L'Anno del Bue di Metallo

Bue di Metallo

Il calendario cinese si basa su due cicli: il ciclo solare e il ciclo lunare. Di conseguenza il primo giorno dell’anno cinese inizia con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno (21 dicembre). Si determina quindi un sistema astronomico e astrologico diverso da quello occidentale. Suddiviso in cicli di sessanta anni  ciascuno ripartito in dodici quinquenni (12 x 5). Vede, nell’ordine, il susseguirsi dei seguenti segni: Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Cinghiale (o Maiale). Ognuno di questi segni zodiacali si combina con i Cinque Elementi fondamentali della Tradizione cinese: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua.  In senso più profondo ogni anno, in successione, è caratterizzato da un aspetto Yin e da un aspetto Yang.  L’inizio dell’anno cinese coincide, nella tradizione, con l’inizio della primavera.

Gli anni del Bue: 1937, 1949, 1961, 1973, 1985, 1997, 2009, 2021, 2033.

Dal 12 febbraio 2021 (tra l’11 e il 12 febbraio avremo la luna nuova) al 1 febbraio 2022, inizio dell’anno della Tigre d’Acqua, è l’anno che nel calendario cinese, è dedicato al Bue di Metallo (牛  NIU- Ricci 3682). Quindi questo periodo è governato dall’Elemento Metallo, una energia che in natura si esprime attraverso la sua densità, duttilità, precisione, ma anche un aspetto di durevolezza, valore e scambio. Infatti l’ideogramma che di solito è tradotto come Metallo (JIN 金) significa più precisamente Oro, il mezzo che gli individui da sempre hanno utilizzato per lo scambio e il baratto.

 Tradizioni e simbolismi legati al Bue

Il Bue è legato all’iconografia della mansuetudine e del lavoro nonché della serenità e della forza d’animo. Ligio al dovere segue le convenzioni e si trova a suo agio nella routine. Nonostante il suo atteggiamento sommesso dobbiamo ricordare che la sua immagine è accompagnata dalla frusta e da un grosso bastone. Legato alla agricoltura, al lavoro nei campi e nelle risaie (il Bufalo d'acqua è il suo omologo nello zodiaco vietnamita) rappresenta oltre alla forza anche la fertilità. Era tradizione in primavera,  sia in Cina che in Corea, creare delle statuette di argilla per poi colpirle a bastonate per propiziarsi un buon raccolto. Un modo per “sacrificare” un bue salvaguardando il capitale. Un altro sacrificio, sempre attraverso un simulacro, era porre sul fondo di un fiume una sua rappresentazione eseguita in metallo; in questo modo si proteggeva il villaggio dalle inondazioni.

Bufalo d'acqua

La sua reputazione come immagine di diligenza, gratitudine e lealtà ne ha fatto l’animale simbolo del Buddhismo cinese. Per la sua dedizione all’altruismo il bue rappresenta la “natura del Buddha, la natura fondamentale di tutti gli esseri e include il presupposto che chiunque possa ottenere l’illuminazione” (Mikael Bauer, McGill University).

Nel Buddhismo Chan che approdato in Giappone è diventato Zen, è famosa “La Parabola del Bue” che vede un giovane pastore di buoi, che perso il suo animale si mette alla sua ricerca. Trovato il bue inizierà a domarlo e ad addestrarlo fino a fidarsi completamente di lui. Questo processo di “sottomissione” dell’animale rappresenta il lavoro di trasformazione del cuore e della mente dell’allievo fino a diventare lui stesso il maestro. Non dobbiamo dimenticare che questo animale è stato il primo a presentarsi di fronte al Buddha, ma risulta secondo solo grazie ad un astuto stratagemma del Topo.

Alcune immagini da "La Parabola del Bue"

Restando in Giappone, nella tradizione popolare che accompagna la pratica religiosa Shintoista (dal cinese Shen Dao “La Via dello Spirito” o degli Spiriti) si crede che toccandosi una ferita o una parte del corpo malata, e toccando la stessa zona nel bufalo presente nel tempio Shinto si possa guarire dal malanno.

È la cavalcatura che i saggi usano per raggiungere i luoghi in cui desiderano andare (se hanno fretta usano il Drago), questo perché sceglie sempre “la via maestra”, il cammino principale, disdegnando le scorciatoie. A conferma di ciò la leggenda vuole che Laozi, il fondatore del pensiero Taoista, l’abbia prediletto, nella versione bufalo, per il suo viaggio verso Ovest e, probabilmente, con esso si sia trasferito in Giappone (per questa circostanza i Buddhisti hanno qualcosa da obbiettare).


Cosa ci aspetta nell’Anno del Bue.

Probabilmente poche persone saranno dispiaciute nel vedere la fine del 2020. L’anno del Topo di Metallo era un’ulteriore opportunità (dopo quella offertaci dall’Anno del Cinghiale) estremamente importante che si è presenta alle nostre porte e che era nostro dovere saperla cogliere. Tragicamente non ci siamo riusciti!
Siamo caduti come topi incauti nelle trappole che l’anno passato aveva posto sul nostro cammino. Il continuo “mercanteggiare” attraverso reiterate speculazioni, spesso per un futile ritorno politico-elettorale, sommate alle critiche, mai accompagnate da serie proposte alternative, ci ha portato in questa situazione. Un governo “commissariato” a causa di una politica in perenne campagna elettorale nonché, lo ribadisco, miope e inconcludente. La pandemia di COVID-19 che ci ha colpito all’inizio del 2020 non ha fatto altro che esasperare le mancanze strutturali del nostro Paese ed evidenziarne l’inadeguatezza della classe politica oltre all’altissimo costo pagato dai suoi cittadini in termini sociali, familiari e personali.

 

L’Anno del Bue non è un anno in cui ci potremmo sottrarre dall’affrontare le nostre responsabilità. Le tribolazioni e le prove a cui dovremo fare fronte non saranno finite e riguarderanno in particolare la famiglia. Ci saranno risultati, senza dubbio meritati, ma saranno frutto di un duro lavoro. Se non riusciremo a portare a buon fine i nostri obbiettivi, non potremo accusare nessuno, saremo solo noi i responsabili.

Il Bue tratta con indifferenza la politica e la diplomazia, è preferibile quindi applicarsi con rigore e diligenza e non sprecare tempo a discutere con chi ha il potere, perché sarà un anno dove le autorità avranno la meglio: il Bue favorisce la disciplina. Evitare spese frivole ed inutili, meglio attenersi alla normale amministrazione. A coloro che pensano di prendere scorciatoie e aggirare le convenzioni occorre ricordare che i simboli che accompagnano il Bue sono la frusta e il bastone.

Il Bue ci raccomanda, quindi, di resistere mantenendo intatta la nostra rettitudine. Benevolenti, ma risoluti ed irreprensibili, di fronte alle avversità che la vita ci pone. Fare della pazienza la nostra migliore alleata in modo che ogni cosa possa trovare il suo giusto posto e godere della ricompensa per questo atteggiamento. Non opporsi alle leggi della natura, ma seguirle ed esserne i custodi.

Paolo Raccagni

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