di Paolo Raccagni
Gli Esagrammi del Calendario sono una sequenza d’immagini legata alla “simbologia” dei mesi dell’anno e sono parte integrante dell’YI JING, testo essenziale (JING) della cultura cinese, formato da sessantaquattro immagini che prendono forma da un tratto spezzato (YIN) e da un tratto intero (YANG). Con la combinazione di questi due tratti, a gruppi di sei, si ottiene una serie di dodici immagini che esprimono la proporzione tra YIN e YANG, ovvero sia il cambiamento del rapporto tra luce e ombra nell'arco dell'anno. A differenza degli altri esagrammi, le linee di questi dodici non sono mischiate tra loro, ma restano contigue in una successione progressiva che porta al riempimento dell'immagine fino al suo culmine. Il tratto intero cresce nel periodo Primavera-Estate, il tratto spezzato durante l'Autunno-Inverno.
L'esagramma di questo periodo, tra inizio Agosto e inizio Settembre, è DUN (遯 – Ricci 5345), La Ritirata, Ritirarsi, fuggire, scappare, nascondere o nascondersi, sparire, ma anche imbrogliare, ingannare, eludere, tradire. È il numero 33 dell'insieme dei sessantaquattro esagrammi che compongono Il Libro delle Mutazioni, YI JING, ed è formato da quattro tratti interi che si sovrappongono a due tratti spezzati.
“L’elemento oscuro è in ascesa, quello luminoso si ritira per mettersi al riparo, in modo che l’oscuro non possa danneggiarlo. Questa ritirata non è dovuta ad arbitrio umano, bensì alle leggi degli accadimenti naturali” (Wilhelm).
Così il commento tradotto da Wilhelm della sentenza di DUN. Come esagramma della serie del calendario, La Ritirata, mostra l’aumento dell’aspetto YIN (iniziato con il 44 - Farsi Incontro) nelle giornate, il loro accorciarsi, dunque, chi si “ritira”, è la luce del giorno, lo YANG, che diminuisce fino al raggiungimento dell’equilibrio nell’Equinozio d’Autunno (12 – PI, Il Ristagno).
Il suo carattere è composto di due ideogrammi, il primo rappresenta un piede, il carattere generale di camminare, lo stesso del DAO o TAO (道), il secondo è a sua volta diviso in due parti: un ideogramma che indica la carne, e uno che rappresenta un maiale. Ritirarsi raffigura dunque il movimento naturale di un maiale che indietreggia (movimento YIN) quando si tenta di afferrarlo (C. J. – D. Javary – P. Faure).
La bandiera del Tibet con i due Draghi sulla montagna |
L’immagine evocata dalle parole del Wilhelm, richiama quella del Drago (il Cielo) che si nasconde sulla cima della Montagna per non consumare le sue forze e attendere il momento propizio per agire.
Un’altra immagine rievocata da DUN la possiamo trovare nel commentario a QIAN, il primo esagramma: “Solo il Santo sa avanzare e ritirarsi… senza perdere la sua retta indole” (Wilhelm). La capacità di fare un passo indietro al momento opportuno per non esaurire le proprie forze, prendersi un momento di pausa per riflettere su come agire, capire quando per un atleta, e non solo, è il momento giusto per ritirarsi dalla pratica attiva e dedicarsi, ad esempio, all’insegnamento. Tutto questo può essere il modo di interpretare La Ritirata; non una fuga, ma un momento per ascoltare se stessi e gli altri per poi agire, al momento opportuno e in modo appropriato. Come diceva WANG TSE MING: “In certe circostanze non fare nulla è già fare qualcosa”.
Se nell’esagramma precedente, 44 - “Farsi Incontro”, abbiamo legato l’immagine di GOU con la capacità di cogliere o accogliere, il “frutto” del lavoro svolto per concretizzarlo, ora dobbiamo abbandonarlo, farlo scorrere, ovvero uscire dagli schemi della pratica svolta ed entrare nella spontaneità della pratica stessa, “ritirarci” per accrescere e far crescere. Come un genitore o un insegnante che si pone in disparte per far crescere coloro ai quali ha dato la sua esperienza e conoscenza.
Per i riferimenti ai testi usati consulta la pagina bibliografia del blog.
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