Dipingere col corpo (Prima Parte).

Durante una lezione di Qi Gong, ho accomunato degli aspetti che legano l’Arte della Calligrafia Cinese alle pratiche di “Lunga Vita” e alle Arti Marziali Interne come Tai Ji Quan. Per dare seguito alle mie “divagazioni”, ho tradotto un brano che il M° George Charles ha tratto da un’opera di base sulla Calligrafia, destinata agli studenti cinesi, e pubblicata sul suo libro “Le Rituel du Dragon (Ed. Chariot d’Or).

Se sostituiamo la parola “calligrafia” con Tai Ji Quan, con Qi Gong o qualsiasi Arte Classica del Tao, vedremo che la base della tecnica è identica, l’unica variante è data dall'utensile o attrezzo (spada, ventaglio, bastone,…) usato nella pratica (vedi anche Seconda la parte).
p.r.

“La calligrafia esige soprattutto una posizione del corpo adeguata. L'intero corpo si deve sentire riposato, rilassato, a proprio agio. Una posizione corretta deve rispondere a certe regole. Seduti ben dritti su una sedia, i piedi posati al suolo, paralleli tra loro e mantenendo una certa distanza tra le gambe, conforme all'apertura naturale. In questo modo si conferisce alle membra inferiori efficacia e forza. Una buona posizione seduta permette di concentrare tutte le nostre forze in segiuto al pennello. Il dorso ben dritto, leggermente spostato in avanti. In questo modo possiamo evitare tutte le tensioni, diminuire la fatica e conservare la forma. Il petto è rilassato e non deve appoggiare contro il bordo del tavolo al fine di conservare un certo margine di manovra e libertà alla respirazione. La testa è dritta, mento leggermente rientrato e nuca spinta all'indietro, senza tensione a livello della gola e della mandibola.
Gli avambracci sono appoggiati in piano sul tavolo, la mano sinistra leggermente appoggiata al foglio, la mano destra tiene il pennello senza tensione, ne delle dita ne del polso. È opportuno mantenere questo braccio sospeso senza alzare ne bloccare le spalle. Per scrivere i caratteri di una certa grandezza si raccomanda di utilizzare una posizione in piedi, l’unico modo di mantenere il pennello con facilità e di dipingere su una grande superficie senza costrizioni. Il vigore del tratto può allora esprimersi liberamente senza difficoltà. Quando si utilizza una posizione in piedi, i due piedi possono spostarsi in rapporto l'uno all'altro, il piede destro, un mezzo passo in avanti. L'importanza data alla posizione del corpo in calligrafia è dovuta alla necessità del corpo di adattarsi alla morbidezza e alla dolcezza del pennello.
I caratteri sono costituiti di un dato numero di punti e di tratti con forme ben definite: il punto o segmento molto corto (DIAN), il tratto orizzontale (HENG), il tratto verticale (SHU), il tratto discendente da destra a sinistra o tratto gettato (PIE), il tratto discendente da sinistra a destra o tratto appoggiato (NA), il tratto che sale da sinistra a destra (TIAO), il tratto che comporta un angolo detto tratto spezzato (ZHE) e ad uncino (GOU). La disposizione e la direzione dei tratti sono molto precisi. Se la testa pende, se le spalle sono inclinate o contratte, se il dorso è curvo, se il peso sulle gambe non è ben equilibrato non si può sperare di scrivere in modo corretto: i caratteri mancano di “aplomb”, i tratti verticali (gli assi) sono di traverso e l'insieme della composizione manca di forza e di equilibrio.
La calligrafia da molta importanza al vigore del tratto. Per dotare lo stile di una certa forza, è necessario concentrare la propria intenzione (YI), il proprio soffio (QI) e liberare il proprio spirito (SHEN). Tutto ciò è intimamente legato alla corretta posizione del corpo”.

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