dice” che tutto è perfetto, che ogni cosa è al suo posto, noi diciamo che tutto sarebbe ancora meglio se ... facessimo questo o quello, se mettessimo tale idea in pratica. Cominciamo allora ad avere un’intenzione,  Yi.

Questa buona intenzione è un buon pieno. E ogni buon pieno è alla ricerca di un vuoto dove annidarsi. La mente comincerà ad analizzare, soppesare, paragonare per capire l’idea, emettere delle supposizioni, cercare di capire se l’idea è realizzabile, se potrebbe trovare posto nel contesto nel quale viviamo, se è adatta o se sarebbe meglio adeguarla anticipando il momento e il luogo ideali per manifestarla.

Questo lavoro di specchio che riflette è il lavoro della Milza. Non a caso, il punto di apertura del Chong mai è il punto 4 di Milza. Quindi, lo stato di funzionamento della Milza e dei suoi circuiti energetici (essenzialmente i Meridiani Principali e i Meridiani Distinti o Curiosi) avrà un impatto sullo Chong mai:

  • la qualità di ricezione delle idee “celesti”, che risveglieranno nel nostro Chong mai o vi troveranno una eco;
  • la forma che prenderanno nel nostro essere e nel nostro stato di coscienza che verrà modificato da questa ricezione;
  • la qualità dell’intenzione che ne consegue.

Ovviamente, potremo tornare in seguito sull’argomento della coscienza della Milza e del suo funzionamento; più nel dettaglio in termini di coscienza.

La Fiducia

È bello avere delle idee. Tutti noi ne abbiamo tante. Sempre. Una trentina d’anni fa avevo letto un rapporto di una clinica del sonno in Francia. Vi si concludeva che un essere umano normale ha circa 96.000 pensieri al giorno. 
Non mancano le idee. Allora cosa manca? 
Non è che, forse, manca la fiducia per metterle in pratica?

Se la milza funziona bene, se è neutra, fredda, chiara e pura, senza intervento dell’ego, il Qi segue lo Yi e l’azione è spontanea, evidente, conforme all’ordine naturale delle cose, dunque ziran! Ma a volte siamo stati un po’ troppo “ziran” nella nostra vita! E abbiamo preso delle sberle. Allora ci vengono dei dubbi e come dicono i francesi “nel dubbio, astieniti!”
(Questo è sicuramente il motivo per il quale i francesi hanno la reputazione di parlare tanto, ma non necessariamente di agire. Ma ... tacciamo ... poiché capita anche a me ogni tanto, ovviamente).

E li, in quel momento, appare una cosa indefinibile, un’energia, una forza più grande che spazza via il dubbio, una forza interiore, profonda, di convinzione che è proprio quello che bisogna fare, adesso, e che è giunto il momento di agire, che l’universo è con noi, che aspetta proprio quello. Tutto è chiaro e evidente. Questa forza, come chiamarla se non nella nostra lingua terrestre: Fede.

Ma quale fede? E fede in che cosa?
 Fede nella vita, fede in sé. La Fede è il Fegato (gioco di parole in francese).
 Dicevamo … quella famosa Fede. Questa fiducia in sé, una forza incrollabile che rovescia le montagne.
 Ma soltanto immaginando un ostacolo, già ne facciamo una montagna. Come spesso ripete il M° Georges Charles: “Si fa prima ad inciampare in un monticello di talpa che in una montagna”. Questi “monticelli” sono i numerosi limiti che ci poniamo, del tipo: “non sono all’altezza, non sono legittimato, non sono pronto, l’ultima volta è stato un fallimento, le persone vicine a me non lo accetteranno!” Tutto ciò che usiamo per rovinarci la vita, prima di mobilizzare la nostra energia, il nostro Qi. Tutto ciò che ci impedirà di agire. E chi gestisce l’azione? Il Legno, ovvero la Vescicola Biliare e il Fegato.

Quindi il funzionamento della Cistifellea, del Fegato e dei loro Meridiani Principali e Meridiani Distinti, avrà un impatto sulla dinamizzazione del potenziale di nascita e sulla realizzazione di tale potenziale, quindi sulla realizzazione dell’essere umano:

  • la Vescicola Biliare nella sua funzione di richiamare le idee, metterle ordine, della loro concettualizzazione adattata al contesto (come un puzzle con i pezzi giusti, con pezzi in più o in meno) e finalmente della scelta (notiamo “en passant” il punto 26VB - punto del Meridiano di Vescicola Biliare e punto del Meridiano Distinto Dai mai) tramite il quale il Meridiano Principale di Vescicola Biliare nutre e approvvigiona il Dai mai nonché i punti 27VB e 28VB che sono comuni al Dai mai.
  • il Fegato nella costruzione/realizzazione del piano d’azione e dell’azione stessa.

Il rapporto del Chong Mai col Dai Mai

Il potenziale di energia vitale del Chong mai si trova nell’addome, è accerchiato dal meridiano di cintura Dai mai e formano una coppia. Meno il Chong mai si manifesta tramite le azioni, più si raggomitola su sé stesso, più il meridiano di cintura segue il suo movimento e più “stringe la cintura” (ancora un gioco di parole). Ci troviamo in un circolo vizioso dove il meno buono genera il peggio. Meno lo manifestiamo, meno avremo voglia di manifestare il nostro potenziale vitale.

Fisicamente, nell’aspetto yang della vita, più il Chong mai si raggomitola, più la cintura si stringe, più i lombi sono strangolati, causando sciatalgie, lombalgie, dolori intorno all’ala iliaca discendente verso la piega dell’inguine, l’impossibilità di mobilizzare una gamba, a volte nei casi più gravi, le due gambe e tutte le congestioni infiammatorie del bacino. A volte basta un vestito troppo stretto in vita per scatenare dei dolori. In tal caso, delle bretelle sostituiranno ottimamente una cintura. Perfino una cintura elastica morbida può essere dolorosa. Mi dispiace per voi signore per l’aspetto estetico del vostro compagno! Regalategli un paio di bretelle, di vostra scelta.

Più ci allontaniamo da ciò che la coscienza del Chong mai ci invita a fare, più rinunciamo ai nostri progetti di vita, meno ci investiamo nella responsabilità della nostra esistenza e meno l’energia vitale del Chong mai circolerà in tutto il corpo. Le articolazioni saranno il luogo dove ciò si sentirà globalmente. La poliartrite reumatoide ne è un esempio. Il Qi del Chong mai vi è assente a tal punto che le dita si deformano e generano dolori costanti, spesso accentuati da umidità e freddo.

Per riassumere semplicemente, abbiamo visto che:

  • il potenziale vitale richiede una disponibilità e una apertura che la Milza può procurare;
  • questa apertura non significa niente e non dà nessun risultato se non concretizziamo alcunché.

La decisione di agire e l’azione stessa sono gestite dal Legno e soprattutto dal Fegato, che risale e percuote le creste iliache per aprirle e decongestionare la pelvi.
 Qui, nell’aspetto yin della vita, le donne vengono ovviamente interpellate poiché la loro sfera genitale è spesso congestionata e non solo dalle mestruazioni. Per cui, quando il Qi di Fegato risale correttamente, il loro addome si trova alleggerito.
 La loro sfera genitale, in particolare quella uterina, serve alla procreazione, alla ri-creazione (creare nuovamente se stessi), alla ri-creazione (nel senso di intervallo, come a scuola, un istante di gioco con la vita) e quindi alla rigenerazione (della specie umana, di sé, della vita).
 Le donne riprodurranno se stesse attraverso i propri figli, nel qual caso andranno ad esaurire il proprio Chong mai attraverso uno schema ripetitivo di gestazione, oppure si rigenereranno manifestando i loro talenti latenti e nascosti per poi realizzarsi?

Osservare il Chong Mai

Come possiamo vedere dall’esterno lo stato del Chong mai nella sua relazione con il Fegato? Osserviamo una farfalla con le sue due ali. Quando la farfalla teme un predatore, ripiega le ali l’una contro l’altra per lasciar apparire soltanto i lati oscuri che assorbono la luce. Così è meno visibile. Al contrario, quando la farfalla si sente sicura, apre le ali e offre tutto il suo splendore multicolore al mondo.

Il Meridiano del Fegato che risale dal piede verso la gabbia toracica, incontra la cresta iliaca, la percuote e la costringe ad aprirsi verso l’esterno per dispiegarla. Se ci osserviamo attentamente, notiamo che tutta la gamba è coinvolta e che il piede si apre naturalmente verso l’esterno.
Per cui, se la vita di una persona è stretta e il piede gira verso l’interno, vuol dire che la cresta iliaca è chiusa, che il Meridiano del Fegato non riesce ad aprirla e di conseguenza questa persona vive una situazione dove la fiducia in se stessa e nella vita è così insufficiente per “osare” nella sua realizzazione.

Supponiamo ora che la Milza apra bene il Chong mai, che sia ben dinamizzato dal Fegato così da percuotere le creste iliache, incoraggiando il suo Qi ad esteriorizzarsi ... ma non succede nient’altro. Questo avviene quando il Qi vitale deve ancora diffondersi in tutto il corpo.

Il coraggio de Rene

La manifestazione di chi sono non può né rimanere latente, né tantomeno essere fugace: essa deve durare nel tempo. 
Ciò richiede perseveranza, coraggio, volontà. Il Rene è, direttamente o indirettamente, il depositario di queste facoltà. E sarà lui a diffondere l’energia del Chong mai verso la parte alta del corpo e verso tutte le aree al di fuori dei meridiani.

Ma nel contempo il Rene è anche il depositario della paura. In questo stato emotivo non cerca altro che di nascondersi e chiede al Qi del suo Meridiano di non risalire. É in relazione con l’idea che ci facciamo della morte, in rapporto coi rischi che pensiamo di aver visto o assunto, rischi ai quali a volte siamo sfuggiti per poco; oppure in relazione con delle paure innate, a volte ereditate dagli antenati tramite la nostra parte di energia ancestrale.

In un tale stato di ostruzione, il Qi del Rene stagnerà, si tesaurizzerà. La persona si troverà alle strette nel suo isolamento o nella sensazione di isolamento, di conseguenza entrerà in un circolo vizioso depressivo (de-pressione, mancanza di pressione, poiché se non c’è acqua nella caldaia, neppure il fuoco potrà far bollire la pentola per produrre vapore e quindi movimento).

La parte di energia ancestrale

Il Chong mai ha anche una parte di energia ancestrale. Al momento del concepimento, l’entità che si incarna prende con sé delle memorie degli antenati. Prende, non eredita. Ciò non la rende vittima, ma responsabile.

Torniamo al concetto di principio dell’esperienza umana ciclica o “principio d’incarnazione” per altri. (*) Questo programma di vita, che può esser stato concepito nel Cielo Anteriore, prima della nascita, potrebbe includere il fatto di accogliere la sfida di liberarsi dagli schemi ancestrali che i genitori stessi avevano già scelto. Tra questa scelta di sfida e la sua realizzazione, l’antenato può essersi smarrito, aver dimenticato o semplicemente non aver trovato i mezzi all’interno di se stesso per mobilizzare la propria energia per poi superare questa esperienza.

“Superare” si intende qui come “raccolgo la sfida, ne divento cosciente, la faccio mia, ci lavoro cercando soluzioni diverse, più pacificanti, aperte, morbide, portando maggiore armonia a tutte le parti.” Non possiamo immaginare un unico progetto di vita, una sola missione di vita, né immaginare un sistema di obblighi. Però possiamo immaginare un bambino che riprende il testimone di un genitore, pensando di essere capace di riuscire laddove l’anziano ha fallito, totalmente o parzialmente, senza pensare a giudicare. Ci troviamo in un sistema di memorie da liberare. L’energia non circola liberamente in un corpo dove lo spirito soffre. Il circuito energetico che corrisponde al tipo di coscienza si mette a “ostruire”. Egli frena o ferma la circolazione del Qi.

Si può perfino considerare che l’entità possa aver scelto i genitori appositamente perché questi disponevano di programmi di memoria che l’entità, mentre era ancora nel Cielo Anteriore, aveva scelto per lavorarci sopra nel Cielo Posteriore. Ciò ci riporta alla responsabilità e ci fa uscire da ogni senso di colpevolezza, così forte nella nostra società di matrice giudaico-cristiana.

Che tale teoria sia vera o falsa, quale schema vi fa sentire meglio? Al di fuori di ogni credenza o dogma, cosa vi interpella maggiormente? Non è la vostra libertà? E se vi sentite liberi, il vostro Qi non si libera? Le vostre memorie di sofferenze e difficoltà non vi sembrano più leggere? Poiché tutto è Qi, energia, come potrebbe questo non liberare pure il vostro lignaggio, cioè i vostri antenati e la vostra discendenza? Così, lavorare su noi stessi esprimendo ciò che siamo (quindi essendo autentici) ci libererebbe, ma libererebbe anche le relazioni cosiddette “trans-generazionali”? E forse andare oltre?

Un’inchiesta effettuata negli USA ha dimostrato, statisticamente, che i bambini adottati manifestano spesso le stesse malattie genetiche dei loro genitori adottivi. Come si può allora parlare di eredità genetica quando non c’è alcun legame di sangue? (vedi il libro “The Genie in your Genes” di Dawson Church).

Ho citato questo punto, di rottura del legame ereditario di sangue, per proporre di liberare questa famosa energia, detta “ancestrale”, mescolata a questo potenziale che è lo Chong mai.

Conclusione

Il Chong mai ha bisogno di essere aperto dalla mente, legato ad una Milza libera, equilibrata e dinamizzata, spinto da un fiducioso Fegato e diffuso dal Rene coraggioso. Queste tre logge energetiche non devono essere ostruite, devono produrre e trasformare energia a sufficienza e circolare liberamente nei loro Meridiani. Il Chong mai è la base della vita fisica.

Nello Yi Yin Fa

Le serie 8 (sequenza Terra “Posizionamento, Auto-massaggio e Cinque Mobilizzazioni del Bacino”) e 10 (sequenza Terra “Estendere Chiudere e Aprire”) lavorano in parte sul Chong mai, così come nel Kai Men Shi con le fasi “Mobilizzare, Accogliere, Condurre il Soffio”, l’Auto-massaggio di Qi hai e tutte le mobilizzazioni in generale.

Il centro è ovunque e la periferia da nessuna parte” (Pascal).

La seconda parte di questo argomento continua in: "Chong mai: una immagine dinamica della natura"

Ringrazio Yves e Paolo per la rilettura, la traduzione, l’impaginazione. Se avete delle domande o degli appunti, risponderò volentieri. Ditemi anche se l’argomento vi interessa e se desiderate che continui.


Jean-Michel Boscher, per TaoYin Italia a.s.d.

 

(*) Nell’ambito delle cure tradizionali cinesi, è impossibile pensare “medicina tradizionale” senza metterla al plurale. Pensate: ci sono 56 minoranze in Cina (anche se chi comanda sono gli Han) che non parlano la stessa lingua, 56 culture diverse, un territorio grande con molti climi diversi, dei rapporti di confine con molte variazioni nel corso dei millenni ... come potrebbe essere possibile un modo di curare uniforme? Anche se il pensiero taoista ne rimane il fondamento, esistono moltissimi modi di curare, influenzati da altrettanti modi di pensare. Non possiamo dimenticare gli scambi diplomatici di persone “invitate” per non dire di ostaggi, da una Corte reale o principesca all’altra, al fine di preservare una situazione di pace più o meno precaria. Tra questi invitati, c’erano ovviamente anche dei medici. Questo spiega perché c’erano moltissime medicine dietro una denominazione comune.

L'Energetica Cinese: un "semplice" sistema di coscienza(e)

Prefazione

Qualche settimana fa un'allieva mi fece una domanda riguardo la reincarnazione nella visione dei praticanti del Tao. Lo stesso argomento, sotto altra forma, è ritornato in una discussione con un corrispondente francese (insegnante di Arti Classiche del Tao) e con il mio carissimo amico Yves. Nulla avviene per caso... Quindi ho chiesto a Jean-Michel Boscher se potevo pubblicare le sue considerazioni sul tema della discussione; ed ecco qui le sue parole tradotte dall'amico Yves Kieffer.

Paolo Raccagni

 

 

Introduzione: prima del ferro e del fuoco

Il ferro è l'ago, il fuoco è il kao (moxa in giapponese). Questa sintesi dell'agopuntura è riduttiva e si rivolge alla materia (il corpo umano), come se fosse una macchina idraulica e pneumatica.

Quando si parla di cure energetiche, si parla di energia, sia negli antichi scritti del Tao dove si parla di Qi, che nelle attuali ricerche quantistiche,  e possiamo facilmente immaginare che l'energia prevalga sulla materia. L’energia esiste prima della materia. Allo stesso tempo, tutto è energia, ed è l'energia che prende forma per costituire la materia.

Perché l'energia prende forma? A questa domanda i taoisti hanno trovato una sola risposta, e questa è l'intenzione (Yi). Perché dove va lo Yi va il Qi. Dove va l'intenzione, va l’energia.

Da dove viene l'intenzione? Se non dalla coscienza? Le radici dell'energetica cinese attingono nella coscienza. La vita sarebbe solo una coscienza con l'intenzione di manifestarsi in un corpo di materia. Fondamentalmente e originariamente, il corpo umano sarebbe quindi solo un sistema di coscienza.

Meridiani curiosi

Che si chiamino curiosi o meravigliosi, questi meridiani sono la coscienza e l'origine stessa di quel veicolo spirituale (che contiene una parte di spirito - Shen) che è il corpo umano. Il Chong Mai (Tchong Mo) o Vaso Centrale, si forma proprio il giorno dell'accoppiamento del padre e della madre. Come se fosse l'esito di una appuntamento finalmente compiuto da tre entità, quelle di entrambi i genitori e quella che vuole incarnarsi con un progetto di esperienza vitale.
Il Chong Mai sarebbe quindi la riserva energetica ancestrale, rubata (e non ereditata) ai genitori, più la parte innata dei ricordi di vite dell'entità incarnata, più il programma della vita che inizia. Se si guarda da vicino, si scoprirà che una riserva, un ricordo o un programma, non agisce. Non manifesta nulla, riflette solo un potenziale.

 

Un potenziale è fatto per essere utilizzato. Oppure no. Può essere meraviglioso, ma senza alcun effetto. Ma comunque è legato alla Coscienza. Se rimane non manifesto, la coscienza (della persona) saprà che non ha effetto, quindi è inutile, quindi c'è una sorta di spreco. Questo genererà frustrazioni e una sensazione di diminuzione della stima personale, che può portare a una forma di depressione. Se la situazione persiste, si può arrivare alla sensazione di voler interrompere definitivamente questo programma inutile (a livello meno drastico si potrebbe manifestare un’artrite reumatoide, problemi a livello cervicale - C4 -, o cistiti).

Vedete che in poche righe siamo partiti da un fugace momento di piacere e siamo arrivati a una fatalità, solo per un gioco di coscienza. Sebbene il funzionamento di Chong Mai non sia qui completamente svelato, ha comunque un'immensa influenza su questo sistema.

I meridiani principali e gli altri

Ciò che vale per il Chong Mai vale anche per gli altri 7 Meridiani Curiosi, che in seguito proietteranno le loro coscienze in altre ramificazioni chiamate Meridiani Principali.

Che dire del Meridiano di Polmone con la sua nozione di "luogo" o del Triplo Riscaldatore con la sua nozione di "filtro tra inconscio, subconscio e una mente in costante contemplazione di sé (egotismo)”? Che dire dei Tre Yang degli arti superiori che come specchi di noi stessi riflettono quella che immaginiamo essere la risposta del mondo esterno alle nostre azioni?

Che dire dei Meridiani Distinti come sistema di riequilibrio-collaborazione tra le coscienze del femminile e del maschile? Un intero programma, ... di esperienza vitale.

La parte tecnica

In un rapporto così sottile, tra puro spirito, mente e corpo, compreso l’aspetto affettivo ed emotivo, la coscienza, la pura intenzione, la conduzione del soffio fino alla punta delle dita prima senza toccare, poi con il tatto, potremmo chiederci: tutti questi aspetti permetterebbero di aver accesso alla fonte dei problemi e non solo alla loro manifestazione finale?

Se il “tutto” è prima di tutto coscienza, dovrebbe essere possibile risolvere ogni cosa con un cambiamento di coscienza incarnata, in altre parole con "un cambiamento di sguardo".

Dice Georges Charles “in Cina, nella medicina imperiale (quella di Corte, o delle Corti, perché c'erano più regni), il verbo veniva usato prima per la comprensione e il rilascio dei ricordi, solo in seguito si poteva toccare” .

I ruoli

A questo livello la collaborazione tra medico e paziente è totale. La persona curata non è più paziente, è impaziente. Non è più una vittima, è autore, regista e attore. La persona che cura è un fluidificante armonizzante. Finisce per apportare alcune modifiche con la "consapevolezza nelle sue dita". Non è più molto tangibile, non molto importante, non molto visibile, ... è come il Qi, semplicemente efficace.

NB: sebbene possiamo tradurre i vecchi termini cinesi come "flussi, pozzi, cunicoli, ecc.", ho scelto i termini occidentali più utilizzati per facilitare la comprensione a quante più persone possibile.


Jean-Michel Boscher

Insegnante di SanYi Quan, membro della Convention des Arts Classiques du Tao.

Per TaoYin Italia. Settembre 2021

Mudra e Qi Gong

 di Paolo Raccagni

In molti oramai conoscono, anche se non li praticano, il significato di mudra, quelle posizioni delle mani che accompagnano la pratica yoga e le meditazioni. In minor numero sono coloro che sanno che simili posizioni delle mani sono praticate nel Buddhismo; pochissimi sanno che anche nel Taoismo (Daoismo) questi gesti simbolici sono utilizzati nelle cerimonie iniziatiche, nelle meditazioni, nonché nelle pratiche di lunga vita YANG SHENG (養生). Gesti, posizioni delle mani che attivano delle interazioni, che hanno come obbiettivo stimolare e aumentare le potenzialità fisiche nonché generare delle trasformazioni sia a livello energetico che a livello spirituale.

L’origine del termine è abbastanza discusso, ma tutti concordano che l’etimologia del termine identifica la posa delle mani in un gesto simbolico, un “sigillo”. Questa origine è ben evidenziata dagli ideogrammi che traducono mudra in cinese: SHOUJUE 手訣 (letteralmente tecniche segrete delle mani) nelle pratiche Taoiste, derivato da SHOUYIN 手印 (letteralmente sigilli con le mani) che identifica le mudra nelle pratiche Buddhiste.

Nella Cina antica questa tecnica era destinata agli iniziati alle pratiche esoteriche (FANGSHI 方士; letteralmente maestro dei metodi o maestro delle ricette) per controllare delle “entità” quali i demoni (MO 魔) o i fantasmi (GUI 鬼), durante le cerimonie o gli esorcismi, ma il loro utilizzo riguardava anche la cura di certe malattie.

Per quanto riguarda la pratica del Qi Gong ogni Scuola ha il suo repertorio di mudra, eseguiti con una o due mani, ma tutte hanno almeno questi scopi in comune:

  • sviluppare le capacità fisiche, energetiche e spirituali del praticante;
  • percepire, mobilizzare e “dirigere” energie specifiche (es. purificazioni);
  • avere un migliore risultato nelle pratiche.

Per quanto riguarda la Scuola SANYI QUAN 三一拳, legata al Taoismo del LING BAO 靈寶, si adottano numerose posizioni delle mani già nelle pratiche iniziali (o iniziatiche). Quella descritta qui di seguito rientra proprio nelle pratiche iniziali, nel particolare si tratta di una “chiave” eseguita all’apertura dello YI YIN FA di Terra (DI YI YIN FA 地一引法).

La Postura

Come in tutte le pratiche di Qi Gong iniziamo dalla postura WUJI, la postura che ogni praticante assume prima di iniziare ogni esercizio di Qi Gong. La postura WUJI, letteralmente del "Non-Colmo", ha come scopo mettere in relazione l'Uomo, nel modo migliore, con il Cielo e la Terra ed ottenere, attraverso questa verticalità, l'Unione dei Tre-Uno (SAN YI 三一). I piedi sono appoggiati naturalmente a terra e la distanza tra un piede e l'altro è compresa tra la larghezza delle spalle e delle anche. Il peso del corpo è distribuito equamente tra entrambi i piedi. Le ginocchia sono leggermente piegate, il bacino è libero di muoversi tra apertura e chiusura. La colonna vertebrale è estesa, la testa è come sospesa ad un filo legato al vertice del cranio. Lo sguardo è rivolto all'orizzonte, il mento preme verso il basso in modo da stirare leggermente la nuca. Le braccia scendono lungo il corpo, le spalle sono rilassate, le mani con i palmi rivolti alle cosce. La respirazione è calma e profonda.

Posizionamento delle mani

Dalla postura WUJI riunire i pollici, i medi e gli anulari in modo che formino un triangolo davanti a se. Posare la punta degl’indici sulla piega tra la prima e seconda falange dei pollici formando un angolo di 90° (Vedi la figura). Mettere a contatto i medi con il centro dell’addome, punto QIHAI (Vc6), sotto l’ombelico. Gli anulari, in direzione del pube (sinfisi pubica), premono sul punto SHIMEN (Vc5). I mignoli contattano la zona della piega inguinale, tra inguine e coscia. I pollici, posti da una parte e dall’altra dell’ombelico, sono in contatto con il punto DAHENG (Mp15).

Il triangolo formato dalle dita ha il vertice verso il basso: i pollici, allineati con l’ombelico, costituiscono la base di questo triangolo, la punta è formata dagli anulari rivolti verso il pube e i medi identificano il centro.


Il contatto all’inizio è leggero (sensazione di contatto) e segue la respirazione, poi diventa più “presente” (contatto). Durante una espirazione profonda portare leggermente il bacino in retroversione ed esercitare un pressione verso i punti di contatto delle dita (approfondire il contatto); l’intenzione è rivolta all’ascolto del punto e alla tonificazione dello stesso. Si può ripetere questo esercizio di ascolto e tonificazione anche più volte.



Senza staccare il contatto dei pollici dalla zona addominale, separare gli indici che andranno a poi a sostituire i pollici nel punto di contatto. I pollici spostandosi verso la zona lombare fanno si che le mani si appoggino sulle creste iliache del bacino. In fine, i pollici, facendo perno sul punto di contatto, consentiranno al palmo della mano di raggiungere la zona lombare; l’intenzione ora è rivolta all’ascolto e alla tonificazione della zona lombare (Reni).

Il contatto e l’ascolto dei punti è finalizzato alla percezione delle seguenti strutture:

Dita

Area Corporea

Punto d’Agopuntura

Strutture

Mignoli

Piega Inguinale


Muscoli e Tendini

Anualri

Sinfisi Pubica

Shi Men (Vc5)

Struttura Corporea

Medi

Sotto l’ombelico

Qi Hai Vc6)

Soffio Vitale (Qi)

Pollici e Indici

A lato dell’ombelico

Da Heng (Mp15)

Pulsione Originale
Respir. Embrionale


Questa “chiave”, tramite la relazione/ascolto dei punti elencati (“muscolo ancestrale”, sinfisi pubica, Dan Tian Inferiore,…) e con il successivo passaggio delle mani sulla zona lombare (Reni, Jing…), ci mette in contatto con le strutture legate al Cielo Anteriore (XIAN TIAN – 先天), quindi al Soffio Originale, YUAN QI (元氣), l’energia (QI 氣) preesistente alla formazione dell’organismo che fonda e determina l’esistenza di un essere e lo lega alla sorgente originale della vita.

Calmare il Cuore Pacificare la Mente

a cura di Paolo Raccagni
 
L'Arte di Nutrire la Vita (Yangsheng 養生) è stata praticata in Cina sin dal V secolo a.C. in varie scuole e secondo molteplici tendenze.

Zhàozhōu Cōngshěn (Jōshū Jūshin 778 - 897)
Zhàozhōu Cōngshěn 趙州從諗 Maestro del Buddismo Chàn-Zen (conosciuto in Giappone con il nome Jōshū Jūshin 778 - 897)  era uno di “coloro che praticano la Via e che la mantengono pazientemente”. Famoso per l’aneddoto in cui un monaco gli chiese: “Il cane ha natura di Buddha o no? Jōshū rispose: “Wu”. Wu significa “no” ma il tono espresso dal Maestro fu come l’abbaiare di un cane. Fu il Maestro di pensiero di Hakuin Zenji 白隠禅師 1686 - 1769), Maestro Zen giapponese, famoso per aver scritto, tra l’altro, l’Orategama (“La teiera lavorata a sbalzo” - 1747) che comprende un saggio sulla pratica dell’introspezione.

La particolarità del testo che vi propongo è di porsi alla confluenza delle tre dottrine: il Taoismo, il Confucianesimo e il Buddismo. Dunque il testo giustifica la formula “Sān jiào hé yī 三教合一 - I Tre Insegnamenti si uniscono in Uno”. Questo aspetto può essere correlato al concetto espresso nel capitolo 14 del Daodejing: “Lo guardiamo senza vederlo, lo chiamiamo invisibile. Lo ascoltiamo senza sentirlo, lo chiamiamo impercettibile. Lo tocchiamo senza afferrarlo, lo chiamiamo impalpabile. Ecco tre cose inesprimibili che, confuse, fanno l’Unità”. La profonda origine del nome della scuola San Yi Quan, il “Pugno delle Tre Unità”.

Altro aspetto interessante di questo testo è la visione dell’Arte di Nutrire la Vita come una pratica vissuta e quotidiana attraverso i “Cinque Elementi” (Wǔxíng 五行) senza che ciò gli impedisca di prendere in considerazione un approccio alchemico, filosofico e persino sociopolitico, molto in anticipo sui tempi. “Raramente un riassunto di una pratica considerata esoterica è stato così chiaro e diretto. Qui ci troviamo difronte alla semplicità e all’efficienza, e questo ci disturba perché spesso preferiamo ciò che è complicato e inefficace” (Georges Charles). 

 *
Sanyi Quan

“L’Arte di Nutrire la Vita consiste nel mantenere fresche le parti superiori del corpo e calde le parti inferiori. Addossati allo Yin, abbracciamo quindi lo Yang. È essenziale sapere che, per Nutrire la Vita, si devono concentrare le proprie forze vitali nelle parti inferiori del corpo. Spesso, coloro che praticano la Via usano dire che, per ottenere l'elisir di lunga vita, è sufficiente compiere le Cinque Buone Opere (Wu Chang): l'umanità (elemosina), senso del dovere (benevolenza), saggezza (sincerità), meditazione (purezza), osservanza delle regole del rituale (responsabilità). Ma non dobbiamo dimenticare che i Cinque Fondamenti (Wuxing) che compongono il corpo materiale (Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua) sono conosciuti dai Cinque Organi di Senso: l'occhio, il tatto, la lingua, il naso e l'orecchio.

Se qualcuno chiede cosa s’intende dicendo che la preparazione dell’elisir di lunga vita è fatto assemblando le Cinque Radici dei sensi del corpo, dobbiamo rispondere che esiste la Legge dei Cinque Elementi, che previene l’accrescimento del desiderio. L’occhio, ad esempio, non dovrebbe guardare in modo casuale, l’orecchio non dovrebbe ascoltare in modo casuale, la lingua non dovrebbe gustare un sapore o parlare in modo casuale, il corpo non dovrebbe toccare in modo casuale e la mente non dovrebbe pensare in modo casuale. Se si obbedisce a queste leggi importanti, lo spirito di questa natura essenziale e complessa si presenterà da sola davanti ai nostri occhi. Questa natura essenziale è ciò che Mengzi (Mencio) chiama “l’espansione della conoscenza” (Zhìzhī 致知, Ricci 859 e 842). Ne consegue che concentrandole nello spazio sotto l'ombelico, nell’Oceano del Soffio, e mantenendole lì, anno dopo anno, in modo che diventino invincibilmente forti, prima di rendersene conto, il forno dell’elisir, le regioni esterne, interne e centrali, le otto regioni e i quattro quartieri dell’universo, diventeranno la stessa grande preparazione di questo elisir di lunga vita. Ci renderemo conto, quindi che l’io (Wǒzì, 我自 letteralmente io-io, Ricci 5549 e 5401) non è nato con l'individuo (Rén 人, la persona, Ricci 2426) ma prima della creazione del Cielo e della Terra (Xantian o Cielo Anteriore, prima della creazione del Cielo) e che non muore alla fine della vita, ma ritorna nel vuoto primordiale (Xū 虛 Ric. 2070). L’essere umano è quindi solo un divino eremita che prende in prestito la durata della vita per manifestarsi.

Questa acquisizione si accompagna del potere di toccare il Grande Oceano e trasformare la Terra in oro. È così che possiamo affermare “che una singola goccia di questo elisir trasforma il ferro in oro”. È essenziale nutrire la vita (Yangsheng). Prima di tutto, non ci si limita solo a modellare la forma (Yangxing) solo con esercizi fisici. Il segreto di questo processo consiste in un lavoro che consente allo stesso tempo di equilibrare il corpo e calmare lo spirito. Quando il corpo è in equilibrio, è possibile calmare lo spirito. Quando lo spirito è calmo, allora è possibile disciplinarlo. Quando lo spirito è disciplinato, si produce l’elisir. Quando l’elisir si produce, la forma si stabilizza, lo spirito è allora autentico (Zheng Shen). Dovrebbe essere chiaro che questo elisir non è certamente qualcosa di esterno al praticante, ma risiede in se stesso sia nella profondità della forma che nella sobrietà dello spirito. Sappiamo che ci sono campi in cui si trovano delle gemme (Bǎo 宝) e campi in cui viene coltivato il miglio. I campi di gemme sono i luoghi in cui vengono prodotti i gioielli e i campi di miglio, sono i campi in cui vengono coltivati questi cereali. Quindi, nell’essere umano, c'è quello che viene chiamato “Il Campo di Cinabro” (Dāntián 丹田). È la stanza del tesoro in cui l'energia viene immagazzinata e conservata. Il cinabro (Dān) può essere considerato un gioiello (Bǎo) ed è anche la roccaforte in cui viene coltivato l'elisir, in modo che la vita possa essere sostenuta per molti anni. L'elisir può essere pensato come qualcosa che coltivi e sviluppi come un'erba. Questo “Campo di Cinabro”, situato nella parte inferiore dell’addome, si trova sotto i Cinque Organi del corpo. È come un braccio di mare che comanda un centinaio di valli. Questo è il motivo per cui è anche chiamato “Oceano del Soffio” (Qìhǎi 氣海). Non si stanca mai di immagazzinare energie ma anche di ridistribuirle. Quando l’elisir è stato prodotto e portato alla sua perfezione, entra nel palazzo situato sull’isola al centro dell’Oceano del Soffio. Questo elisir, ancora una volta raffinato, viene quindi portato in altri due luoghi, uno situato al centro del torace (Zhongting), l’altro al centro del cranio (Mingtang).

La prima residenza dell’elisir e l’Oceano del Soffio sono entrambi sotto l’ombelico. Essi sono una cosa sola poiché si armonizzano (He). Il punto d’origine dell'energia e del movimento del soffio (Taisu = il Grande Flusso) si trova un po’ più in basso e la vera energia (Zhongqi = energia autentica) viene sempre preservata tra questi due luoghi. Se, attraverso questa pratica, il corpo e la mente si armonizzano di concerto, i capelli non si seccheranno, i denti non si allenteranno, la vista rimarrà chiara, la pelle rimarrà elastica. È l’esperienza che si verifica quando l’energia è stata conservata e l’elisir portato alla sua perfezione. Ma, naturalmente, l’efficacia di questa disciplina dipende interamente dalla purezza e dalla coerenza con cui si pratica. Chi pratica la Via spesso dice che prevenire è meglio che curare. Pertanto invitano coloro che si esercitano a controllare i propri pensieri e a pacificare le loro menti. L'orientamento dei medici è esattamente l'opposto. Dopo aver constatato che il male ha già stabilito il suo impero, cercano di agire contro di esso. Numerosi sono coloro che non si sono salvati o che hanno le loro menti turbate dalle droghe a loro somministrate. Perché è un dato di fatto che lo spirito, la mente e il corpo sono i tre pilastri fondamentali che sostengono l’essere umano. Quindi il saggio è attento a mantenere il suo corpo, a controllare il suo pensiero e a risvegliare il suo spirito mentre lo pacifica. L’arte di salvare la vita è come l'arte di proteggere un paese. Quello che chiamiamo “spirito” (Shen) è l'Imperatore; quello che chiamiamo “mente” (yi) è il Primo Ministro; ciò che chiamiamo “corpo” (Xing) è la popolazione. Proprio come le persone sono il mezzo per perfezionare lo Stato, la cura della mente e dello spirito è il mezzo per perfezionare il corpo.

Quando il popolo è portato alla rovina dagli errori del Ministro o dell’Imperatore, il paese deperisce. È quindi in balia del nemico interno ed esterno. Quando la mente è esaurita e lo spirito turbato, il corpo muore, vittima dei nemici interni, degenerazione degli organi e dei fluidi, e dei nemici esterni, le malattie. Ma quando il governo porta sinceramente la sua attenzione sulle classi inferiori e non perde mai di vista il lavoro e la fatica della gente, il popolo  prospera e il paese diventa forte. Nessun nemico all’interno. Nessun nemico invaderà il territorio. Lo stesso con il corpo dell'essere umano: l’essere saggio e ragionevole mantiene sempre a un basso livello l’energia del suo Cuore. Per questa ragione, i “sette mali” non trovano alcun spazio per muoversi, le “quattro visioni” non possono invaderlo dall’esterno. Si rafforzano le difese esterne e si consolidano le forze interne. Il corpo, la mente e lo spirito sono così mantenuti in buona salute e non è più necessario un intervento esterno. Un simile corpo è come una potente nazione che non ha più bisogno di ascoltare il suono delle corna e dei tamburi di guerra. Quando la calma è fuori e la pace è dentro, il pensiero è lucido e la mente è in pace.

Calmare il cuore permette di pacificare lo spirito. Se proteggiamo lo spirito attraverso la pace, da dove potrebbero venire le malattie? Oggi, sfortunatamente, gli esseri umani stanno facendo esattamente il contrario. Dalla nascita alla morte, il pensiero che li guida è aggressivo e non protegge la loro parola interiore per un solo istante. Non sanno nemmeno che il pensiero che li guida sia aggressivo. Sono pazzi come dei giovani cani che non fanno che correre avanti e indietro fino a quando non cadono dalla stanchezza. Quanto è pericoloso! D’altra parte, quando, nel “Campo di Cinabro” dell’addome, tutto è stabile, immutabile e durevole come una roccia, non si troverà un’oncia di pensiero illusorio, un granello di desiderio o di lussuria, né un accenno di desiderio inutile. Quindi il Cielo e la Terra saranno in armonia con l’essere umano realizzato ed autentico (Zheng Ren), e l’universo è allora il Drago con cui voliamo e la Tigre con cui galoppiamo. Quando seguiamo diligentemente questa disciplina, ci troviamo fermamente seduti come il Monte Kunlun e altrettanto mobili come il Grande Oceano.

Volare con il Drago Correre con la Tigre
La vera disciplina dell’introspezione ci insegna a capire che la verità inesprimibile e assoluta deve essere identificata con gli elementi stessi che vediamo nella nostra persona e che costituiscono il nostro corpo. La vera pratica dell’introspezione è fissata sotto l’ombelico a livello dell’Oceano del Soffio, il centro respiratorio dell’addome dove si manifesta il Grande Flusso, nel bacino e nella “Coda di Colomba” (Weilu = coccige / sacro), nei palmi delle mani e nella pianta dei piedi presi insieme o combinati tra loro. Quale ragionamento logico possiamo trovare in questo? Queste varie parti del mio corpo sono la mia intera unità corporea e la mia dignità personale. Dove c'è posto per le narici nella mia dignità personale? Questa totalità è il mio solo e unico terreno e le mie narici non sono diverse dall’ombelico o dalle dita dei piedi. Perché mettere uno sopra e l’altro sotto? Con quale diritto? Dovrei prestare maggiore attenzione al mio vestito o al cuscino su cui sono seduto o alla stanza in cui pratico piuttosto che alla mia unità corporea, che costituisce la mia individualità e la mia dignità? Questa totalità è al centro della mia origine. Potrei fare a meno di questa casa o disprezzarla? Come possiamo trovare la pace nell’armonia universale se trascuriamo o disprezziamo questa unità primordiale che costituisce la dimora originale dell’essere umano. Il rispetto per l’universo richiede rispetto per sé e per gli altri, non trascuratezza o disprezzo per qualsiasi parte di questa unità corporea. Se qualcuno mi chiedesse ora qual’è il vero spirito della meditazione, risponderei che consiste nel mantenere sempre un cuore benevolente e compassionevole, sia che si parli o che si muovano i gomiti mentre si scrive, che si sia in movimento o a riposo, sia che sia nell’onore o nella vergogna, nel guadagno o nella perdita, nel bene o nel male, raccogliendo tutti questi elementi in una strofa, dirigendo e concentrando questa energia con la forza di una roccia di ferro sotto l’ombelico e la parte inferiore dell’addome. Allora il corpo sarà libero, l'intenzione chiara e luminosa e lo spirito in pace.”

(Jōshū Jūshin 778 - 897)

Liberamente tratto da:

Purificazioni Rituali

"La vasca da bagno dell’imperatore Tch’eng t’ang porta questa iscrizione:
“Purificatevi veramente, rinnovatevi ogni giorno, senza smettere mai”.
 Le sozzure del cuore si lavano come quelle del corpo:
 quando un uomo è giunto a lavare le sozzure inveterate del cuore 
e rinnovarle coraggiosamente, egli deve continuare ogni giorno
 a rinnovarsi, con l’aiuto di ciò che ha già rinnovato il lui.
Il Libro dei Riti - Il Grande  Studio Capitolo II

di Paolo Raccagni

Il Battesimo di Cristo - Battistero degli Ariani, Ravenna
La Purificazione Rituale è una pratica prevista in numerose culture e non solo orientali. Il Cristianesimo, il Giudaismo, l’Islamismo,… prevedevano e prevedono tuttora, delle pratiche atte a purificare il corpo e lo spirito del praticante prima di entrare in relazione con la divinità ed accedere ai riti religiosi o per implorarne la grazia. Solitamente queste misure sono conseguite tramite abluzioni con acqua o l’aspersione del corpo con altre sostanze non necessariamente liquide (olio, farina, cenere…). Questa tradizione della Purificazione Rituale resta tuttora evidente nelle pratiche legate all’Islam e al Giudaismo con l’utilizzo di acqua corrente o in luoghi dedicati come saune, mikveh (bagno purificatorio) o hammam. Nella liturgia Cattolica ritroviamo il “bagno purificatorio” nel battesimo e le tracce di queste abluzioni rituali, nel rito del lavarsi le mani compiuto dal celebrante durante l’offertorio e dopo la comunione, come anche nella benedizione di persone, gruppi, luoghi o cose. Questo atto di purificazione, come per tutti gli altri, fumigazioni, aspersioni e abluzioni, ha come scopo la rimozione degli ostacoli che si oppongono al raggiungimento dello stato di sacralità, ovvero sottrarre l’individuo dallo stato di impuro, di profano e condurlo o riportarlo, allo stato di  adepto o di praticante.

In certi casi gravi di impurità si rinunciava alla purificazione e si procedeva alla “eliminazione” o “espulsione” del soggetto attraverso la lapidazione o la scomunica; ove si trattasse di un luogo, al suo abbandono. In modo meno cruento, quando la “purezza” della comunità era in gioco, si cercava di dirigere ogni impurità verso un oggetto o un animale che veniva poi sacrificato.

Sacrificio Rituale - Riproduzione vasale
 
Nella cosmogonia Tradizionale Cinese Puro e Torbido (Chiaro e Scuro) sono le due qualità primarie e fondamentali che si distinguono nell’indifferenziato primordiale: “Il puro e leggero sale a formare il Cielo; il torbido e pesante scende per formare la Terra. Il Soffio situato armoniosamente nel mezzo va a costituire l’Uomo” (LIEZI - I Prodigi Celesti 1.2).

L’ideogramma che LIEZI utilizza nel testo per specificare puro è qīng 清 che si oppone a zhuó 濁 utilizzato per indicare torbido. Entrambi i caratteri hanno come radicale l’acqua, shui 氵=  水 che evoca la mobilità degli influssi vitali. La parte specifica del carattere qīng 清 è qīng 青, verde azzurro che richiama il verdeggiare della vitalità. Quindi in senso figurato il carattere qīng 清 significa la purezza dell’acqua e la limpidezza del cielo, la purezza del cuore e la serenità dello spirito, ovvero l’integrità del comportamento.

In MTC, il carattere qīng 清 significa chiaro, puro, nel senso dei liquidi, dei soffi o delle sostanze corporee che si diffondono e si elevano per via della loro purezza, leggerezza e sottigliezza. Può anche indicare ciò che è di origine del Cielo e che assumiamo con il respiro, in confronto a ciò che proviene dalla Terra, l’alimentazione.

Altro ideogramma interessante è jìng che nella grafia popolare viene scritto 淨 o 凈 e, a secondo dei contesti, può significare pulito, limpido, senza macchia, non mescolato, casto, pudico, puro, pulire, svuotare, vuoto, nudo...

Tra le numerose combinazioni di jìng con un altro ideogramma, possiamo citare La Via della Pietà Filiale, della Purezza e della Luce jìng míng zhōng xiào dào 淨明忠孝道, spesso abbreviata in Via della Pura Luce jìng míng dào 淨明道, una via liturgica basata sul Líng Bǎo 靈寶 che si è sviluppata attorno al terzo e quarto secolo.

Jìng corrisponde al terzo carattere in Yi Jin Jing Xi Sui Jing, tradotto indicativamente come “Principio di trasformazione e di pulizia dei muscoli/tendini e di purificazione del midollo/quintessenza”, una tecnica di Qi Gong più comunemente conosciuta come Yi Jin Jing.

Nella tradizione buddista, jìng rén 淨人 indica un uomo puro, ovvero un laico al servizio di un monaco. Quando associato a jiào 教 (religione), indica la religione pura, ovvero il Buddismo. Curiosamente, in jìng shēn 淨身 (dove shēn è l'ideogramma di corpo) significa lavarsi, purificarsi (attraverso il digiuno), ma anche purificare il corpo, ovvero farsi castrare!

Nella pratica delle Arti Marziali Tradizionali o nelle Arti Cavalleresche (wǔshù  武术 in Cina, bujutsu 武術 in Giappone) il Saluto (Jìnglǐ 敬禮 ) assume molta importanza in quanto si tratta di una Purificazione Rituale* (misogi 禊 in giapponese) e a volte la sua rilevanza non è riconosciuta dai praticanti, anche di lunga data, perché giudicato come secondario o superfluo, mentre è sempre stato considerato fondamentale ed essenziale dai Maestri che hanno fondato queste Arti. Quando è separato da questo contesto di "purificazione rituale" necessaria per la pratica, il Saluto diventa solo una semplice frivolezza.

Sumo - Rito di Purificazione del luogo
della pratica con il sale
Un esempio può essere il rituale compiuto dai lottatori di sumo (相撲 sumou, lotta tradizionale giapponese) prima di ogni competizione, un rituale molto complicato necessariamente compreso unicamente daigli addetti ai lavori presenti alla manifestazione. Questo rituale consiste precisamente nella purificazione del luogo e dei lottatori e questo nel rispetto di una tradizione che tiene conto degli orientamenti fondamentali dello spazio sacro. Simbolicamente uno dei due protagonisti toccherà il suolo, quindi la Terra, già purificata dal sale, al di fuori del cerchio consacrato, con una parte del suo corpo che permetterà tra l'altro di elevarsi in una gerarchia celeste... o per ottenere, cosa che pochi sanno, la nazionalità Giapponese, che equivale quasi alla stessa cosa. Un arco, un simbolo molto caro alla tradizione giapponese, sarà utilizzato alla fine del torneo per ringraziare le divinità benefiche e scongiurare le cattive influenze dei soffi perversi... mentre i lottatori di sumo lasceranno l’impronta della loro mano su una carta di riso che verrà offerta come portafortuna alle personalità presenti.

Altri aspetti della purificazione rituale sono presenti anche nella Alchimia Interna (內丹 Nèidān). L’oggetto della purificazione è in questo caso il praticante stesso che esegue il rituale attraverso esercizi codificati, respirazioni, digiuni,… In tal modo purifica il proprio corpo, considerato troppo materiale, Yin e per estensione “impuro”, per raggiungere la perfezione dell’immortalità.

* Anche foneticamente Saluto Rituale Jìnglǐ 敬禮  e Purificazione Rituale  Jìnglǐ 淨禮 si pronunciano in modo identico.

Applicazioni
Nella pratica a noi più vicina, il Dǎo Yǐn Fǎ Qìgōng 導引法氣功 della Scuola Sānyī Quán 三一拳 che si richiama alle tecniche corporee del Líng Bǎo 靈寶, le "purificazioni rituali" sono inserite a più livelli nei concatenamenti della pratica, sia a livello tecnico che a livello di comprensione della pratica stessa. Come già citato in precedenza il Saluto Rituale Jìnglǐ 敬禮 apre la pratica come una sorta di "rito propiziatorio" (Saluto al Cielo), di purificazione del luogo (Saluto alla Terra) e purificazione del praticante (Saluto all’Uomo).

Nello Yī Yǐn Fǎ 一引法, la pratica di pre-nutrizione o di iniziazione, si opera una purificazione ogni volta che esprimiamo i Cinque Movimenti (wǔxíng 五行) nell’ordine detto Ciclo di Rivolta (xiang hài), conosciuto anche come Ciclo di Violazione o d’Insulto (xiang wu 相侮 ), o Ciclo Barbaro o dei Nomadi (xiang wei). Un ordine che vede ciascuno dei Cinque Movimenti, in una situazione di squilibrio, ribellarsi al Movimento che di solito lo domina: il Metallo oltraggia (wu 侮) o si rivolta, contro il Fuoco; il Fuoco oltraggia o si rivolta contro l’Acqua, l’Acqua oltraggia o si rivolta contro la Terra… Si tratta quindi di un ciclo in cui la relazione è inversa rispetto al ciclo abituale degli Elementi espresso dal Ciclo di Dominazione (xiang ke 相剋 ) dove ciascuno dei Cinque Movimenti domina (ke ) un movimento, come specificato nel Huangdi Neijing Suwen (il testo classico per gli agopuntori): il Metallo taglia il Legno, l’Acqua spegne il Fuoco, il Legno copre la Terra, il Fuoco fonde il Metallo, la Terra argina l’Acqua. Ognuno dei Movimenti domina ed è a sua volta dominato... il Fuoco è dominato dall’Acqua, ma a sua volta domina il Metallo.

 Espressione del Ciclo Hai

“Esprimere” il Metallo
Tagliare e scendere con il bordo esterno delle mani, le dita sono serrate e tese, si pronuncia il suono “HE”. Il suono del Metallo corrisponde al rumore di una lama che taglia la seta. L’elemento Metallo governa i Polmoni ed il Grosso Intestino. Il suono si esprime dalla regione sotto-costale, lateralmente, e si libera sulle zone superficiali del corpo. E’ possibile visualizzare il colore bianco durante l’espressione del Metallo. Atteggiamento: come tagliare, ma senza aprire troppo i gomiti e senza estende troppo all’esterno.

“Esprimere” il Fuoco
Serrare i pugni e salire; poi aprire le mani in alto e lasciare scappare il suono “HA”. Il suono del Fuoco corrisponde al rumore di un braciere che crepita sotto l’azione del mantice. L’elemento Fuoco governa il Cuore e l’Intestino Tenue. Il suono si esprime partendo dalla parte superiore della cassa toracica e si libera verso l’alto. L’energia si concentra durante la fase ascendente dell’esercizio poi si libera verso l’alto. E’ possibile visualizzare il colore rosso durante l’espressione del Fuoco. Atteggiamento: come un’esplosine, sale sul viso e sul dorso; continua a salire sul dorso anche durante la discesa.

“Esprimere” l’Acqua
Aprire le mani salendo e serrare i pugni scendendo, come voler trascinare qualcosa verso il basso, pronunciare il suono “HI” o “SH”. Il suono dell’Acqua corrisponde al rumore di una pioggia invernale ghiacciata sul tetto d’ardesia della casa. L’elemento Acqua governa i Reni e la Vescica, il suono si esprime come un soffio che proviene dal basso del nostro corpo. E’ possibile visualizzare il colore nero collegato all’azione dell’Acqua. Atteggiamento: un movimento profondo; scorre sul viso e scende sul dorso.

 “Esprimere” la Terra
Chiudere le mani a pugno salendo, discendendo mantenerli serrati ed emettere il suono “HO”. Il suono della Terra corrisponde al rumore sordo del temporale lontano durante il periodo di canicola estiva. L’elemento Terra governa la Milza e lo Stomaco. Il suono si esprime come un rantolo che parte dal centro del corpo. L’energia è così ripartita tra il cielo e la terra. E’ possibile visualizzare il colore giallo/arancio collegato all’azione della Terra. Atteggiamento: come sollevare ed estendere due elastici accompagnandoli poi nel ritorno.

“Esprimere” il Legno
Rilassare le braccia come fossero rami che si muovono dolcemente mossi dal vento ed esprimere il suono “HU”. Il suono del Legno corrisponde al soffio del vento primaverile in una foresta di pini. L’elemento Legno governa il Fegato e la Vescicola Biliare, il suono si esprime dalla cintura addominale, sopra il torace. L’energia si libera verso la “forma originale”. E’ possibile visualizzare il colore blu/verde collegato all’azione del Legno. Atteggiamento: è come una liberazione da un impegno gravoso.

Nella serie del Ciclo Hài, ogni elemento può essere espresso due volte di seguito o una sola. Il suono è interiorizzato durante l’inspirazione ed esteriorizzato durante l’espirazione. Innanzi tutto provare ad esprimere un’energia, poi aggiungere le sensazioni.


Ringrazio il mio amico Yves Kieffer per avermi messo a disposizione i suoi appunti.

Riferimenti al materiale pubblicato:
Fabrizio Pregadio "The Encyclopedia Of Taoism" Ed. Routledge
S. Couvreur "La Grande Étude" Bibliotheque Université du Québec
Elisabeth Rochat de la Vallée "Le Centouno Nozioni Chiave Della Medicina Cinese" Ed. Red!

Jean-Luc Saby "Dao Yin Fa Qigong" Ed. Tao Yin Italia
Georges Charles "Feng Shui - La Maison du Bonheur" HS 5 Tao Yin

... e la preziosa Libera Enciclopedia Wikipedia.