20 GUAN – 觀: La Contemplazione, vedere ed essere visti

di Paolo Raccagni

Gli Esagrammi del Calendario sono una sequenza d’immagini legata alla “simbologia” dei mesi dell’anno e sono parte integrante dell’YI JING, testo essenziale (JING) della cultura cinese, formato da sessantaquattro immagini che prendono forma da un tratto spezzato (YIN) e da un tratto intero (YANG). Con la combinazione di questi due tratti, a gruppi di sei, si ottiene una serie di dodici immagini che esprimono la proporzione tra YIN e YANG, ovvero sia il cambiamento del rapporto tra luce e ombra nell'arco dell'anno. A differenza degli altri esagrammi, le linee di questi dodici non sono mischiate tra loro, ma restano contigue in una successione progressiva che porta al riempimento dell'immagine fino al suo culmine. Il tratto intero cresce nel periodo Primavera-Estate, il tratto spezzato durante l'Autunno-Inverno.

L'esagramma di questo periodo, tra inizio Ottobre e inizio Novembre, è GUAN (觀 – Ricci 2785b), La Contemplazione. È il numero 20 dell'insieme dei sessantaquattro esagrammi che compongono Il Libro delle Mutazioni, YI JING, ed è formato da due tratti interi che si sovrappongono a quattro tratti spezzati.

Il vento (XUN il trigramma esterno, quello superiore) giunge ovunque sulla terra (KUN il trigramma interno, quello inferiore) e rivela ogni cosa… Il contemplare è il togliere, l’insegnamento è il dare” (Wilhelm).

Questo è il commento del Wilhelm all'immagine di GUAN, La Contemplazione. Come esagramma della serie del calendario segue PI La Stagnazione, il 12° esagramma che rappresenta l’equinozio d’Autunno. La parte “oscura” avanza e lo Yang perde terreno. Il Saggio rivolge il suo sguardo all’interno.

La costruzione dell’ideogramma enfatizza proprio l’aspetto dello sguardo o del guardare. Composto da un carattere, a destra, che rappresenta in senso generale un uomo e un occhio (見 JIAN - Wieger - Lezione 158 C), con il doppio senso di vedere ed essere visto e dall’altra parte la rappresentazione di un uccello con una specie di cresta (雚 GUAN - Wieger - Lezione 72 J), che caratterizza un uccello notturno come la civetta.

“La civetta capace di vedere nell’oscurità, associata dagli antichi Greci alla saggezza di Atena… Uno sguardo notturno …, interiore, che non esplora con acutezza il mondo esteriore, ma invita a prendere coscienza del modo di percepirlo”. E ancora “... si tratta di scoprire gli aspetti della situazione che a volte ci sfuggono inavvertitamente o di solito, per rifiuto di vederle” (C. J. D. Javary – Pierre Faure).
L’esagramma ha una valenza doppia data dal tono con il quale è pronunciato (Wilhelm) e questa sua duplicità è confermata dal Dizionario Ricci della Lingua Cinese: guardare lontano, vedere, contemplare, osservare, apparire, punto di vista; ma anche luogo elevato, monastero taoista e per quanto riguarda il Libro delle Mutazioni, “percezione dell’invisibile”, momento in cui si percepisce l’influsso delle energie nascoste. L’esagramma intrinseco di GUAN è rappresentato dal Monte (o da una torre) sopra alla Terra, un punto elevato dal quale si può osservare lontano, ma che può essere visto anche da lontano. Elevare il proprio sguardo. Non sempre occorre salire su una montagna per allargare il proprio punto di vista ed andare oltre la superficialità, a volte occorre rivolgerlo al proprio interno per cercare la risposta.

Per quanto riguarda l’Uomo è il momento dei bilanci. La Contemplazione è il proseguimento di un percorso iniziato con l’esagramma 33 – La Ritirata, continuato con l’esagramma 12 – La Stagnazione. L’Autunno dell’Uomo che inizia mettendosi in disparte dando la possibilità di crescere a chi proseguirà la sua opera, rivolgere lo sguardo all’interno con l’attenzione a ciò che si è compiuto.
Lo stesso percorso può essere visto anche come la preparazione a un lavoro “interno” (NEI DAN) o ad una pratica meditativa: ci si pone in disparte, perfino sopra un monte, ci si ferma e si rivolge lo sguardo al “centro” di noi stessi.
 
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