Le Tre Regolazioni... che diventano nove

 di Michele Marchesini

   Regolare il corpo nello spazio …  "come si possono affrontare cose più impegnative se non ci si è prima un po’ regolati"?

Quelle che chiamiamo “regolazioni” sono movimenti preparatori, fra i primi e i più semplici che possiamo eseguire nelle pratiche di QI GONG, per incominciare, in forma facile e piacevole,  a percepire il nostro soffio vitale, la nostra energia interna,  “sentendo” il corpo , in armonia con il respiro e  attivando le nostre sensazioni.

Il primo ed immediato scopo di questi esercizi è quello di farci sentire bene nello spazio che ci circonda;  lo YIN e lo YANG, con la loro continua mutevole alternanza, ci guidano nella nostra ricerca di un equilibrio sempre possibile, anche se sempre in cambiamento; la sinistra e la destra, l’avanti ed il dietro, l’alto ed il basso,  sono i binomi fondamentali che sperimentiamo attraverso le regolazioni; iniziare le regolazioni è come avviare una trasformazione e, attraverso l’ascolto, favorire un processo di centratura.

La prima regolazione è chiamata “calmare il cuore e pacificare lo spirito” e, davvero, non è poco; in questo disegno, che, schematicamente, rappresenta una montagna, possiamo immaginare la prima regolazione come i numeri 1 e 2,  la sinistra e la destra.
La seconda regolazione, “risvegliare le sensazioni e concentrare il soffio”, richiama alcuni aspetti che possiamo legare alla luce e all’ombra, rappresentati nel nostro diagramma dai numeri 3 e 4.
La terza ed ultima regolazione, “mobilizzare e stabilizzare”,  è rappresentata dall’asse verticale, il numero 5, l’alto ed il basso.

Le regolazioni quindi sono tre,  ma, in uno sviluppo completo dell’esercizio,  diventano  nove,   perché ognuna di esse può essere suddivisa in ulteriori tre livelli. Possiamo dunque effettuare le tre regolazioni sulla parte inferiore del corpo, dalle anche ai piedi, poi sul tronco, dalle spalle alle anche, ed infine collo e testa. Ad ogni livello possiamo visualizzare un piano; questi tre piani, paralleli alla terra, attraversano le caviglie, le anche e il capo (a livello degli occhi).

I principi rimangono gli stessi ad ogni livello, anche se nella prima serie di regolazioni, quella inferiore, più legata alla terra, è giusto porre particolare attenzione anche agli aspetti più esteriori, come ad esempio il cambio del peso sui piedi, pur senza trascurare gli aspetti più sottili che ogni regolazione può avere al suo interno: lavoro sui liquidi nella prima regolazione,  sui soffi vitali nella seconda e l’armonizzazione del tutto nella terza. D’ altra parte la prima serie di regolazioni è quella che utilizziamo per “sistemare” la base , ovvero quella che usiamo comunemente all’inizio della pratica e che è stata selezionata nella sequenza di sintesi, il KAI MEN SHI (aprire le porte della pratica).

Il secondo gruppo di regolazioni ha una valenza decisamente più fisica, lo si capisce già dall’utilizzo delle mani a contatto del corpo , sulle anche in particolare, che aiutano i movimenti di flessione a sinistra e a destra, avanti e indietro con oscillazione del bacino ed infine massaggiando l’addome ed il petto e picchiettando, con buona energia, il ventre con le dita e la zona lombare con i palmi.

Con l’ultimo gruppo di regolazioni, quelle che lavorano a livello del capo, torniamo ad essere più “interni”; è coinvolto lo Shen, lo spirito, e quindi non potrebbe essere altrimenti; i movimenti , con o senza contatto delle mani, sono piccoli e molto sentiti, in fin dei conti è il nostro capo che stiamo riequilibrando !!!

Dopo l’ ultima regolazione, la nona, ben stabilizzato il livello orizzontale, possiamo, con una leggera spinta del mento verso il basso e verso il retro con la nuca, estenderci verso il Cielo , aprirci e “sospenderci”, ritrovando la rettitudine, l’asse verticale : “ben appoggiati a terra e con la testa ben sospesa al cielo”. Tutto questo è anche ricercare la disponibilità e tornare alla postura fondamentale, Wu Ji, di immobilità senza rigidità, di allineamento senza fatica, di respiro profondo, lento e sottile :  siamo uomini liberi.

Dunque le regolazioni sono 3 x 3 = 9 , e c’è un ideogramma che ben sintetizza il significato del lavoro svolto con tutte le nove regolazioni ; è un ideogramma particolarmente importante, WANG, che significa Re o Imperatore, cioè l’uomo realizzato, colui che è in armonia con la Terra ed il Cielo, colui che unisce (il tratto verticale), energeticamente e spiritualmente i tre tratti orizzontali, i piani su cui abbiamo lavorato, che rappresentano la Terra,  l’Uomo ed il Cielo, mantenendo sempre la sua rettitudine.

E’ il SAN YI , il Tre in Uno, ed è anche il SAN YI QUAN, il Pugno delle Tre Armonie, il nome della Scuola che ha diffuso questa sequenza.

Seguono le descrizioni degli esercizi relativi alle tre principali regolazioni...

Remarks
Sequenza tratta da esercizi della Scuola di Qi Gong SAN YI QUAN diretta dal maestro Georges Charles, insegnati in Italia  dalla TaoYin Italia, interpretati da ESaBel,  Michele Marchesini.
Spunti, citazioni, materiale informativo sono tratti da quanto a disposizione nel Corso di Formazione “Dao Yin Qi Gong e Arti Classiche del Tao” tenuto da Tao Yin Italia, ed inoltre e in particolare, dal videocorso di Marco Mazzarri (ed. Istituto di Scienze Umane), dal sito di Tui il Lago (Yuri Debbi), dal quaderno tecnico Kai Men Shi di Reymond-Lambert, dalla dispensa “Kai Men Shi"… e tanto, certamente, dagli appunti degli stage con il Maestro Georges Charles. Grazie, infine, oltre che a Marco e Paolo, anche agli altri insegnanti del mio corso di formazione: Cristina Giovanni e Yves.
Michele

1 commento:

  1. Armonizziamoci con l’ambiente che ci circonda, tranquillizzando il corpo, il respiro e la mente.

    Le pratiche che lavorano con le nostre energie sottili, qualunque sia la scuola di Qi Gong di riferimento, puntano a “regolare” i vari aspetti del nostro essere nel mutamento, costante, di noi stessi e di ciò che ci circonda.
    I seguenti semplici esercizi, che provengono dalla Scuola francese SanYiQuan e sono diffusi in Italia dalla TaoYin Italia, sono chiamati , appunto, “le tre ( e nove) regolazioni” e, con percorsi insoliti e immagini suggestive e anche non consuete, ci aiutano a prendere contatto con la nostra essenza (Jing) la nostra energia interna (Qi) e il nostro spirito (Shen), portandoci attraverso il fondamentale equilibrio Yin e Yang, a calmare il cuore e pacificare lo spirito, a risvegliarci alle sensazioni concentrando il soffio, a mobilizzarci e a stabilizzarci.

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