Amuleti... unire il Visibile e l'Invisibile

di Paolo Raccagni  

   Quante volte siamo entrati in un ristorante, in un negozio o in un supermercato, gestito da cinesi e abbiamo notato quelle strane calligrafie appese a parete,  “abbandonate” su uno scaffale o mangiato su piatti con strani simboli che si rincorrono sul bordo del piatto? Si proprio quelli! Quasi invisibili o messi in primo piano, ma sempre discreti, accompagnano da oltre duemila anni la vita di ogni giorno nella cultura tradizionale cinese. Sono i talismani, comunemente chiamati amuleti o diagrammi magici taoisti.

Amuleti o diagrammi magici, appesi in un tempio per richiedere il buon auspicio della divinità.
(per gentile concessione di M. Mazzarri)

   Quasi sconosciuta in occidente, è una forma d'arte calligrafica (esistono anche incisioni o piccole sculture) che anche nel paese da cui trae le sue origini, resta del tutto ignorata dalla storia dell'arte. Considerata fin dall'antichità una forma di “magia pratica” l'amuleto, ma ancor più la ritualità del gesto per la sua stesura grafica, permetteva allo “sciamano”, di mettersi in contatto con gli spiriti, comunicare con loro, influenzarne a proprio vantaggio l'azione e, in alcuni casi, sottometterli alla propria volontà. Lo scopo dell'esistenza dei talismani nella vita quotidiana è quello di invocare l'aiuto della divinità o dello spirito, allo scopo di curare le malattie, proteggere i campi, le case e i magazzini dagli incedi, contrarre matrimoni favorevoli, liberarsi da calamità che si potevano abbattere sulla famiglia o sul clan. Portati con sé proteggevano da animali selvatici, non facevano smarrire la strada tra i monti e tenevano lontani i malintenzionati.

Amuleti per stimolare lo "Yang" maschile: al medico o allo sciamano, si chiedevano rimedi anche meno "esoterici".  Il carattere inscritto nel primo diagramma dice "indotto a venire" o "per ordine imperiale". La malattia, un eccesso di Yin in questo caso, era curata ristabilendo il giusto equilibrio tra Yin e Yang attraverso il rapporto sessuale. 

 
   Oppure, più semplicemente, facilitare la vita quotidiana delle persone. Questo su un piano più popolare o domestico, ma ad un livello più profondo e filosofico li possiamo considerare veicoli per comprendere meglio i concetti del pensiero taoista e la sua relazione con le forze della natura, l'armonia tra le due polarità yin e yang, il Cielo, l'Uomo e la Terra, i Cinque Movimenti, il Tao stesso. Si possono considerare dei simboli particolari che ci permettono di comunicare, meglio ancora unire (dal greco symbolonsymballein, syn = insieme e ballein = mettere), "il visibile con l'invisibile, il palpabile con l'impalpabile, l'udibile con l'inaudibile".

 Amuleto Taoista destinato all’esorcismo del “Messaggero Celeste”. E’ un amuleto di protezione e di buon augurio. Rimette ordine nello spirito, favorendo la dispersione dei pensieri ingombranti o futili. Chiarisce le idee, favorisce lo sviluppo della nostra personalità o dei nostri progetti. Curioso da notare la presenza di tre piccoli cerci in corrispondenza dei tre DAN TIAN.


   La forma grafica di questi diagrammi non sempre è esplicita nella loro rappresentazione, spesso appaiono forme grafiche “simboliche” che non hanno nulla a che fare con la visione classica dell'arte cinese, tipica delle produzioni artistiche imperiali, ma che rappresentano astrazioni uscite dalla “visione” introspettiva dell'operante. Lo sciamano prima di preparare l'amuleto o l'incantesimo, entrava in in uno stato meditativo o di trance per poi riportare su carta o disegnare sulla sabbia la sua visione, evocata dal contatto con lo spirito al quale era diretta la richiesta d'aiuto.


I primi due "diagrammi" o talismani, di questa serie sono eseguiti con la tecnica a pennello. Attribuiti  a LING PAO, rappresentano l'Energia Vitale, il QI. Il terzo e il quarto  sono detti diagrammi Yin per la loro forma sottile e arrotondata. Il terzo è un amuleto di protezione contro gli influssi maligni e il quarto per purificazione del corpo. Il quinto, diagramma Yang, per le sue linee più diritte, rappresenta due costellazioni intrecciate; porta felicità.


   Riunite nella raccolta più esoterica del "Canone Taoista" nell'edizione del 1436, all'inizio della dinastia Ming, sono più di tremila, molto meno di quelli catalogati prima che KUBLAI KHAN ne ordinasse la distruzione. Il primo catalogo di questi talismani (FU LU 符箓 in cinese) fu realizzato dal Maestro Taoista ZHANG TIAN SHI, (Maestro Celeste ZHANG o ZHANG DAOLING) fondatore della “Scuola dei Cinque Stai di Riso” che mise a punto un procedimento di comunicazione con le entità spirituali che governano il mondo del visibile e dell'invisibile.


 Amuleti in giada (collezione privata P. Raccagni): il primo rappresenta la Fenice e il Drago l'armonia tra Yin e Yang. Il secondo è il diagramma SHOU, la longevità.

    Il potere magico del talismano deriva, secondo la credenza Taoista, propio dagli spiriti che dopo la consacrazione, vi abitano stabilmente. Per cui gli Uomini sono in grado di comunicare direttamente con il mondo spirituale, tramite questi talismani, senza intermediazione. Sono i talismani stessi gli intermediari. Da qui anche la cura e il rispetto che al talismano è dovuto quale dimora di uno spirito. I talismani rappresentavano anche un contratto con la divinità spirituale e come tale deve essere conservato gelosamente come tutti documenti importanti.

Amuleti che accompagnano la vita associativa: da un talismano che protegge il corpo composto dal carattere SHENG - Vita - a il logo dell'Associazione Tao Yin Italia che si occupa della trasmissione della conoscenza delle Arti Classiche del Tao.