Innanzitutto occorre precisare che per la Tradizione Medica Cinese, il Cervello non è la sede del Pensiero ma è considerato un Viscere Straordinario, dipendente dalle “funzioni” del Cuore. Al Cuore sono attribuite delle funzioni mentali che in Occidente sono assegnate al cervello: le Emozioni, la Coscienza, la Memoria e il Pensiero, indicate dall’ideogramma SHEN (神), si dice che “risiedano” nel Cuore. Il Cuore, nell’ambito dei Cinque Elementi o Movimenti, e nella relazione Yin –Yang, fa parte del Movimento Fuoco, ne è l’Organo. Il Viscere abbinato è l’Intestino Tenue.
Che relazione esiste tra il Cuore e l’Intestino Tenue? Oltre a far parte dello stesso Movimento, tra i due esiste un legame molto stretto in particolare livello psicologico. Al Cuore, oltre alle funzioni mentali, sono attribuite anche la capacità di trasformare il QI del cibo in sangue e la responsabilità di farlo circolare. L’Intestino Tenue trasforma il cibo, dopo il passaggio dallo Stomaco e la Milza, separandolo il puro dall’impuro. L’Intestino Tenue è in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che è errato, è capace dunque di manifestare una “valutazione”, e questa capacità di formulare giudizi “chiari” allo scopo di prendere una decisione giusta nella vita, dipende proprio da un Intestino Tenue in buone condizioni. D’altra parte, la possibilità di giudicare con chiarezza dipende dalla capacità mentale intesa nella sua globalità, che dipende dal Cuore.
Questo spiega come una forte paura possa scatenare un cataclisma intestinale che a priori non ha alcuna ragione di prodursi se una relazione psicologica e una comunicazione permanente non esistesse tra i due “cervelli”. Essere coscienti dell’esistenza di questo Centro e del suo funzionamento, è un dono importante. Il senso di benessere si verifica solo quando i due cervelli sono in "armonia". L’accento deve essere messo sulla necessità di legare il “Cervello Superiore al Cervello Inferiore”, di fare scendere il primo verso il secondo.
Nel libro intitolato “The Second Brain o Your gut has a maind of its own” (1998), l’autore Michael D. Gershon, direttore del dipartimento di anatomia e biologia cellulare dell’Università della Columbia, a New York, descrive l’esistenza, nell’intestino, di neuroni e neuro-trasmettitori identici a quelli presenti nell’encefalo. Come è possibile tutto ciò? Semplicemente perché durante lo sviluppo embrionale, i tessuti del sistema nervoso centrale e i futuri organi della sfera gastrica hanno la stessa origine. In seguito, ciò che li collega è soprattutto il nervo vago il cui importante ruolo è stato sottovalutato. In effetti, lo stato degli intestini ha un impatto significativo sullo stato del “Cervello Superiore" e quindi dello stato emotivo e lo stato psicologico. In realtà, il numero di connessioni dei neuroni intestinali con l’insieme dell’organismo è molto numerosa e importante, se non maggiore, rispetto ai collegamenti diretti dei neuroni dell’encefalo con altri organi. I neuroni intestinali sono coinvolti anche in aree diverse come il regolamento dei cicli del sonno, la regolazione del dolore e dell'ansia, ecc ...
In Europa, la dissezione anatomica dell'uomo ha avuto un aspetto analitico e a volte riduzionista, ed ha proceduto sequenzialmente verso lo studio degli organi isolati, poi delle cellule, e, infine, a quello molecolare. I cinesi in un approccio più "olistico" dell’uomo, hanno posto più attenzione ai complessi rapporti tra gli organi e le influenze reciproche tra loro. La "scoperta" del secondo cervello da parte dei Taoisti ha duemila anni (considerata come una fantasia senza interesse nel secolo scorso), merita dunque di essere riconsiderata alla luce delle scoperte scientifiche di questi due decenni.
Per la bibliografia vedi nel blog.
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