I DANTIAN e la pratica del QIGONG




a cura di Paolo Raccagni

DANTIAN significa letteralmente “campo di cinabro” o secondo  altre interpretazioni “campo dell’elisir”. La parola è composta da due ideogrammi:
DAN (丹 TAN Ricci 4671) il Dizionario Ricci lo traduce come cinabro, vermiglio e pillola;
TIAN (田 T’IEN Ricci 4944) il Dizionario Ricci lo traduce come campo, terra coltivata, terreno.

Il cinabro o solfuro di mercurio, è un minerale che in natura si può trovare in forma di cristalli di un colore rosso vivo. Altamente tossico per il suo alto contenuto di mercurio è alla base di tutto il pensiero alchemico cinese,  compresa l’Alchimia Interna (NEIDAN, 內 丹). Queste antiche pratiche si ponevano alla ricerca dell’elisir dell’eterna giovinezza elaborando e purificando prodotti vegetali e minerali di cui il cinabro era l’ingrediente principale.

Considerato dai praticanti del TAO “fonte della vita intera” il Libro del Centro di Lao Tzu descrive il DANTIAN come “… la radice dell’Uomo e il luogo in cui viene custodito il suo Spirito Vitale. I Cinque Soffi (dei Cinque Movimenti: Legno Fuoco, Terra, Metallo e Acqua) hanno origine in esso… Situato a tre distanze (CUN) sotto l’ombelico, accanto alla colonna vertebrale, si trova alla radice dei reni. E’ rosso all’interno (colore del Movimento Fuoco), verde a sinistra (colore del Movimento Legno), giallo a destra (colore del Movimento Terra), bianco in alto (colore del Movimento Metallo) e nero in basso (colore del Movimento Acqua). Ha una circonferenza di quattro distanze. E’ posto Tre distanze sotto  l’ombelico perché si conforma al Cielo, alla Terra e all’Uomo. Misura Quattro distanze perché il Cielo corrisponde all’Uno, la Terra al Due, l’Uomo al Tre e le stagioni al Quattro. E’ di Cinque Colori perché prende a modello i Cinque Movimenti”. Questa descrizione, ripresa da K. Schipper e da C. Despeux, ritenuta la più esatta, riguarda il DANTIAN Inferiore (XIA DANTIAN, 下丹田) e la si fa risalire al periodo della dinastia degli HAN Posteriori (947-950).

Nella pratica del QIGONG si ammette l’esistenza di tre Campi di Cinabro: un DANTIAN Inferiore che abbiamo appena descritto, uno Mediano (ZHONG DANTIAN, 中丹田) e uno Superiore (SHANG DANTIAN, 上丹田). Come per il Campo di Cinabro Inferiore la localizzazione di quello Mediano ha subito diverse variazioni nel corso del tempo: sotto il cuore, a livello dello stomaco e della milza, nella Cavità della Corte Gialla; più comunemente nel punto centrale del petto.
Il DANTIAN Superiore resta conforme alla sua localizzazione nelle varie descrizioni classiche: “Il Niwan è il Campo di Cinabro Superiore… Quando si penetra la testa a partire dallo spazio inter-sopracciliare questa corte è situata proprio al centro” (C. Despeux cita lo Shangqing).

Secondo la medicina tradizionale cinese, i “Tre Tesori” del corpo (l’Essenza JING, il Soffio QI e lo Spirito SHEN) sono immagazzinati rispettivamente nel DANTIAN Inferiore, Mediano e Superiore.
Nella pratica del QIGONG, solitamente, si porta l’attenzione al DANTIAN Inferiore perché considerato come le fondamenta della nostra casa; dunque occorre preparare accuratamente una base solida, poi passare alla costruzione delle pareti ed in fine al tetto.

Spesso i praticanti di QIGONG parlano della necessità di “far scendere il QI nel DANTIAN” durante la pratica. Con questa affermazione in realtà s’intende dire che attraverso una respirazione addominale profonda si può consapevolmente far salire e scendere di molto il diaframma. In questo modo si otterrà una sensazione di pienezza nella parte inferiore dell’addome, aumenterà la capacità respiratoria e l’incremento dei movimenti diaframmatici avrà come effetto un massaggio degli organi addominali interni e un conseguente miglioramento delle funzioni dei sistemi digestivo, riproduttivo, urinario ed endocrino.

Mantenere l’attenzione sul DANTIAN costituisce una tecnica di concentrazione mentale fondamentale nella pratica del QIGONG. Più di qualsiasi altra parte del corpo, il Campo di Cinabro diventando il centro dell’attenzione si comporta come un catalizzatore capace di aumentare la nostra concentrazione inducendo così uno stato profondo di tranquillità mentale.

Fonti bibliografiche:
Kenneth S. Cohen - L’Arte e la Scienza del QIGONG - Erga Edizioni
Cen Yuefang - I Fondamenti del QIGONG - Ubaldini Editore
Catherine Despeux - Taoismo e Corpo Umano - Edizioni Riza

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