Il Qi Gong del Ling Pao Ming nella Pratica delle Percezioni Sensoriali secondo gli insegnamenti del M° Georges Charles.
a cura di Paolo Raccagni
Designati come gli “strumenti” delle nostre percezioni, gli organi di senso (GUAN) si ritrovano al centro del sistema che stabilisce le nostre relazioni con il mondo che ci circonda. Il loro ruolo essenziale è riconosciuto da tutte le tradizioni spirituali. Nel Buddhismo sono la causa dei nostri desideri e delle nostre sofferenze. Per le tradizioni sciamaniche sono il veicolo di un’altra percezione del mondo. Secondo i principi della Scuola Taoista del LING PAO MING o “Chiarezza del Gioiello Scarlatto”, le sensazioni permettono la realizzazione di un legame armonioso tra il macrocosmo, l’universo, la natura, e il microcosmo dell’essere umano.
Le Cinque Percezioni Sensoriali e i Cinque Elementi
Attraverso le sensazioni (TANG) o le percezioni sensoriali (GANJUE), mettiamo direttamente in relazione un organo e le sue funzioni con i movimenti della natura: le stagioni e i periodi del giorno. Questa pratica deriva dall'energetica classica cinese descritta in parte nel Libro dei Riti (LI JI) e in parte nel Trattato di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo (WUANG DI NEI JING SU WEN). Questo classico spiega:
“Non c'è nulla nello Spirito (SHEN) che non sia stato conseguito dai sensi (TANG). In primavera, gli occhi informano i muscoli e i tendini del lavoro da fare. La vista è messa in relazione con l'energia del Fegato che genera l'entità viscerale HUN che è Principio Vitale. In estate, la mano informa la circolazione al fine di regolarizzarla in superficie o in profondità. Il tocco è legato all’energia del Cuore che genera l'entità viscerale SHEN che è Spirito. In Autunno il naso informa il respiro della qualità dell'aria inalata. L’olfatto è legato all’energia dei Polmoni che genera l’entità viscerale PO che è Manifestazione Sensitiva. In inverno l'orecchio informa lo scheletro del rischio di rottura o cadute. L’udito è legato all’energia dei Reni che generano l'entità viscerale ZHI che è Forza della Virtù. Durante le stagioni intermedie la bocca informa il gusto della qualità del cibo ingerito. Il gusto è legato all'energia della Milza che dà origine all'entità viscerale YI che è Intenzione. Il gusto che gestisce la nutrizione (YINSHI) permette anche di equilibrare, distribuire e armonizzare”.
Si distinguono dunque Cine Percezioni Sensoriali (WUGUAN GANJUE) fondamentali legate ai Cinque Elementi, di conseguenza alle Cinque Stagioni e alle Cinque Manifestazioni specifiche legate allo Spirito, dunque al comportamento umano.
I Sette Sensi!
Nel quadrante Orientale… il Fegato ha autorità sull’occhio.
Nel quadrante Meridionale … il Cuore ha autorità sulla lingua.
Nella regione Centrale … la Milza ha autorità sulla bocca.
Nel quadrante Occidentale … il Polmone ha autorità sul naso.
Nel quadrante Settentrionale … i Reni hanno autorità sull’orecchio.
Per estensione possiamo affermare che il mattino (Primavera) è legato alla vista (vedere - JIAN); il mezzogiorno (Estate) è collegato al tocco (contatto diretto o differito - MO); il pomeriggio (Quinta Stagione) è legato al gusto (CHANG); la sera (Autunno) è legata all'olfatto (sentire - WEN); la notte (Inverno) è legata all'udito (udire - TING). Si dice che l'equilibrio, che corrisponde ad un altro senso, è collegato all'elemento Terra ed è quindi anche dipendente dagli altri cinque sensi. Non c'è alcun dubbio nel testo cinese di un sesto senso, la “propriocezione”, la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio che assume un’importanza fondamentale nel meccanismo di controllo del movimento.
L’esercizio presentato di seguito, ovviamente permette di legare la terra (TI, la Terra) e lo spazio (TIAN, il Cielo), ed entrambi porli in relazione a gli Orienti (Est - Sud - Ovest - Nord - Centro) e alle stagioni. In una certa misura, si potrebbe anche parlare di un "settimo senso" che è il senso di allerta: un "sentire" o “pre-sentire" qualcosa di insolito attraverso i sensi. E Wang Zemin (Wang Tse Ming), iniziato taoista del Ling Pao Ming, ha aggiunto: “Senza dimenticare un senso essenziale che manca molto in queste pratiche: il senso dell’umorismo"!
L’Equilibrio dei Cinque Sapori
Quando si tratta della pratica delle percezioni sensoriali e quindi dei sensi, si è spesso obiettato che il capitolo 52 di DADEJING Il Libro della Via e della Virtù di Laozi spiega: “I cinque colori rendono cieca la visione dell'uomo. I cinque suoni attutiscono l'udito dell'uomo. I cinque sapori rovinano il gusto dell'uomo …”. Ma c'è anche un commento nel NEIJING su questo passaggio: “Poiché i Cinque Sapori mantengono il corpo (XING) e che il QI può provocare la trasformazione dell'Essenza (JING), i Cinque Sapori se sono anormali possono danneggiare il corpo e il QI che se disturbato può danneggiare l’Essenza". E aggiunge: “il QI è spesso turbato dai Cinque Sapori se sono anormali o eccessivi”.
In questa visione dei praticanti delle Arti Classiche del Tao, è l'eccesso o il disturbo che causa lo squilibrio. Si potrebbe quindi tradurre il testo tratto dal DAODE JING in modo diverso: "Troppi colori fanno male all'occhio, troppi suoni fanno male all'orecchio, troppi sapori sono dannosi al gusto”. E aggiungere: "I colori anomali affaticano l’occhio, i suoni dissonanti esauriscono l'orecchio, i sapori disturbati addormentano il gusto". Vi è dunque una relazione diretta con il quantitativo e il qualitativo. Si tratta semplicemente di cercare "la giusta misura”.
Affinare le Sensazioni
La pratica delle percezioni sensoriali si prefigge quindi di affinare le sensazioni al fine di determinare se i colori, le forme, gli odori, i suoni, i sapori sono equilibrati o perturbati, in senso generale patogeni. È semplicemente una questione, etimologicamente, di "buon senso". Per questo si dice "sapienza" la saggezza innata che permette di riconoscere con precisione i sapori (sapor). Colui che ne è incapace è, etimologicamente, un "insensato". La pratica dei sensi è, al contrario, "sensazionale". In Cina, un cretino è tradizionalmente chiamato WU PU KU FENG: "chi non conosce nemmeno i cinque sapori”! Questa nozione di “buon senso” riconduce al ciclo di generazione (SHENG), dove le cose e gli esseri si trasformano ed evolvono naturalmente, giorno per giorno, a ogni stagione, negli anni, a ogni ciclo. Tutto ciò si oppone al ciclo di dominazione (KE) che porta alla distruzione. Tale situazione si genera quando il movimento s’inverte (NI), quando va in controsenso o nel senso perverso.
Quando si pratica questo esercizio del Ling Ming Pao (vedere, toccare, sentire o annusare, ascoltare ...) ci si rende conto rapidamente che ricorda un grande saluto rituale che potrebbe essere fatto in ginocchio, e che si trova nelle pratiche classiche giapponesi. Affermando che in cinese (WEI), in giapponese (REI) francese (salut), ma anche in italiano in modo più esplicito, si tratta di una questione di salute (salus in latino, si traduce "salutare" o al contrario “insalubre").
In realtà, questo lavoro sulle percezioni sensoriali, quindi sui sensi, aiuta a rendersi conto che la connessione microcosmo-macrocosmo pone l’essere umano tra Cielo e Terra. Terra (TI), Uomo (REN) e Cielo (TIAN) rappresentano secondo il capitolo 14 del DAODE JING: l'Invisibile, l'Impalpabile, l'Inaudibile che si riuniscono (si armonizzano) in Uno. Sono JING (Essenza), QI (Energia) e SHEN (Spirito) che finalmente si armonizzano in seno al TAO. Le tre pulsioni si fondono in una nel TAISU (Grande Flusso) che guida il TAIJI (Grande Colmo) e genera la moltitudine (WAN). Tutto questo va al di là di un semplice esercizio per avvicinarsi all'Alchimia Interna (NEI DAN) che elabora il “grezzo” e lo trasforma in “sottile”: “Meglio cercare ciò che è sottile nel grossolano che accontentarsi del grossolano nel sottile” così scrive Wang Yang Ming.
La Pratica dell’Esercizio delle Percezioni Sensoriali
L'esercizio che descrivo di seguito è tratto dalla sequenza classica del Qi Gong del Ling Pao Ming, della Scuola San Yi Quan diretta dal maestro G. Charles e può essere eseguito seduti a terra (ZUO) come descritto, o in posizione eretta (ZHAN).
Seduti, le mani sono appoggiate alle cosce con i palmi rivolti al cielo.
Vedere (JIAN): Primavera e Fegato – Inspirando, le mani salgono verso il cielo, lo sguardo è rivolto al palmo delle mani. Differenziare ciò che è vicino e ciò che è lontano, ciò che è immobile da ciò che è mobile.
Toccare (MO): Estate e Cuore – I palmi si girano verso il suolo, il tronco si piega un poco in avanti. Espirando le mani scendono e si appoggiano al terreno. Differenziare il non–contatto con il contatto, ciò che è duro con ciò che è morbido, secco o umido, caldo o freddo, pieno o vuoto.
Sentire-olfatto (WEN): Autunno e Polmoni – Le mani restano a contatto col terreno. Il tronco, piegato in avanti, si raddrizza poco a poco. Il movimento si esegue in fase d’inspirazione: stimolare l’olfatto, presentire, sentire, risentire, consentire, …
Udire (TING): Inverno e Reni – Le mani restano a contatto col terreno. Il corpo si piega nuovamente in avanti in una fase di espirazione. Stimolare l’udito: individuare l’origine dei suoni, la loro intensità, il loro spostamento.
Gustare (CHANG): inizio della Quinta stagione, Milza – Le mani restano a contatto col terreno, il corpo è piegato leggermente in avanti. Raddrizzare il busto, inspirando e piegare nuovamente il busto in avanti, in una fase d’espirazione. Effettuare quindi una respirazione completa, calma e profonda, ripetendola qualche volta, accompagnata dallo spostamento del corpo.
Equilibrare: fine della Quinta stagione, Stomaco – La respirazione diventa ancora più profonda e rilassata. Mantenere per qualche secondo il respiro tra inspiro ed espiro, tra estensione e flessione.
Terminare l’esercizio riportando le mani alle cosce, con i palmi rivolti in alto. Il busto è dritto, la colonna è estesa.
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