La postura WUJI a piedi uniti: "... Rimetta a posto la candela!..."

di Yuri Debbi



Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità.” (Proverbio Cinese)

Per quasi la totalità delle cosiddette Pratiche Interne (NEI FA): Qi Gong, Taiji Quan, Ba Gua Zhang, Xing Yi Quan o altri ancora, assumere la postura Wu Ji rappresenta in qualche modo l’inizio e la fine della pratica. Questa postura è il primo “esercizio” che il principiante si trova ad eseguire, anche se molto spesso è ignaro delle infinite potenzialità di ciò che sta facendo e pensa di essere “solo” fermo; allo stesso tempo questa postura è la tecnica ultima del “Maestro”.

All’inizio e alla fine della Via…
La Tecnica non conta! 

Come sempre l’Ideogramma Wu Ji ha molteplici significati, ma tutti alludono al concetto di Forma-Non-Forma, di una posizione così indifferenziata e libera da contenere la potenzialità di ogni cosa. Alcune possibili traduzioni, non tutte letterali, possono essere:

  • Non-Colmo.
  • Non-Vetta.
  • Suprema Vacuità.
  • Energia Non-Manifesta.
  • Energia Potenziale.
  • Caos Primordiale (HUN DUN).
  • Uomo Libero in Piedi.
Nella Scuola San Yi Quan del Maestro Georges Charles, alla quale le pratiche dell’Associazione TaoYin Italia fa riferimento, si dice spesso: Wu Ji è la postura del Centro Profondo (ZHONG SHEN), la postura fondamentale che genera ogni cosa. In questa posizione, la calma è all’esterno, ma il movimento è all’interno.

Senza voler entrare troppo nel dettaglio, assumendo questa posizione l’Allievo traccia idealmente una serie di assi che posizionano a tutti gli effetti l’Essere Umano (REN) nel giusto ed equilibrato mezzo fra Cielo (TIAN) e Terra (DI) allineando e manifestando nella pratica le Tre Potenze (SAN CAI).

Un Asse Verticale, passante dalla sommità del capo fino al perineo [1].
Un Asse Orizzontale passante per i malleoli [2].
Un Asse Orizzontale passante per la radice delle anche e la testa dell’omero [3].
Un Asse Orizzontale passante per il bordo esterno dell’occhio e il canale uditivo [4].

 Così facendo il praticante traccia nello spazio e su sé stesso l’Ideogramma WANG (王 Re, Imperatore), simbolicamente "Imperatori di sé stessi".

WU JI - "Imperatori di sé stessi"


Come sempre a seconda delle Scuole, delle Pratiche specifiche e delle Tradizioni, esistono infinite varianti di questa postura, ma nella sua esecuzione più comune, la larghezza delle gambe varia fra il minimo dato dalla larghezza delle anche ad un massimo dato dalla larghezza delle spalle. I piedi sono paralleli. Spesso si dice che una postura troppo stretta implichi un disequilibrio laterale; mentre una postura troppo larga implichi un disequilibrio frontale. Da questa postura si cerca poi di ripartire equamente il peso del corpo sull’insieme della pianta dei piedi.

WU JI a piedi uniti o YI MA BU

 

Una delle varianti di questa postura si ottiene unendo i talloni ed aprendo le punte dei piedi; allo stesso tempo anche le braccia, pur rimanendo libere tendono ad avvicinarsi un poco al tronco. Così facendo, si ottiene una postura che a volte viene chiamata YI MA BU (“Preparazione alla Postura del Cavaliere”) o TAI YI BU (“Postura della Grande Unità”).
Quest’ultimo nome suggerisce che, rispetto alla completa “indifferenziazione” della postura Wu Ji classica, in questa variante ci sia una sorta di primitiva riunione dove non solo non c’è differenza, ma c’è una vera e propria fusione dei concetti di: Struttura (TI), Forma (XING), Respiro (QI), Emozione (GAN), Intenzione (YI) e Spirito (SHEN).

A proposito di questa posizione, il “Maestro dei Tre Stili” Sun Lutang dice:

“Partite guardando in avanti, il corpo è dritto, le mani cadono.
Le punte dei piedi formano fra l’oro un angolo di 90°.
Rimanete in piedi dimorando nel vuoto.
Non è presente nessuna idea di movimento né di quiete.
L’essenza della Postura Wu Ji è la quiete ed essa produce il movimento.
Quiete significa che il petto è vuoto; di Forma (XING), di Respiro (HU XI) e di Emozioni (GAN).
Non sono presenti né Intenzione (YI) né pensiero.
Lo Spirito (SHEN) è stabilizzato dagli occhi.
Non si deve osservare niente di ciò che è interno e non si deve guardare niente di ciò che è esterno.
Se c’è un movimento, esso è il naturale fluire dell’Energia (QI) e non deve essere controllato.
La postura è come il Caos Primordiale prima della genesi dell’Universo (HUN DUN),
non si può dire se è chiaro o torbido.
Non ci sono forme differenziate in questa postura, d cui il nome Wu Ji.
È molto profonda, ma se tu riesci a capire questo,
il tuo corpo potrà raggiungere i più alti livelli e tu comprenderai la teoria.”

Nella mia personale interpretazione, questa postura è da considerarsi una variante “Leggera e Celeste” della postura Wu Ji che, letta in quest’ottica, diventa la versione “neutra ed equilibrata” e legata quindi all’Essere Umano. Il Maestro Wang Zemin, insegnane del Maestro Georges Charles, diceva:

Per i Cinesi l’Essere Umano è per lo più Celeste;
solo la pianta dei piedi appoggia a terra e si dice che:
“La Punta dell’Alluce è già in Cielo”.
Passiamo molto più tempo Morti che Vivi, tanto vale elevarsi verso il Cielo
che rimanere impantanati a Terra.

Avremo quindi una sorta di TIAN WU JI (Postura Celeste del Non-Colmo).

Eseguendo la postura Wu Ji in questo modo, avremo appunto le punte dei piedi più o meno divaricate e i talloni uniti: questa modalità di tenere i piedi è abbinabile a molti esercizi di Qi Gong e passi nelle Arti Marziali Interne ottenendo l’effetto di aumentare la “leggerezza” della postura e del passo, rendere aperti e disponibili nella forma, nell’emozione, nel pensiero e nello spirito; rendendo mobili nei passi, aprendo nuove direzioni e “Vie” nel movimento a tutti i livelli: fisico nello spazio, emotivo nei rapporti, intellettuale nel pensiero e forse, spirituale. Rende pronti ad essere “riempiti”.

 
TIAN WU JI - Postura dei piedi

Posizione del Coccige

Il peso è prevalentemente distribuito sull’avampiede, nella zona intorno al Primo Punto del Meridiano del Rene chiamato YONG QUAN (Fonte Zampillante); in questo modo l’Energia della Terra sale come Vapore sostenendo la postura dal basso e spinge verso l’elevazione. Il radicamento a terra e la rettitudine sono mantenuti dal coccige che punta come una freccia verso il centro della Terra attraverso il Punto HUI YIN (Riunione degli Yin) mentre la sommità del capo, in opposizione, punta il Centro del Cielo attraverso il Punto BAI HUI (Cento Riunioni). Il coccige punta a terra, ma tutto a partire dalla sommità del capo è elevato verso il cielo in una maggiore estensione. Il peso e tutto ciò che “pesa” è scaricato in basso; mentre l’Intenzione (YI) e lo Spirito (SHEN) si sollevano in alto assieme a tutto ciò che è leggero. Piedi, ginocchia e anche sono maggiormente libere e aperte e mantenute alienate sullo stesso asse: se i piedi puntano a circa 45°, così faranno le ginocchia e le anche attraverso l’apertura degli inguini (KUA).

Questo garantirà il mantenimento delle Tre Armonie Esterne (WEI SAN HE).

In questa postura, siamo in un certo senso la fiamma della candela che arde!

 

I piedi sprofondano nella cera calda come se fossero più in profondità rispetto alla linea del pavimento. Il coccige, come lo stoppino, penetra idealmente ancora di più, come se volesse raggiungere i più profondi meandri della terra. Nel ventre ardono le braci che scaldano e alimentano la fiamma ancora legate alla sommità dello stoppino. Nel petto, dove la forma dello stoppino non è più presente, la fiamma è più chiara, calda e più leggera in un misto di calore, luce e “respiro” (HU XI). Nella parte superiore (gola, collo e testa) la fiamma è chiara e leggera, la luce prevale e tutto tende come una freccia al cielo. Il risultato è una fiamma libera nel vento, luce nell’oscurità; una luce che illumina il cammino e che può accenderne altre. Tutte le caratteristiche attribuibili allo Shen.

In ogni occasione, mantenete la fiamma accesa!
 - Dal Film The Grandmaster -


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