Ripartiamo da … Zero

di Paolo Raccagni

Queste poche righe sono frutto di una ricerca che ho fatto per darmi una spiegazione sul numero più intrigante nell’insieme di tutti i numeri naturali, lo Zero. Pensavo fosse più facile trovare qualcosa sul valore “simbolico” di questo Numero; infatti, non ho trovato molto materiale al riguardo.

Come già accennato in un altro post (L'Achimia dei Numeri), i numeri sono una invenzione dell’uomo per indicare graficamente, con un segno (1), un valore numerico. Poi, vista la capacità dei numeri di essere “manipolati”, si è aggiunto al valore quantitativo quello di qualità, dandogli in questo modo, le capacità e le caratteristiche di un Simbolo.

È curioso scoprire che il primo dei dieci segni grafici, comunemente usati per rappresentare l’infinità dei numeri, è l’ultimo che è stato inventato. Sì, inventato perché lo 0 (Zero), come per tutti i numeri, non esiste in natura. Posso dire: questa è una persona, questi sono due cani, … dieci alberi. Non posso dire questo è uno; uno cosa? È anche maleducazione! Zero poi … Non è molto simpatico sentirsi dire che siete uno “Zero”.

Tutte le grandi civiltà hanno adottato dei segni grafici, più o meno complessi, per indicare i numeri: ad esempio gli Egizi delle immagini, i Greci le lettere del loro alfabeto. I Romani… basta guardarsi attorno, i loro numeri li usiamo ancora oggi per indicare un ordine di successione, i capitoli di un libro, ecc. Tutte queste Civiltà, comunque, non avevano lo Zero nella loro numerazione. Abbiamo dovuto aspettare 600 anni dopo la nascita di Cristo perché in India si affacciasse un segno designante il nulla, sunya, un puntino che in realtà significa vuoto o spazio vuoto.

Se escludiamo gli astronomi e i mercanti (manco a dirlo), per i loro calcoli matematici, noi occidentali abbiamo aspettato il 1300 prima che gli Arabi ci facessero conoscere le cifre nel loro sistema di annotazione e il 1600 prima di adottare questo modo di scrivere i numeri. Proprio la parola “cifra” deriva dall’Arabo sifr che vuol dire “punto”, in altre parole, il puntino con cui s’indicava la colonna vuota della tavoletta da calcolo.

Nella simbologia numerica Cinese, Zero non esiste. Se per qualche esperto sunya, il simbolo inventato in India per indicare il nulla, il vuoto, assume questa connotazione anche in ambito filosofico, per i Cinesi il concetto di Numero Zero, a livello simbolico non esiste. E come dice Georges Charles “… per i Cinesi “c’è e non c’è”, il “non c’è” non è Zero, è qualcosa… il vuoto (XU 虛 – vuoto, libero, vacante, deserto) è un’altra cosa”. Infatti se cerchiamo sul dizionario di Cinese, lo Zero è indicato con il carattere 零 (LING), tutt’altro rispetto la semplicità del tratto dei Numeri Simbolici: Uno (YI 一), Due (ER 二), Tre (SAN 三),…

(1) Un segno è “una stesura grafica convenzionale” utilizzato spesso per sostituire la scrittura o le parole, in un gruppo più o meno ristretto di persone ed è usato molto spesso, erroneamente, come sinonimo di simbolo.
Il simbolo al contrario ha la caratteristica di innescare “… un processo che porta al coinvolgimento della conoscenza su un piano ben lontano, molto diverso dal razionale (Fabrizio Bonanomi)”.


Per la bibliografia vedi la Bibliografia del Blog.

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