di Paolo Raccagni
Definizione di memoria
Il Dizionario di Medicina Treccani definisce come memoria la “capacità del cervello di ritenere, richiamare e riconoscere informazioni acquisite”. In un modo più “informale” possiamo paragonare la memoria come ad un magazzino, all’interno del quale un individuo raccoglie tutte le informazioni relative alle esperienze personali acquisite durante la vita e dal quale può attingere tutte le volte che deve affrontare e risolvere situazioni che riguardano il presente o che si proiettano nel futuro.
I processi di elaborazione e tipi di memoria.
Immaginiamo di eseguire un concatenamento di una forma di Qigong, di Taiji Quan, di Arte Marziale, o qualsiasi altra attività. Ogni stimolo, ogni informazione da quella più semplice a quella più complessa, raggiunge il nostro sistema nervoso. L’appoggio dei nostri piedi al terreno, portare un calcio nel vuoto o verso un attrezzo, bloccare un pugno dell’avversario… tutte le informazioni che arrivano vengono trasformate in un codice che la nostra memoria riconosce. Lo stimolo iniziale è posto nella memoria a breve termine (MBT) dove rimane per qualche ora o qualche giorno, e in un numero limitato di informazioni. Se lo stimolo si ripete più volte (come nelle pratiche marziali di condizionamento o durante l'allenamento) l’informazione viene elaborata per essere custodita nella memoria a lungo termine (MLT). Questa fase viene definita come stabilizzazione e consolidamento del ricordo che può permanere anche per tutta la vita.
La fase di recupero consiste proprio nel recuperare l’informazione dalla memoria a lungo termine e trasferire il ricordo nella memoria di lavoro. La memoria di lavoro è una forma particolare di memoria a breve termine (MBT) utilizzata per il tempo necessario all’esecuzione dell'azione. Nel caso dell’esempio precedente, sfrutteremo questo processo e tipo di memoria ogni qualvolta ci accingiamo ad eseguire la nostra forma di Qigong o di Taiji… Non solo, la memoria di lavoro gioca un ruolo molto importante per la nostra coscienza: è la memoria che ci permette di sapere che il “qui e ora” è qui e sta accadendo “ora”.
Abbiamo definito la memoria (MLT) un magazzino dove sono contenute enormi quantità di informazioni che possiamo recuperare in modo consapevole. Ma esistono anche informazioni che non siamo in grado di richiamare consapevolmente. Queste due classi di memoria a lungo termine sono definite rispettivamente come: memoria esplicita (o dichiarativa) e memoria implicita (o non dichiarativa). La memoria esplicita è quella che utilizziamo quando cerchiamo di ricordare l’orario dell’appuntamento dal dentista o il suo numero di telefono per disdire tale appuntamento, la data del compleanno della moglie… Ovvero tutte quelle forme di apprendimento e recupero delle informazioni che richiedono dei processi cognitivi come la deduzione, il confronto, la valutazione, il pensiero e la coscienza. La memoria esplicita si divide a sua volta in memoria semantica che riguarda i concetti, il significato delle cose, i nomi, … le conoscenze in generale, e in memoria episodica quella memoria che riguarda fatti ed eventi specifici.
La memoria implicita è quella memoria che non siamo in grado di richiamare consapevolmente, quella che ci permette di andare in bicicletta, guidare un auto, suonare uno strumento… e consiste nell’acquisizione lenta e ripetitiva di azioni e comportamenti che poi verranno eseguiti automaticamente. L’informazione può essere trasferita dalla memoria esplicita alla memoria implicita.
Ritorniamo ancora una volta al nostro praticante. Quando impara a portare un pugno, un calcio o a bloccare un attacco, impara innanzitutto a muovere con precisione e coordinazione i suoi muscoli, usa cioè la memoria esplicita (dichiarativa) per analizzare tutte le differenti posizioni del corpo, quindi la ripetizione dell’atto, le informazioni vengono trasferite nella memoria implicita (non dichiarativa) diventando un riflesso che permette al praticante di eseguire automaticamente il movimento.
Quindi fare, rifare e continuare a ripetere fino a giungere alla memorizzazione e alla perfezione dell’azione.
Fine Prima Parte.
Seconda Parte: La memoria nella la Medicina Cinese
p.s. Nel preparare questo post ho utilizzato, oltre al testo di G.
Maciocia "I Fondamenti della Medicina Cinese" e di E. Rochat de la
Vallée "Le 101 nozioni chiave della Medicina Cinese", le informazioni
tratte dai seguenti blog/siti. Alcune parti le ho riproportate
integralmente. Li ringrazio.
https://www.treccani.it/enciclopedia/
https://www.stateofmind.it/
https://suwenherbs.it/
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