di Paolo Raccagni
Gli Esagrammi del Calendario sono una sequenza d’immagini legata alla “simbologia” dei mesi dell’anno e sono parte integrante dell’YI JING, testo essenziale (JING) della cultura cinese, formato da sessantaquattro immagini che prendono forma da un tratto spezzato (YIN) e da un tratto intero (YANG). Con la combinazione di questi due tratti, a gruppi di sei, si ottiene una serie di dodici immagini che esprimono la proporzione tra YIN e YANG, ovvero il cambiamento del rapporto tra luce e ombra nell'arco dell'anno. A differenza degli altri esagrammi, le linee di questi dodici non sono mischiate tra loro, ma restano contigue in una successione progressiva che porta al riempimento dell'immagine fino al suo culmine. Il tratto intero cresce nel periodo Primavera-Estate, il tratto spezzato durante l'Autunno-Inverno.
Associato alla serie degli esagrammi del calendario, FU (復 - Ricci 1621) il Ritorno, il Rinnovamento, è l'esagramma di questo periodo, tra inizio Gennaio e inizio Febbraio. È il numero 24 dei sessantaquattro esagrammi che compongono Il Libro delle Mutazioni, YIJING, ed è formato da cinque tratti spezzati posti uno sopra l'altro che si appoggiano su un solo tratto intero. Rappresenta il ritorno della Luce. è ancora il periodo invernale, ma si è superato il “punto di svolta”, il Solstizio d'Inverno. Il Sole dopo aver toccato il punto più alto dell'espressione energetica dello YIN (TAI YIN), ha “invertito” il suo movimento; il giorno cessa di decrescere e inizia la sua risalita.
“Si tratta dunque di un movimento naturale, generato spontaneamente… tutto viene da sé, quando il tempo è maturo. Questo è il Tao del Cielo e della Terra” (Wilhelm).
Il Ritorno è il movimento del TAO. Se c'è un “ritorno” senza dubbio c'è un “andare” ed è proprio questo andare e tornare ad esprimere la ciclicità degli opposti e complementari, dello YIN e dello YANG, la rappresentazione del moto della natura.
L'immagine dell'esagramma FU ha come trigramma superiore KUN – La Terra e come trigramma inferiore ZHEN – Il Tuono, la Forza Vitale. Come sempre, l'immagine dà il senso dell'esagramma, non di meno per il Ritorno: un movimento ai suoi inizi, come un piccolo germoglio che spunta dal terreno e “viene alla luce” dopo essere stato nell'oscurità della madre Terra, deve essere trattato con delicatezza e riguardo affinché possa crescere e fiorire.
L’ideogramma FU (復) è rappresentato, nella sua grafia con due immagini contigue: a sinistra un segno che identifica una marcia dunque la parte destra, più complessa, assume il senso di movimento. Il movimento è evidenziato dalla rappresentazione di un piede trattenuto, significato di un cammino cauto e difficile (P. Faure).
All'inizio di questo movimento tutto deve essere trattato con delicatezza e cura perché l'energia è sottile e delicata. Una azione nella quale non vi deve essere nulla di forzato, tutto deve evolvere e “trasformarsi” naturalmente, secondo i tempi e i modi propri, in una data situazione. Ritornare alle radici per ricominciare. Scendere nelle profondità della Terra per ritrovare la forza nel rinnovamento per poi risalire alla luce.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Dante, ultimo verso dell'Inferno).
“Si tratta dunque di un movimento naturale, generato spontaneamente… tutto viene da sé, quando il tempo è maturo. Questo è il Tao del Cielo e della Terra” (Wilhelm).
Il Ritorno è il movimento del TAO. Se c'è un “ritorno” senza dubbio c'è un “andare” ed è proprio questo andare e tornare ad esprimere la ciclicità degli opposti e complementari, dello YIN e dello YANG, la rappresentazione del moto della natura.
L'immagine dell'esagramma FU ha come trigramma superiore KUN – La Terra e come trigramma inferiore ZHEN – Il Tuono, la Forza Vitale. Come sempre, l'immagine dà il senso dell'esagramma, non di meno per il Ritorno: un movimento ai suoi inizi, come un piccolo germoglio che spunta dal terreno e “viene alla luce” dopo essere stato nell'oscurità della madre Terra, deve essere trattato con delicatezza e riguardo affinché possa crescere e fiorire.
L’ideogramma FU (復) è rappresentato, nella sua grafia con due immagini contigue: a sinistra un segno che identifica una marcia dunque la parte destra, più complessa, assume il senso di movimento. Il movimento è evidenziato dalla rappresentazione di un piede trattenuto, significato di un cammino cauto e difficile (P. Faure).
All'inizio di questo movimento tutto deve essere trattato con delicatezza e cura perché l'energia è sottile e delicata. Una azione nella quale non vi deve essere nulla di forzato, tutto deve evolvere e “trasformarsi” naturalmente, secondo i tempi e i modi propri, in una data situazione. Ritornare alle radici per ricominciare. Scendere nelle profondità della Terra per ritrovare la forza nel rinnovamento per poi risalire alla luce.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Dante, ultimo verso dell'Inferno).
Per i riferimenti ai testi usati consulta la pagina bibliografia del blog.
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