Qi Gong in occidente stile anni '20


Rimestando tra gli "archivi" ho trovato il brano, qui sotto, che il mio carissimo amico Yves Kieffer ha tradotto da un libro francese pubblicato nel 1978, quando pochi avevano sentito parlare di Qi Gong in Occidente. Nel libro “La Billebaude” , Ed. Denoël, l’autore Henri Vincenot ricorda un dialogo avvenuto tra lui bambino e un suo nonno nella Borgogna natia attorno agli anni ’20. I nonni la sapevano lunga...


“Se ti dovesse capitare di sentirti uno straccio, mi diceva il nonno Sandrot, appoggiati con la schiena contro una bella quercia di fustaia o contro una quercia “moderna” bella dritta. Appoggia i talloni, le natiche, la schiena e la parte posteriore del cranio contro il tronco. Girati verso sud, metti i palmi delle mani sulla corteccia e rimani lì finché puoi … un’ora se hai abbastanza pazienza: Guarito! Ti sentirai caricato!

- Caricato di che?

- Caricato di vita, ragazzo! E’ facile da capire: l’albero risucchia la sua vita dalla terra, questa risale tramite le sue radici ed il suo tronco, ma la risucchia anche dal cielo tramite le foglie e la fa scendere tramite i rami. Circola nei due sensi, capisci? E tu ne approfitti per rimetterti in forma! E’ così che i nostri vecchi si tiravano su!”


Grazie Yves.


L'immagine è tratta dal sito http://www.tao-yin.com "Taiji con l'albero nella Città di Porpora - Pechino"


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