Traduzione e adattamento a cura di
Paolo Raccagni e Yves Kieffer
Già dal VI secolo a.C. i geomanti cinesi (geomanzia: divinazione in base a segni naturali o artificiali sul terreno) distinguevano già il nord magnetico dal nord geografico il quale era simboleggiato con la Stella Polare, chiamata tai yi 太一, letteralmente l'Uno Supremo, la Grande Unità Immutabile (1). La Stella Polare rappresenta il perno centrale del cielo attorno al quale gira, poco a poco, la Grande Orsa che i Cinesi chiamano “Costellazione delle Sette Stelle dello Staio del Nord” e che, a secondo delle stagioni, occupano diverse posizioni, diversi “Palazzi” nel cielo. Questi “Palazzi Celesti” sono nel numero di cinque. Le Sette Stelle della Grande Orsa definiscono, con il loro movimento circumpolare, il “Palazzo Centrale” di forma circolare. Questa posizione centrale gli permette di regolare e di situare i quattro altri Palazzi, i “Palazzi degli Equinozi”. Nella tradizione cinese il “Palazzo Celeste” rappresenta l’Imperatore (di 帝) o il Re (wang 王), quindi considerato come il “Figlio del Cielo” o più precisamente, come “discendente del Palazzo Centrale Celeste”.
Da diversi millenni, in Cina, l’Imperatore rappresenta il Figlio del Centro del Cielo dunque l’immutabilità perfetta… Un simbolismo molto simile a quello del Giappone dove l’Imperatore è il Figlio, dunque il discendente, del “Sol Levante”. In Questi due casi l’Imperatore o il Re, colui “che si mantiene fermamente tra Terra e Cielo” diviene il mediatore tra l’Uomo ed il Cielo… Situato alla sommità della piramide umana l’energia (qi) del “Palazzo Centrale del Cielo” in Cina, o del “Sol Levante” in Giappone, discende in lui. diventando asse centrale e punto di riferimento “di tutto ciò che è sotto il Cielo”.
Evidentemente è possibile guardare il cielo, cercare la Stella Polare poi le principali costellazioni durante il corso delle stagioni, al fine di saperle meglio posizionarle nello spazio, ma è solitamente più pratico utilizzare una bussola, inventata in Cina proprio per questo scopo. In questo caso, la posizione di colui che tiene la bussola, l’osservatore centrale, è simbolicamente sul “Palazzo Centrale del Cielo” quindi la Stella Polare (tai yi) è il centro e la sommità. Colui che tiene la bussola puntata assume in qualche modo il ruolo dell’Imperatore (wang). La sommità del suo cranio, il punto d'agopuntura bai hui (20 VG), rappresenta la Stella Polare, attorno alla quale sembrano girare lentamente tutte le costellazioni per via della rotazione terrestre. La bussola permette all’osservatore di orientarsi, di ritrovare i Quattro Orienti e di scegliere quale direzione guardare per poi agire. Simbolicamente l’ago della bussola che è stato raffigurato come un cucchiaio magnetizzato, rappresenta la Grande Orsa. In questo caso la coda del cucchiaio si gira nel senso opposto della Stella Polare ed indica il Sud. L’osservatore può dunque posizionarsi secondo l’asse Nord-Sud.
Il cranio allora rappresenta la volta celeste. Il punto
di agopuntura situato tra le sopracciglia (yin tang o "Palazzo del Silenzio”) è allora
rivolto verso Sud, mentre il punto centrale dell’occipite yu zehen (9 BL -
“Cuscino di Giada”) si pone verso Nord. Siamo dunque faccia a Sud e
dorso a Nord … Come spiega Lao Zi al capitolo 42 del Dao De Jing (Il Classico del Dao e della sua Vurtù): “Si
appoggia allo Yin ed abbraccia lo Yang” o, secondo un’altra traduzione
“porta sul suo dorso l’oscurità (Yin) e stringe tra le braccia la luce
(Yang)”. In questo caso ci si appoggia al Nord, alla Tartaruga Nera (Grande Yin
dell’Acqua) e si lascia prendere il volo alla Fenice Rossa (Grande Yang del
Fuoco), il Sud. L’Est, il Drago Verde, il Piccolo Yang del Legno, lo si
ritrova a sinistra mentre l’Ovest, la Tigre Bianca, il Piccolo Yin del
Metallo, si ritrova a destra.
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Il Saggio rivolto verso Stella Polare per onorare il Cielo. Stampa Taoista del XII secolo (http://tao-yin.fr/). |
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